Nel 2024 salvate 470 tonnellate di cibo. «Sempre più famiglie chiedono aiuto»

CONTRO GLI SPRECHI. La «Dispensa Sociale» da gennaio a oggi ha distribuito 2.791 spese gratuite. Ai magazzini Mt25 accedono 300 nuclei: ricevono prodotti per un valore di 4mila euro all’anno.

Si celebra lunedì 29 settembre la sesta Giornata mondiale contro gli sprechi alimentari. E c’è ancora tanto lavoro da fare, in Italia, per raggiungere gli obiettivi dell’agenda Onu 2030, se è vero, come racconta l’ultimo rapporto Waste Watcher International presentato a Roma, che nel nostro Paese gli sprechi alimentari pro capite sono scesi sì, dal 2015 a oggi, di 95 grammi settimanali (passando da 650 a 555,08 grammi a testa), ma il target (369,7 grammi settimanali) resta ancora troppo lontano.

L’obiettivo: il recupero di ingenti eccedenze alimentari per dare sollievo alle famiglie e alle persone in difficoltà, cui viene regalato tutto; un segno etico di lotta allo spreco; un’impronta ambientale positiva

Il problema dell’eccedenza alimentare e del conseguente spreco si avverte anche a Bergamo città, come dimostrano i numeri di due realtà molto solide: il programma di economia circolare «Dispensa Sociale», della cooperativa Namasté, e Mt25, un’associazione che richiama fin dal nome il Vangelo di Matteo e che fu fondata nel 2016, tra gli altri, da un medico igienista, Gaetano Caruso. Un filo le unisce: il recupero di ingenti eccedenze alimentari per dare sollievo alle famiglie e alle persone in difficoltà, cui viene regalato tutto; un segno etico di lotta allo spreco; un’impronta ambientale positiva. Quando si buttano via i cibi si gettano via risorse e si alimenta la necessità di smaltirle.

I numeri

Già mesi fa la Dispensa Sociale aveva diffuso i numeri del 2024: 170 tonnellate di cibo recuperato, 111,2 tonnellate di CO2 equivalente evitate dallo smaltimento, 201 milioni di litri d’acqua risparmiati, 3.881 spese gratuite alla dispensa Re-Store di via Ercole Mozzi. Al 30 giugno scorso, sono state recuperate quest’anno quasi 94 tonnellate di cibo (in linea col 2024), di cui l’80% frutta e verdura, e si sono registrati accessi in aumento alla dispensa Re-Store aperta a tutti. All’apertura (al lunedì e al giovedì), si presentavano in media 35 persone nel 2023: sono passate alle 40 dell’anno scorso e alle 42 di quest’anno. Le spese gratuite, da gennaio scorso a oggi, sono già state 2.791, senza contare il supporto che la Dispensa Sociale dà alle attività caritative della città. E c’è anche un ritorno economico per la collettività, calcolato da un laboratorio di Scienze aziendali dell’Università di Bergamo: il valore di ogni spesa gratuita al Re-Store è di 20 euro, ogni euro investito nella lotta allo spreco ne genera 3,03 di valore, mentre il beneficio complessivo per la collettività si è attestato sui 445mila euro.

Al 30 giugno scorso, sono state recuperate quest’anno quasi 94 tonnellate di cibo (in linea col 2024), di cui l’80% frutta e verdura, e si sono registrati accessi in aumento alla dispensa Re-Store aperta a tutti

Un progetto sociale ma anche ecologico

«Del nostro servizio beneficiano le persone in difficoltà – spiega il coordinatore del progetto Raffaele Avagliano – ma il nostro scopo, oltre che di solidarietà alimentare, è culturale ed ecologico». La maggioranza del cibo recuperato, in eccedenza, proviene dai supermercati e dalle aziende agricole, e oltre il 40% dall’Ortomercato di via Borgo Palazzo. Spiega il suo direttore Andrea Chiodi: «Ogni sabato mattina si apre la contrattazione per la vendita ai privati. Dopo, l’invenduto viene selezionato e prelevato dai volontari della Dispensa Sociale, un interlocutore unico, per noi perfetto. Si tratta di frutta e verdura invendute e pronte al consumo. Per i grossisti la donazione è un gesto virtuoso e un modo per contenere extra costi di smaltimento».

Raccolta in aumento

Sono circa 300 i nuclei familiari selezionati (sulla base del loro bisogno dimostrabile) ammessi al magazzino in città, in via Elba

Ancora più rilevanti i risultati di Mt25, che nel 2024 ha raccolto e distribuito 300 tonnellate di cibo (una al giorno, da supermercati e logistiche) per un valore di un milione. E la raccolta è, quest’anno, tendenzialmente in aumento. Anche in questo caso obiettivo triplice: lotta allo spreco, sostegno alle persone in difficoltà, riduzione dei rifiuti. Con una differenza di approccio. «Non vogliamo dare poco a molti, ma tanto a un numero contenuto di persone», dice il fondatore Gaetano Caruso. Sicché sono circa 300 i nuclei familiari selezionati (sulla base del loro bisogno dimostrabile) ammessi al magazzino in città, in via Elba. Sono mille persone. Ogni famiglia riceve una spesa completa (frutta e verdura, latticini, pasta, salumi, dolci, tra «fresco» e «secco») il cui controvalore «si aggira sui 4mila euro». Dice Caruso che «sprecare cibo buonissimo è intollerabile».

Ogni famiglia riceve una spesa completa (frutta e verdura, latticini, pasta, salumi, dolci, tra «fresco» e «secco») il cui controvalore «si aggira sui 4mila euro»

Tant’è che «quando vengono da noi i ragazzi dell’alberghiero di San Pellegrino a osservare il nostro lavoro, sgranano gli occhi di fronte a tutto quello che raccogliamo. E si chiedono: com’è possibile che queste cose rischino di essere buttate via?». Conclude: «Abbiamo 30 volontari. Quasi tutti nostri beneficiari. Coinvolgiamo chi aiutiamo».

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