Per le medie in città «settimana corta» contro il caro energia - La mappa

SCUOLA. Da settembre adottata in 12 istituti su quindici. Il Comune: «Si stimano risparmi compresi tra il 5 e il 10%».

Da settembre le uniche due scuole medie con la settimana «lunga», cioè a scuola da lunedì a sabato, saranno l’istituto «Mazzi» (con le sedi di via Calvi e Tadini) e alcune classi dell’istituto «Camozzi» allo stadio. Tutte le altre transiteranno (o già lo hanno fatto) alla settimana «corta». Una nuova modalità che parte da un ragionamento del Comune di Bergamo sulla volontà di ridurre i costi energetici che, palesa il numero delle adesioni, converge con le richieste delle famiglie che, a maggioranza, si sono espresse positivamente sulla possibilità di introdurre la settimana «corta», da lunedì a venerdì dalle 8 alle 14, anziché da lunedì a sabato dalle 8 alle 13.

Il nuovo orario

Da settembre, delle 15 scuole medie comunali presenti in città, 12 seguiranno il nuovo orario. Di queste, 6 introducono la settimana corta da quest’anno. Alcune già lo sperimentano da tempo, altre invece lo stanno facendo dallo scorso novembre. L’istituto De Amicis, con le due medie «Corridoni» e «Celadina», hanno iniziato ad anno scolastico in corso, dopo un confronto aperto dall’amministrazione comunale. Lo stesso aveva fatto la «Codussi» (zona Questura) che dallo scorso 12 dicembre ha introdotto il nuovo orario.

La proposta era stata lanciata a ottobre 2022 dalla Giunta, «quando – spiega il Comune di Bergamo – era stata fatta una valutazione sul risparmio energetico, qualora tutte le scuole medie avessero adottato la settimana corta. Il risparmio era stato calcolato, solo per quanto riguarda il riscaldamento, tra il 5 e il 10%».

Una proposta di contenimento dei costi subito accolta da tre scuole, a partire dallo scorso novembre-dicembre. Nel frattempo, altri istituti comprensivi si sono confrontati con questa possibilità che da settembre si concretizzerà.

Dall’assessore all’Istruzione ed edilizia scolastica Loredana Poli, c’è soddisfazione per la risposta ottenuta dai dirigenti scolastici: «Sono contenta perché tutti sono entrati nel merito della proposta, tutti sono stati ingaggiati e hanno fatto dei ragionamenti mettendosi in gioco – afferma -. Non è stata un’imposizione, ma una proposta avanzata nel rispetto dei reciproci ruoli. E i risultati non sono mancati».

Da settembre in sei scuole

Ad adottare il nuovo modello della settimana «corta», la media «Savoia» nel quartiere San Paolo, la «Santa Lucia», la media del Villaggio degli sposi, la «Petteni» di Redona, la «Muzio» di Colognola e la «Donadoni» di via Tasso. Alcuni istituti scolastici avevano avviato la transizione da tempo: «Alla scuola “Santa Lucia” da dieci anni era stata introdotta, solo per alcune classi, la settimana corta – spiegano gli uffici -. In altri casi, come alla “Savoia” di San Paolo era rimasta solo una classe con l’orario da lunedì a sabato, una terza media che quindi è andata ad esaurirsi con il termine del ciclo scolastico». Ma in alcuni casi il cambio è stato radicale: come alla «Muzio» di Colognola e alla «Villaggio sposi», che passano d’emblée alla settimana corta. Un cambiamento nato dal confronto con gli istituti scolastici: «C’è stata sicuramente – spiegano gli uffici dal loro osservatorio - una scelta preponderante sulla settimana corta. Il lavoro che è stato fatto in seguito all’appello lanciato dall’amministrazione comunale sul risparmio energetico, si è conciliato con le richieste delle famiglie stesse di introdurre la settimana corta». Non sono coinvolte dal piano di riorganizzazione le scuole elementari perché, spiega l’assessore competente, «sono già prevalentemente a settimana corta e con il pomeriggio».

I costi per l’energia

Nel bilancio consuntivo 2022 il Comune di Bergamo ha dovuto registrare un aumento sul capitolo «costi energetici» pari a 4,268 milioni di euro (sugli oltre 13 milioni di euro di bolletta energetica tra teleriscaldamento, pubblica illuminazione, gas ed energia elettrica). Una spesa extra che solo in parte è stata coperta dai ristori statali. La voce specifica relativa agli edifici comunali a uso scolastico è ancora in fase di contabilizzazione, ma è certo che, come le altre, abbia inciso sul bilancio. Palafrizzoni già lo scorso anno aveva lavorato su più fronti per evitare sprechi energetici. Non solo proponendo la riduzione dell’orario scolastico con la chiusura delle sedi il sabato. Le azioni sono diverse, spiega l’assessore Poli: «Come il trasferimento, già annunciato, della scuola media di Longuelo nell’edificio che ospita la scuola primaria, utilizzando al meglio gli spazi. Nell’edificio che ospitava la scuola media ci sarà l’asilo nido di Longuelo, al piano terra, durante i lavori di abbattimento e ricostruzione della struttura. Al primo piano ci saranno invece le classi del liceo Secco Suardo che erano prima alla Mazzi-Calvi, altra scuola che sarà interessata dai lavori».

«Attenzione all’utilizzo degli spazi»

Sempre nel dialogo aperto con le scuole, l’amministrazione comunale ha chiesto ancor più attenzione sull’utilizzo degli spazi: «Abbiamo proposto una serie di comportamenti che facilitino il risparmio energetico – continua Poli -. Il ragionamento di base è stato riuscire a svolgere ancora tutte le attività, senza rinunciare a nulla, riuscendo però a risparmiare qualcosa. Alcuni plessi hanno accettato ad esempio di “raggruppare” le riunioni del personale in un solo edificio quando si tengono nel tardo pomeriggio. Capitava ad esempio che due plessi vicini restassero aperti fino alle 19 solo per qualche riunione, grazie a questa disponibilità delle scuole si riuscirà ad ottimizzare». E ancora, spiegano dagli uffici, il riscaldamento acceso durante le vacanze di Natale: «L’attenzione al contenimento degli sprechi c’è sempre stata, ma è aumentata – spiega la funzionaria -. Quando gli alunni sono in vacanza le segreterie restano operative, ma grazie al dialogo aperto tra scuole, Comune e il gestore del servizio A2a, si modula il riscaldamento sulla base degli utilizzi.

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