Morti in bici e moto: il 2023 anno nero. «Mai peggio di così» - Il grafico

L’ANALISI. Da gennaio già 24 vittime, il 58% sulle due ruote. È il dato negativo più alto dal 2007. «Serve più prudenza». Su L’Eco di Bergamo una doppia pagina di approfondimento.

L’ultimo in ordine di tempo risale all’altra sera: attorno alle 22,30 di lunedì, lungo un tratto buio della Briantea, tra Mapello e Ponte San Pietro, un ventenne in bici è stato travolto da un trattore e ora è ricoverato in gravi condizioni all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Il numero di ciclisti e di motociclisti che restano feriti o, ancora peggio, perdono la vita sulle strade della Bergamasca è in preoccupante crescita. Basti pensare che i morti in bicicletta in questi primi sei mesi del 2023 sono già stati praticamente lo stesso numero di tutto il 2022: sei le vittime dei dodici mesi dell’anno scorso, già cinque quelle di quest’anno.

In bici 5 morti in sei mesi

Non solo. I morti in bici di questi primi sei mesi sono stati appunto cinque rispetto a un totale di già 24 persone che hanno perso la vita in incidenti stradali e questo vale a dire il 20,8% del totale: un dato quasi doppio rispetto al 12,2% dell’anno scorso, quando i morti sulle due ruote furono appunto 6 a fronte di un totale di 49 vittime sulle strade. Quest’anno un morto su cinque in incidenti stradali nella Bergamasca era dunque in sella alla propria bici: è il dato più alto degli ultimi 17 anni, da quando l’Associazione italiana familiari e vittime della strada di Bergamo (la sede è a Filago) è stata fondata e raccoglie le statistiche sugli incidenti stradali. A livello assoluto, nel 2007 e nel 2009 i morti in bici sulle nostre strade furono molti di più, rispettivamente 16 e 13, ma in quegli anni il numero complessivo di vittime di incidenti stradali era molto più elevato rispetto agli ultimi anni: 129 in tutto il 2007 e 86 nel 2009. Dunque la percentuale di morti in bici rispetto al totale delle vittime era del 12,4% e del 15,1%, più bassa quindi della situazione di quest’anno. E poi, facendo una media della percentuale delle vittime in bicicletta dal 2007 a oggi, il dato che risulta è il 10,7%, praticamente la metà del dato di quest’anno.

Crescono i morti in moto

Preoccupante e in crescita anche il dato dei morti in sella a moto e motocicli: nei primi sei mesi di quest’anno sono stati già 9, mentre in tutto il 2022 erano stati 19. La percentuale dei morti in moto rispetto al numero complessivo delle vittime è pari al 37,5%, contro il 38,8% dell’intero 2022. La media percentuale degli ultimi 17 anni è stata inoltre pari al 35,2% di vittime in moto rispetto al totale dei morti sulle strade. Inoltre quest’anno, sommando vittime in bici e in moto, si arriva a 14 morti, pari al 58% del totale delle vittime di incidenti stradali: un dato percentuale negativo così alto mai raggiunto negli ultimi 17 anni. Sommando poi tutti i numeri, dal 2007 a oggi le vittime in sella alla loro bicicletta in provincia di Bergamo (compresi i morti in incidenti avvenuti fuori dalla nostra provincia, ma che abitavano nella Bergamasca e i morti bergamaschi che hanno perso la vita in incidenti fuori dai confini provinciali) sono state ben 110, mentre i morti in moto e motocicli 363. Il totale complessivo dei bergamaschi e non che hanno perso la vita sulle strade della nostra provincia supera quota mille: precisamente 1.031, dal 1° gennaio del 2007 a ieri.

È importante indossare i giubbotti catarifrangenti o delle luci, in modo che gli altri utenti della strada possano rendersi conto della presenza di un pedone o un ciclista»

I comportamenti pericolosi

«Significa oltre mille famiglie che hanno vissuto e stanno ancora vivendo un dramma che non si potrà mai dimenticare – sottolinea il presidente e fondatore dell’associazione dei familiari e delle vittime della strada di Bergamo, Ivanni Carminati –. I numeri nascondono infatti sempre delle storie di persone che non ci sono più e dei loro familiari che devono convivere con questa disgrazia: le famiglie vengono stravolte e con questo dolore si deve convivere per sempre. Negli ultimi giorni abbiamo pianto altre vittime della strada e a oggi abbiamo purtroppo già superato il numero di morti dell’anno scorso: a fine giugno 2022 avevano perso la vita 22 persone, quest’anno sono già 24 e siamo solo a metà giugno. I morti in scooter, moto e bici sono purtroppo in numero maggiore, ben 14, poi in 7 sono morti in auto, uno a piedi e due con il camion. Il Codice della strada parla chiaro ed evidenzia quali sono i comportamenti pericolosi. Pedoni e ciclisti, quando attraversano la strada sulle strisce, dovrebbero assicurarsi che l’auto che sopraggiunge sta rallentando. È poi importante indossare i giubbotti catarifrangenti o delle luci, in modo che gli altri utenti della strada possano rendersi conto della presenza di un pedone o un ciclista».

«Moderate la velocità»

Sono diversi gli accorgimenti che potrebbero salvare una vita: «Non superare mai quando un mezzo si ferma a far passare i pedoni sulle strisce – aggiunge Carminati –, perché la visibilità purtroppo diventa limitata e a volte, arrivati alle strisce, spunta un altro pedone e a quel punto diventa difficile fermarsi. Agli automobilisti è poi bene ricordare che si deve moderare la velocità, soprattutto nei centri abitati: norme che spesso non vengono rispettate. Come associazione siamo in prima linea con le forze dell’ordine per far sì che gli utenti, quando si mettono alla guida di un mezzo, dalla bici alla moto, dall’auto al camion, rispettino il Codice della strada e guidino con prudenza. Poi è vero che siamo tutti umani e che possiamo sbagliare ma, se l’incidente è causato dall’alta velocità o dall’abuso di alcol e droga, è difficile da accettare perché quella vittima si poteva evitare».

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