Quartieri al centro, ecco Città Alta: il «rione» che perde i più giovani - I dati

Le cifre Solo il 12,6% dei residenti è under 18: il dato più basso del capoluogo. Prevalgono i nuclei unipersonali. Le famiglie con 5 componenti sono 36.

Era storicamente una città nella città, e ancora oggi lo è. Demograficamente e socialmente, Città Alta è un pezzo di Bergamo con caratteristiche uniche. Alcune, però, tratteggiano e confermano degli allarmi: spopolamento e invecchiamento, e dunque isolamento. E con l’analisi su Città Alta si chiude l’inchiesta de «l’Eco di Bergamo» sui quartieri: questa è l’ultima puntata.

I numeri

Il dato di partenza su Città Alta può essere lo sguardo di medio-lungo periodo. Nel 1987 il centro storico contava 3.631 abitanti, alla fine del 2021 ce n’erano 2.681: in circa 35 anni, Città Alta ha perso il 26,2% dei propri residenti. Più di uno su quattro, ed è il secondo calo più marcato tra tutte le aree della città: Bergamo nello stesso periodo è complessivamente cresciuta del 2,7%, solo viale Papa Giovanni (-29,1%) ha vissuto un’erosione più forte. La parabola mostra però differenti velocità: il calo degli abitanti è stato sostanzialmente costante e significativo sino al 2013, quando i residenti si sono attestati a quota 2.779, dopodiché l’andamento ha offerto oscillazioni minime (pur mostrando comunque un saldo ancora negativo). Il Covid non ha stravolto il quadro: alla fine del 2019 in Città Alta abitavano 2.689 persone, a fine 2020 si è scesi a 2.678, a fine 2021 si è minimamente risaliti a 2.681.

Residenti stranieri

Appare particolare l’andamento della presenza di residenti stranieri. Nel 1987 erano 55 a fronte di 3.631 e rappresentavano l’1,5%, la quota più alta tra tutti i quartieri (la media cittadina era dello 0,5%). Nel corso degli anni si è vissuto un costante saliscendi, con un picco di 234 residenti stranieri nel 2011; dopodiché i non italiani hanno iniziato a calare, ma ultimamente la tendenza si sta di nuovo invertendo: nel 2018 i residenti stranieri erano 178, nel 2019 sono diventati 182, 193 nel 2020, 216 nel 2021; dal 2018 al 2021, dunque, gli stranieri sono cresciuti del 21,3%. Rappresentano comunque solo l’8,1% della popolazione del quartiere, mentre la media cittadina è del 16,6%.

I quartieri al centro, alla scoperta di Città Alta. Video di Sergio Cotti

Che Città Alta sia un quartiere esclusivo, è noto. Ma all’interno delle Mura si leggono diverse tendenze. Gli indicatori legati ai «movimenti» dei residenti (al netto di nascite e decessi) mostrano un saldo positivo: nel 2021 qui hanno preso residenza 114 persone provenienti da altri quartieri o altre città, mentre 70 residenti hanno scelto di trasferirsi altrove. Acquistare casa resta una cosa per pochi: nel 2020, l’ultimo dato disponibile, in Città Alta si sono contate 38 compravendite immobiliari, in calo rispetto alle 44 del 2019; si è comprato a 3.125 euro al metro quadrato, il prezzo più alto tra i quartieri cittadini, con una quotazione tra l’altro immutata rispetto al 2019. Nel 2020, l’anno di esplosione del Covid, in Città Alta il reddito medio è stato di 35.756 euro (solo tra viale Papa Giovanni e Pignolo si osservano redditi medi più alti, 38.890 euro), tra l’altro con un incremento dell’1,21% (mentre in città i redditi sono calati mediamente dell’1,57%).

Ma chi vive, oggi, in Città Alta? I giovani sono ben pochi. Il 35,6% dei residenti ha meno di 40 anni: la media cittadina è del 38,6%, e solo un quartiere (San Paolo, 35,2%) ha una quota di giovani inferiore a Città Alta; in altri termini, è il penultimo quartiere della città per «peso» dei giovani. Il dato è ancora peggiore se si guarda ai giovanissimi, in teoria il futuro del quartiere: solo il 12,6% degli abitanti del centro storico ha meno di 18 anni, il dato più basso tra tutti i rioni di Bergamo (la media cittadina è del 14,7%)

Famiglie «ristrette»

Ma chi vive, oggi, in Città Alta? I giovani sono ben pochi. Il 35,6% dei residenti ha meno di 40 anni: la media cittadina è del 38,6%, e solo un quartiere (San Paolo, 35,2%) ha una quota di giovani inferiore a Città Alta; in altri termini, è il penultimo quartiere della città per «peso» dei giovani. Il dato è ancora peggiore se si guarda ai giovanissimi, in teoria il futuro del quartiere: solo il 12,6% degli abitanti del centro storico ha meno di 18 anni, il dato più basso tra tutti i rioni di Bergamo (la media cittadina è del 14,7%). Gli ultrasessantenni sono invece il 33,9%, oltre due punti percentuali sopra la media cittadina. Se si torna indietro di 35 anni, al 1987, già allora Città Alta era comunque più vecchia della media cittadina: gli under 40 erano il 46,9% dei residenti (la media cittadina era del 49,5%), gli ultrasessantenni erano invece il 25,5% dei residenti (la media cittadina era del 23%). In tre decenni e mezzo la tendenza non s’è invertita, anzi s’è decisamente acuita.

Pochi bambini

Di bambini se ne vedono pochi. Il quartiere ha accolto 12 nascite nel 2021 (7 maschi, 5 femmine), il tasso di natalità è di 4,5 nati ogni mille residenti (il tasso di natalità cittadino è di 6,4 nati ogni mille residenti): nel 2003, quando nacquero 26 bimbi, il tasso di natalità era quasi doppio, pari a 8,2 nati ogni mille residenti. La traiettoria discendente delle nascite è dunque consolidata, anche se in anni recenti s’è fatto ancora peggio rispetto alle 12 nascite del 2021: nel 2018 i bebè erano stati solo 10, così come nel 2015, mentre nel 2013 se n’erano contati 11.

Giocoforza, l’ampiezza delle famiglie è piuttosto stretta. Insieme ai tre quartieri in cui è ripartito il centro della Città Bassa (viale Papa Giovanni, Pignolo e Sant’Alessandro), Città Alta è l’altro spicchio della città dove i nuclei familiari sono composti in media da 1,9 persone: prevalgono cioè i nuclei «unipersonali», formati da persone sole (il 52% del totale dei nuclei). Un altro 22,7% dei nuclei è invece formato da due persone, e solo il 25,3% dei nuclei di Città Alta è composto da almeno tre persone (tipicamente, i genitori e almeno un figlio). Poche anche le famiglie numerose: nel centro storico si contano solo 36 famiglie composte da 5 persone (i due genitori e tre figli) e appena 10 famiglie formate da 6 o più persone (i due genitori e quattro o più figli).

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