
(Foto di agazzi)
RADDOPPIO FS. Prevista per fine luglio, sarà posticipata di circa un mese. Rfi: «Stiamo definendo una data col Comune». Lavori fino a maggio 2026.
Non è successo a marzo, né a giugno e non succederà neanche a fine luglio. Slittano ancora, probabilmente di un altro mese - arrivando così a ridosso con la riapertura delle scuole - i lavori di rifacimento del ponte di via San Bernardino e con essi la chiusura totale del sottopasso.
L’ampliamento del ponte è una delle opere più impegnative e impattanti dal punto di vista della viabilità cittadina, nell’ambito del raddoppio ferroviario Bergamo-Ponte San Pietro, i cui cantiere sono attivi ormai da un anno e mezzo. Annunciato inizialmente per lo scorso inverno, il cantiere era stato posticipato una prima volta su richiesta del Comune per non creare sovrapposizioni con quello dell’e-Brt in via Moroni (che nel frattempo è arrivato nella zona di Grumello al Piano). Si doveva partire a marzo e invece una carreggiata è ancora aperta. Si è scelto infatti di chiudere inizialmente solo la corsia in uscita verso Colognola, per evitare di creare eccessivi congestionamenti di traffico durante i lavori di sistemazione dei sottoservizi. Il fornice ovest è stato chiuso il 14 aprile, quello est a metà giugno. L’ingresso in città sempre stato (ed è tuttora) garantito.
Salvo imprevisti, i lavori ai sottoservizi termineranno come da programma entro la fine di questa settimana, ma il ponte non chiuderà. Non subito, almeno. Ci sono ritardi sul cantiere della linea Bergamo-Ponte, dunque tanto vale lasciare scorrere il traffico ancora qualche settimana. La conferma che se ne riparlerà più in là arriva direttamente da Rfi, che fa sapere di aver avviato un confronto con il Comune di Bergamo con cui «stiamo definendo una data di chiusura del ponte, che non sarà a fine luglio». Si parla, informalmente, di fine agosto; una data ancora non c’è, ma dovrà essere trovata a breve. L’intenzione del Comune sarebbe quella di chiudere del tutto il ponte prima dell’inizio delle scuole, per iniziare ad abituare gli automobilisti alla nuova viabilità, che sarà inevitabilmente stravolta. E chiudere il ponte a scuole già aperte potrebbe voler dire andare incontro a giorni di traffico pesantissimo, prima del naturale, prevedibile assestamento. Ed è ciò che il Comune vuole a tutti i costi evitare.
Si stanno studiando soluzioni alternative per chi è diretto in centro: in via San Bernardino è stato aperto un parcheggio d’interscambio di 150 posti, che al momento è sotto utilizzato, ma che è stato concepito proprio per dare un’opportunità in più a chi entra in città nei mesi del blocco totale del ponte. Sulla strada, le opzioni sono quelle di sempre: via Moroni, via dei Caniana (dove pure c’è un altro cantiere, ma la praticabilità della via sarà sempre garantita), via Spino o via Autostrada, che peraltro è spesso già congestionata. Allo studio c’è anche la possibilità di regolare i semafori della zona con tempistiche diverse, e si sta pensando di intervenire anche per «proteggere» la via San Tomaso, che rischia di diventare una scorciatoia verso via dei Caniana.
«L’orizzonte per un ritorno alla normale circolazione è maggio/giugno 2026»
I problemi ci saranno da settembre, al suono della prima campanella. La nuova viabilità sarà attiva durante tutto l’anno scolastico; i lavori dureranno infatti almeno nove mesi. Tanto servirà agli operai per allargare il fornice ovest del ponte per fare spazio a una seconda corsia in uscita, e per adeguare la struttura alla posa del secondo binario sulla linea verso Ponte San Pietro, senza toccare quella verso Milano via Treviglio.
Sfumata ormai la possibilità di sfruttare i tre mesi estivi e di ripristinare la viabilità ordinaria in inverno o all’inizio della primavera, ora l’orizzonte per un ritorno alla normale circolazione è maggio/giugno 2026. A quel punto mancheranno solo poche settimane alla scadenza dei termini del Pnrr, entro cui le opere finanziate dall’Europa (tra cui c’è appunto il raddoppio Fs Bergamo-Ponte) dovranno vedere la luce. Ma questa è un’altra questione: al momento non ci sono deroghe in vista, tuttavia l’ipotesi che l’Unione europea possa concedere una dilazione alle grandi opere che per metà 2026 non saranno ancora completate, si sta facendo sempre più concreta.
Quanto potrà incidere, questo, con i lavori in via San Bernardino, è difficile dirlo adesso. Vero è che la circolazione in quella zona della città ne risentirà, come detto, per almeno tutto il prossimo anno scolastico. Nel frattempo i lavori di adeguamento ai sottoservizi (in particolare alla rete del gas) sono in dirittura d’arrivo. Vero è che ad agosto il traffico è meno sostenuto, e i rischi di incolonnamenti più bassi, ma è possibile che il ponte resti per settimane chiuso per metà senza che nessuno ci lavori né sotto, né sopra. L’ipotesi di riaprire temporaneamente anche la carreggiata verso Colognola non è stata presa in considerazione, almeno fino ad oggi.
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