Roggia Serio: «Non è una discarica». Potrebbero arrivare le sanzioni - Le foto

LA GIORNATA DELL’ACQUA . Il Consorzio della media pianura bergamasca sta effettuando la rimozione dei rifiuti nel corso d’acqua: c’è di tutto. Ogni anno l’operazione costa 5 milioni di euro e recupera 360 tonnellate di materiale.

Un materasso, un vecchio gioco in plastica, un flacone di ammoniaca, bicchieri delle bibite dei fast-food a manciate. Il tutto (e di più) depositato nell’alveo della Roggia Serio grande, il «vero fiume di Bergamo», spiegano dal Consorzio di bonifica della media pianura bergamasca che anche ieri, in via Suardi, era in azione con uomini e mezzi per ripulire il corso d’acqua dalla sporcizia. Operazioni svolte annualmente (da gennaio a maggio) lungo i duemila chilometri di rete della Roggia Serio, con un costo di 5 milioni di euro e 360 tonnellate di rifiuti urbani raccolti. «Un costo che alla fine ricade sui consorziati» sottolinea il presidente del Consorzio Franco Gatti. Che il 22 marzo, in occasione della Giornata mondiale dell’acqua, insieme al direttore Mario Reduzzi, ha lanciato un appello: «L’acqua è un bene da preservare, pensiamo che sia una risorsa inesauribile ma non è scontata. Ci appelliamo al senso civico dei cittadini, perché durante la pulizia che svolgiamo ogni anno andiamo a togliere soprattutto rifiuti urbani in prossimità delle chiuse o dei partitori dove rimangono incastrati e ostruiscono il corretto scorrere delle acque. Rifiuti che dovrebbero essere smaltiti nelle piazzole ecologiche, non nelle rogge».

«L’acqua è un bene da preservare, pensiamo che sia una risorsa inesauribile ma non è scontata. Ci appelliamo al senso civico dei cittadini, perché durante la pulizia che svolgiamo ogni anno andiamo a togliere soprattutto rifiuti urbani»

Verso le sanzioni

Il Consorzio tenta dunque un’azione di sensibilizzazione, «ma – avverte Reduzzi – se la situazione non migliorerà, inizieremo a sanzionare chi abbandona i rifiuti nelle rogge, come fatto da diverse amministrazioni comunali, ad esempio posizionando fototrappole nei punti più critici». L’opera di sensibilizzazione passa anche dalla conoscenza: «La Roggia Serio – ricorda Gatti – è una delle prime a essere stata costruita in Europa, era il 1150 quando l’imperatore, dopo la pace di Costanza, dette l’opportunità di avere dei diritti sull’utilizzo delle acque». «È un patrimonio storico, come non buttiamo rifiuti in Piazza Vecchia non si devono buttare neanche qui» aggiunge il direttore Reduzzi, mentre indica un antico manufatto nel tratto di Roggia su via Suardi: «Stiamo concordando con la Sovrintendenza un progetto di recupero di questo “casello” che serviva per regimentare le acque. Penso ai Navigli, che da luogo di degrado è diventato uno dei più belli a Milano». I punti critici sul fronte dell’abbandono abusivo sono le zone urbanizzate, «difficilmente in campagna si trovano rifiuti nelle rogge, perché gli agricoltori sono sensibili al tema».

Il percorso

Il corso d’acqua tocca oltre 100 Comuni: da Albino, arriva in città passando da Redona e ne esce da via Gavazzeni. Da lì si dirama su diversi assi raggiungendo la campagna fino al confine con Cremona. Tra i rifiuti ritrovati in questi anni lungo il percorso anche eternit, materiale di cantieri edili, persino armi. Si cerca di differenziare il più possibile il materiale: «Nel 2023 – fa il punto il presidente Gatti – abbiamo raccolto circa 300 tonnellate di plastica galleggiante che abbiamo poi caricato sui nostri mezzi insieme agli altri rifiuti e portato in una piazzola dedicata dove vengono selezionati e smaltiti». Anche i fanghi vengono depurati e per quanto possibile riutilizzati. Spiega ancora Gatti: «Se sono contaminati da sostanze pericolose vengono trattati come rifiuti speciali e sottoposti a una procedura apposita che dura diversi mesi, al termine della quale i fanghi risultano inertizzati e possono essere utilizzati come sottoprodotti, ad esempio nei sottofondi stradali. Questa operazione ha un costo rilevante: lo scorso anno abbiamo speso 1.824.116 euro, denaro che va ad aggiungersi ai costi di pulizia generale. Oltre alla pulizia annuale infatti, c’è quella che svolgiamo sulle centinaia di griglie presenti lungo la Roggia e che effettuiamo dopo ogni pioggia di media entità. Tutto questo è fondamentale per la sicurezza idraulica».

«Oltre alla pulizia annuale infatti, c’è quella che svolgiamo sulle centinaia di griglie presenti lungo la Roggia e che effettuiamo dopo ogni pioggia di media entità. Tutto questo è fondamentale per la sicurezza idraulica».

I piani

E nella Giornata mondiale dell’acqua, il Consorzio di bonifica ricorda l’ambizioso «Piano laghetti» da 100 milioni di euro che punta a recuperare fino al 30% delle acque piovane, attraverso un sistema di bacini, al momento all’attenzione del ministero delle Infrastrutture: «In Italia si trattiene solo il 10% delle acque, mentre in Spagna ad esempio, si arriva al 40% – porta il dato Gatti –. Nelle scorse settimane ha piovuto tanto e ha molto nevicato, ma il rischio è che questa risorsa entro maggio vada persa e finisca nell’Adriatico, trovandoci da giugno ad agosto con il Serio in secca, con conseguenze anche per l’ecosistema, pensiamo alla moria dei pesci denunciata anche la scorsa estate. Il nostro progetto prevede la realizzazione di una serie di invasi che rilascino l’acqua quando ce n’è bisogno».

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