Michele Colledan e Fabio Pezzoli in pensione, l’abbraccio dei colleghi

OSPEDALE PAPA GIOVANNI XXIII. Premiati alla fine della loro carriera anche il luminare dei trapianti e il direttore sanitario.

Cinque anni intensi, fino a diventare indelebili, sono riassunti nell’inchiostro di un libro di oltre 150 pagine. Numeri e storie, biografie e risultati scorrono nel Bilancio di mandato 2019-2023 dell’Asst Papa Giovanni: «Il valore della cura» è il titolo della pubblicazione, presentata giovedì 24 novembre all’auditorium «Parenzan» intrecciando gli aspetti strettamente professionali con quelli più umani. Perché non è stato «solo» il saluto della direzione strategica, ma anche un momento di comunità per chi quotidianamente vive l’ospedale. «Un direttore generale ha un compito fondamentale – le parole con cui la dg Maria Beatrice Stasi ha introdotto l’evento –: accompagnare un’organizzazione con garbo. Quando prende in mano un’azienda, deve riconsegnarla un po’ meglio di come l’ha trovata».

L’aspetto umano permea le riflessioni e i ricordi. Al termine del mandato, Maria Beatrice Stasi – omaggiata con un mazzo di fiori – andrà in pensione: «Ho un sogno, iniziare una nuova fase della mia vita», sorride commossa. Anche per Fabio Pezzoli, direttore sanitario dell’Asst e figura storica dell’ospedale di Bergamo, è il momento della quiescenza, lascerà a febbraio dopo 42 anni di lavoro: il saluto è con una targa («A conclusione di una carriera straordinaria dedicata alla cura, al progresso medico e al benessere della comunità», si legge) e una maglia dell’Atalanta firmata dai giocatori nerazzurri (Pezzoli è tifoso doc).

«L’affetto che ho nei confronti di tanti di voi – ha detto il medico rivolgendosi ai colleghi in sala – e di questo ospedale è molto forte. I risultati che questo ospedale ha ottenuto mi rendono molto orgoglioso». Il traguardo della pensione lo ha raggiunto da qualche settimana anche Michele Colledan, luminare dei trapianti dallo spessore internazionale, premiato con una targa «per l’eredità indelebile lasciata nel mondo della medicina e della chirurgia e per lo spirito altruista che continuerà a ispirare l’ospedale di Bergamo»: «Sono commosso – sospira il chirurgo –. Ho lasciato tutto in ottime mani: il gruppo con cui ho avuto la straordinaria fortuna di lavorare sta andando più forte di quanto facesse prima».

Gioco di squadra è il concetto al centro del percorso della direzione strategica. «Lasciamo una grande forza – sottolinea Monica Anna Fumagalli, direttore amministrativo dell’Asst –: le risorse umane. Abbiamo avuto anche un’attenzione molto forte e innovativa alla sostenibilità e all’impatto energetico». La strada del futuro è comunque già segnata: «Abbiamo una sfida molto importante: il Pnrr da attuare – ricorda Simonetta Cesa, direttore sociosanitario, ampliando il discorso alla rete territoriale che fa capo all’Asst –. L’obiettivo è assicurare le cure sul territorio con la stessa garanzia di qualità con cui le assicuriamo in ospedale». L’evento, moderato da Valentina Clemente, giornalista di Sky, ha visto anche i saluti istituzionali (via video) della Regione: «Sono ancora tante le storie da scrivere insieme – le parole del governatore Attilio Fontana – a beneficio di un territorio che tutti noi amiamo». Da Guido Bertolaso, assessore regionale al Welfare, la «garanzia dell’impegno per far sì che il “Papa Giovanni” diventi un polo di attrazione anche a livello europeo».

Ma è stata anche una festa: a chiudere l’evento l’esibizione della band «Aut.Min.Rock», formata da cinque operatori del «Papa Giovanni», tra cui lo stesso Michele Colledan (chitarra), Maria Grazia Galletta (voce), Paolo Marra (basso), Bernardo Righi (batteria), Sergio Vedovati (tastiere), insieme al musicista professionista Alberto Bonfanti (chitarra).

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