Cronaca / Bergamo Città
Giovedì 06 Novembre 2025
Malore in negozio, muore titolare dello Spaccio Carni
LA TRAGEDIA. Vani i soccorsi del personale del 118 per Osvaldo Longhi, 64 anni. In macelleria dai 14 anni, aveva creato la società «Co.Ma.Ri» e un consorzio.
Dramma nella mattinata di mercoledì 5 novembre allo «Spaccio Carni Co.Ma.Ri» di via Borgo Palazzo. Osvaldo Longhi, il titolare della storica attività, è morto a 64 anni a seguito di un malore rivelatosi purtroppo fatale. Secondo le prime ricostruzioni, Longhi si trovava all’interno del suo ufficio quando – erano le 7,30 – si è sentito male. Subito sono stati allertati i soccorsi, con un’ambulanza e un’automedica arrivate sul luogo in pochi minuti: purtroppo per Longhi non c’era più nulla da fare.
Negli anni il negozio è diventato uno dei principali punti vendita di carne di Bergamo e dei paesi limitrofi: oltre alla vendita al dettaglio, distribuisce all’ingrosso anche a macellerie, ristoranti, enti pubblici e privati e compagnie aeree
Sul posto è intervenuta anche una pattuglia dei carabinieri per gli accertamenti del caso. Il sessantaquattrenne abitava a Brusaporto e aveva fondato nel 1987 con la sua famiglia la «Società Cooperativa Macellatori Riuniti», in sigla appunto «Co.Ma.Ri», con l’intento di proseguire l’attività del macello comunale alla Celadina, offrendo anche continuità occupazionale. Negli anni il negozio è diventato uno dei principali punti vendita di carne di Bergamo e dei paesi limitrofi: oltre alla vendita al dettaglio, distribuisce all’ingrosso anche a macellerie, ristoranti, enti pubblici e privati e compagnie aeree.
L’idea del Consorzio
Nel 2009 Osvaldo era stato artefice della costituzione di un importante Consorzio al quale aderivano cinque Cooperative, con oltre 850 soci lavoratori. I dipendenti e i familiari, sconvolti dalla terribile tragedia, si sono chiusi nel massimo riserbo. Sul sito ufficiale della sua attività, Osvaldo viene descritto come una persona dall’aspetto «duro e serioso, ma contraddistinta da un grande cuore». E, ancora: «Un carattere positivo e una mente analitica, sempre sorridente». A livello lavorativo era l’emblema dell’operosità bergamasca, «una storia di discrezione e valore reale, dove il successo e la soddisfazione si raggiungono con l’esperienza, l’abnegazione e l’impegno costante nel lavoro quotidiano. Un professionista vecchio stampo, concreto e pragmatico, che va subito al sodo senza perdere tempo». Una persona a cui bastano «uno sguardo dritto negli occhi e una stretta di mano».
Al lavoro dai 14 anni
Osvaldo Longhi aveva iniziato a lavorare in macelleria a soli 14 anni, facendo di questo mestiere «la sua più grande passione», che era poi il segreto dei suoi successi imprenditoriali, assieme a una forte volontà «di mettersi sempre in gioco e a una propensione all’ascolto, al sostegno e all’aiuto dei suoi collaboratori». Le soddisfazioni più grandi le aveva da «tanti aspetti di piccolo valore, come pranzare e scherzare in serenità con i dipendenti, risolvere imprevisti grazie al contributo di tutti e vedere il sorriso dei clienti che tornano soddisfatti nel negozio, portando amici e conoscenti».
Venerdì i funerali
Il lavoro in macelleria assorbiva buona parte della sua giornata, ma per il sessantaquattrenne non è mai stato un peso e la sua filosofia era molto chiara: «Puoi vivere la tua vita in modo sereno solo se ti piace fare quello che fai ogni giorno». Proprio ciò che stava facendo anche negli ultimi istanti della sua vita. La camera ardente è allestita alla casa del commiato di Seriate (in via Dante 21) e i funerali saranno celebrati venerdì 7 novembre, alle 14,30, nella parrocchiale di Tribulina.
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