Piazza Angelini, il cantiere slitta a gennaio 2026

IN CITTA’ ALTA. Palazzo Frizzoni risponde al centrodestra che aveva chiesto la sospensione dei lavori. «Intervento inderogabile». Modifiche al progetto: al posto dei vasi, le piante saranno interrate.

La liberazione di piazza Angelini dalle auto, con l’ordinanza di sgombero annunciata dal Comune per metà ottobre, slitta a gennaio 2026. A dettare questo rinvio, comunicato in una nota, modifiche progettuali in fase esecutiva, come la necessità di mettere a dimora i grandi carpini e quindi l’eliminazione dei vasi e la revisione delle geometrie delle grandi isole con panchine e arbusti, per adattarle all’inclinazione della pavimentazione.

Sarà quindi necessario eseguire scavi «campione», tra il 29 settembre e il 2 ottobre (la data sarà comunicata). In quel frangente, per 24 ore, si sperimenterà una piazza Angelini quasi vuota, con la sosta concessa nella sola fila centrale della piazza.

Il ruolo dei residenti

Il rinvio quindi, ufficialmente, non avrebbe nulla a che vedere con le oltre 400 firme di residenti contrariati portate nelle scorse settimane sul tavolo della sindaca Elena Carnevali, e nemmeno con la richiesta, del neonato Comitato di Città Alta di temporeggiare. Le nuove disposizioni sono state rese note in un lungo comunicato firmato da Francesco Valesini, assessore alla Rigenerazione urbana e Marco Berlanda, assessore alla Mobilità, che rispondono anche alle sollecitazioni del centrodestra.

I due assessori si concentrano sul futuro della piazza: «Permetterà a chi vive lo spazio urbano, di poter sostare senza essere obbligati a consumare in un’attività commerciale o a utilizzare spazi non destinati a questo uso. La parte rimanente, circa la metà, rimarrà libera a disposizione di tutti, una richiesta del Comitato».

La pavimentazione e piantumazione

Infine le novità progettuali sulle quali è costante il dialogo con la Soprintendenza. Mentre la sistemazione della pavimentazione non era prevista, ora Palafrizzoni spiega che «i necessari approfondimenti svolti hanno portato a constatare un pessimo stato di conservazione dell’acciottolato, rendendo quindi necessario e non più prorogabile un suo completo rifacimento». Conseguente la scelta di evitare i vasi: «Gli esemplari di carpini selezionati presso un vivaio a Canneto sull’Oglio, presentano zolle di una certa dimensione che comporterebbe l’utilizzo di vasi di notevoli dimensioni. Si è deciso dunque, d’intesa con la Soprintendenza, di interrarli, previa verifica di fattibilità. Si sta inoltre valutando un più adeguato disegno delle isole per meglio adattarsi alle pendenze». Da qui il rinvio del cantiere che si potrebbe programmare, spiega il Comune, «verso la metà di novembre, in un periodo però molto prossimo alle festività natalizie. Proprio per l’attenzione che si sta ponendo nel ridurre al minimo gli inevitabili disagi conseguenti all’avvio dei lavori, si è deciso di posticipare definitivamente e inderogabilmente l’inizio del cantiere a dopo le festività natalizie, con l’avvio a metà gennaio 2026».

Parcheggi e permessi

In quanto alle alternative alla sosta per i residenti che dovranno rinunciare all’auto sotto casa il Comune ricorda le soluzioni già annunciate e cioè «la trasformazione dei permessi concessi ai titolari di attività commerciali (oltre 120), in autorizzazioni per la sosta lungo le Mura, un’ipotesi che l’Amministrazione sta prendendo in considerazione accompagnando il processo con i titolari di attività commerciali». E ancora, lo sconto del 30% sull’abbonamento al parking Fara, con un canone annuo di circa 1.500 euro, «costi che – puntualizza il Comune - molti cittadini in città bassa sostengono per un posto auto in un parcheggio privato».

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