
Cronaca / Bergamo Città
Sabato 13 Settembre 2025
Morta in casa, per l’autopsia un’esperta del team Cattaneo
LE INDAGINI. Lunedì 15 settembre l’esame sul corpo: il medico legale sarà affiancato da Giulia Caccia, antropologa del pool della professionista del caso Yara.
È stata fissata per lunedì mattina l’autopsia sul corpo di Francesca Pettinato, l’anziana di 101 anni trovata deceduta nella casa di Bergamo dove abitava con la figlia sessantenne, ora indagata con le ipotesi di accusa di occultamento di cadavere (per aver tenuto in casa la madre morta per quasi un anno) e truffa (in quanto l’anziana percepiva una pensione che sarebbe stata trattenuta dalla figlia).
Al medico legale Matteo Marchesi si affiancherà l’antropologa forense Giulia Caccia, che fa parte del team di Cristina Cattaneo, la professionista che si è occupata, tra gli altri, del caso di Yara Gambirasio, effettuando proprio l’esame autoptico sul corpo della tredicenne di Brembate Sopra rapita e uccisa il 26 novembre del 2010 e ritrovata senza vita in un campo di Chignolo d’Isola tre mesi dopo, il 26 febbraio del 2011.
L’esame un atto dovuto
L’esame è un atto dovuto, anche se, allo stato, nulla fa pensare che la donna non sia morta per cause diverse da quelle naturali: gli accertamenti medico-legali sono comunque necessari per avere certezza delle cause e della data del decesso: la figlia della Pettinato ha indicato come data di morte il 17 settembre del 2024, quindi appunto quasi un anno fa.
Per assistere la figlia dell’anziana è stato nominato d’ufficio anche un legale: si tratta dell’avvocato Francesco Mangoni. Lunedì il legale andrà a trovare la donna all’ospedale Papa Giovanni XXIII, dove si trova ricoverata nel reparto di Psichiatria: l’avvocato intende infatti accertarsi delle condizioni di salute della sua assistita. Gli specialisti stanno completando le visite e la sessantenne per il momento si è mostrata tranquilla e collaborativa. Per il momento il legale non ha previsto la nomina di un consulente di parte per assistere all’autopsia, ma la difesa si riserva di farlo in seguito, proprio dopo aver parlato con la donna.
Le accuse contro la donna
Le accuse nei confronti della donna fanno riferimento al fatto che abbia tenuto in casa l’anziana madre, a letto e coperta fino al collo, senza avvisare nessuno del fatto che fosse deceduta. Anche chi indaga – la Squadra mobile della questura, coordinata dal sostituto procuratore Giulia Angelini – si è fatto l’idea che questo atteggiamento sia una conseguenza del legame stretto tra la figlia e la madre, mentre il fatto di aver incassato la pensione della donna (e chiesto anche la 104 per accudirla) nel corso dell’ultimo anno sia da un lato un reato per la quale appunto la figlia è indagata, ma anche una conseguenza di questo atteggiamento morboso e innaturale di voler continuare a tenere vicina a sé, drammaticamente anche in modo fisico, appunto in casa, la madre deceduta. «Mamma è di là, mi rendo conto della situazione e vi chiedo aiuto», sono state infatti le prime parole della donna ai soccorritori intervenuti nella loro casa di via De Gasperi mercoledì pomeriggio.
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