Cronaca / Bergamo Città
Mercoledì 13 Agosto 2025
Locali e discoteche, patto per la sicurezza
IN PREFETTURA. Per prevenire l’abuso di alcolici e sostanze, da cui spesso scaturiscono episodi di violenza. Il prefetto: «Favorire il divertimento sano». Le attività aderenti possono evitare la chiusura in caso di problemi
È stato siglato martedì mattina in Prefettura a Bergamo il protocollo d’intesa per la sicurezza nei pubblici esercizi, un «patto» di responsabilità che i titolari di discoteche e locali con intrattenimento di città e provincia potranno stringere con le forze dell’ordine, a tutela della sicurezza dei frequentatori, per prevenire l’abuso di alcolici e sostanze, da cui spesso scaturiscono episodi di violenza, anche fuori dai locali.

(Foto di Bedolis)
Un’iniziativa pensata «soprattutto per i giovani, per un divertimento sano» sottolinea il Prefetto Luca Rotondi nel presentare il protocollo. Una possibilità (non un obbligo) che già in passato era stata introdotta sul nostro territorio ma che con il suo rinnovo porta novità, dalla valorizzazione della figura del responsabile della sicurezza al coinvolgimento dei locali che offrono intrattenimento, come la musica dal vivo. La platea dunque si amplia, passando dai potenziali 30 gestori delle piste da ballo in città e provincia a centinaia di soggetti. Saranno le associazioni di categoria ad invitare gli imprenditori a farsi parte attiva in quella che la Prefettura definisce «cooperazione operosa». L’adesione e la «puntuale e integrale attuazione» porta dei benefici ai locali, anche «ai fini dell’adozione dei provvedimenti di competenza – recita l’articolo 5 del documento -, tra i quali quelli dell’articolo 100 Tulps, determinando l’applicazione di meccanismi premiali a favore degli esercenti “virtuosi”». Ci sarà dunque un’attenta valutazione del provvedimento di chiusura del locale, nel caso in cui questo abbia aderito al protocollo e, quindi, fatto il possibile per evitare «incidenti di percorso», dalla rissa agli schiamazzi.
I sottoscrittori
Presenti alla sottoscrizione il prefetto Luca Rotondi, il comandante provinciale della Guardia di Finanza Filippo Ivan Bixio, il comandante provinciale dei Carabinieri Salvatore Sauco e il questore Andrea Valentino, con i rappresentanti di Ats (Agenzia di tutela della salute), delle organizzazioni dei gestori dei pubblici esercizi (Confcommercio Bergamo, Confesercenti Bergamo, Silb e Assointrattenimento) e dei servizi di controllo nei locali di pubblico spettacolo (Assiv, Anivp, Confedersicurezza e servizi, Univ).
«Questo protocollo segue le linee date dal ministero dell’Interno, tese a sviluppare sempre di più una collaborazione positiva tra le forze dell’ordine, coordinate dalla Prefettura, aziende sanitarie, gestori e associazioni di categoria – afferma il prefetto Luca Rotondi -. Ha aspetti innovativi, si punta sulla formazione di chi si rapporta con il pubblico, anche semplicemente i barman, sulla cultura del “no” all’abuso di alcol. I gestori, liberi di sottoscrivere il protocollo, devono assicurare tutto quello che è possibile fare per una collaborazione attiva, quindi la videosorveglianza, un referente che ha un immediato contatto con le forze dell’ordine in caso di problemi, addetti alla sicurezza formati, un’attività di non incoraggiamento all’uso di bevande alcoliche. Questo protocollo è teso ad assicurare un divertimento sano e la massima collaborazione con gli enti coinvolti, insieme si possono ottenere risultati positivi».
Le misure
Chi sigla il «patto» si impegna dunque a mettere in campo alcune misure, dall’illuminazione adeguata ad un codice di condotta a cui gli avventori si devono attenere da affiggere nel locale, dalla tutela dei minori (in particolare per gli alcolici) al tesserino (Asc, associazione servizi di controllo) per i «buttafuori». E ancora, si diceva, il responsabile per la sicurezza, «figura di riferimento alla quale gli organi di polizia potranno rivolgersi per acquisire ogni elemento informativo e di rilievo per la prevenzione delle turbative dell’ordine e della sicurezza pubblica e contrasto dei reati» prevede il documento. Che impegna le associazioni di categoria a «stimolare un’ampia adesione dei gestori e operatori del settore, anche attraverso momenti formativi. La Prefettura sovrintenderà alla gestione del protocollo, esercitando l’alta vigilanza sull’attuazione delle misure concordate». Questi gli impegni delle parti. «Con il protocollo i locali hanno modo di partecipare in maniera seria e “conveniente” al tema della sicurezza – commenta Oscar Fusini, direttore Confcommercio -. Il decreto Piantedosi dello scorso gennaio ha consentito di coinvolgere non solo i locali da ballo ma anche ai pubblici esercizi, aprendo quindi ad una platea più ampia, chiamata a collaborare. Se da un lato gli imprenditori si mettono in gioco, è importante che anche i Comuni facciano la loro parte, posizionando telecamere».
«Oggi si fa un piccolo passo nella giusta direzione – afferma Cesare Rossi, vicedirettore Confesercenti -. Ci sono imprenditori “sani” che cercano anche di educare l’avventore, creando un perimetro di legalità al divertimento. La sottoscrizione al protocollo consente di avere un dialogo paritario e dignitoso con le istituzioni, penso dell’applicazione dell’articolo 100». Tra i promotori Ats Bergamo: «Oltre all’attività di vigilanza e ispezione, siamo impegnati nella prevenzione, sull’uso di alcol e sostanze, sul gioco d’azzardo patologico – ricorda Nicoletta Castelli, direttore sanitario -. Mettiamo a disposizione le nostre competenze, anche per attività di formazione degli operatori, ogni momento è utile per trasmettere messaggi importanti come questi, anche in luoghi non usuali».
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