Scuola, prof pronti: immunizzato oltre il 90%. L’appello dei presidi: «Ragazzi vaccinatevi»

I dirigenti e il Green pass: «Questa è l’unica strada per riaprire in sicurezza». Resta la questione dei supplenti.

Il fronte dei presidi è compatto: a meno di un mese dall’inizio delle lezioni e a due settimane dall’entrata in vigore dell’obbligo del green pass nelle aule, i dirigenti scolastici stanno riorganizzando la ripresa delle attività didattiche , in attesa delle linee guida del ministero dell’Istruzione che, con ogni probabilità la prossima settimana, daranno indicazioni certe su come agire a partire dal 1° settembre, nel caso in cui docenti o personale Ata dovessero presentarsi a scuola senza il lasciapassare verde. Nessuna preoccupazione per il possibile sovraccarico di lavoro dovuto alla necessità di sostituire eventuali insegnanti «no vax» nelle prime settimane di lezione: «In provincia di Bergamo il personale scolastico già vaccinato supera il 90%», è il mantra che ripetono tutti. Come dire, qualche caso senz’altro ci sarà (anche se è bene ricordare anche che l’insegnante sprovvisto di green pass sarà sospeso dal servizio e perderà il diritto allo stipendio dopo 5 giorni di assenza), ma i numeri che i presidi si aspettano sono davvero risicati. «Mi auguro che non ci sarà troppo turnover – è l’auspicio di Gloria Farisè, preside del liceo Falcone di Bergamo e presidente provinciale dell’Associazione nazionale presidi –, dopodiché i dirigenti scolastici applicheranno le norme; altre soluzioni non ce ne sono».

Gli organici sono ormai quasi pronti, con settimane d’anticipo rispetto agli anni passati . Piuttosto dai presidi, uniti anche nell’essere tutti favorevoli al green pass, arriva un appello rivolto ai ragazzi: «È importante che si vaccinino anche loro – dice Claudio Ghilardi, preside dell’Istituto Turoldo di Zogno e vicepresidente dell’Associazione nazionale presidi –. È un appello che facciamo volentieri, perché questa variante colpisce in particolare proprio i più giovani: il vaccino aiuta loro a vivere una vita più normale e noi dirigenti nella gestione delle classi, molte delle quali, anche quest’anno, saranno particolarmente numerose».

«La risposta dei ragazzi tra i 12 e i 18 anni è già estremamente positiva – dice Maria Amodeo, preside dell’Istituto Natta di Bergamo –. Sono convinta che anche loro, che pure non hanno l’obbligo della vaccinazione, saranno favorevoli alle misure introdotte dal Governo» . Sulla possibilità di dover avvicendare alcuni insegnanti non vaccinati, la dirigente del Natta non ha dubbi: «Incontreremo pochi “no vax” sulla nostra strada – dice – e chi è in regola con i documenti non avrà alcuna remora a mostrarli».

Semmai, il problema potrebbe essere causato dalle poche eccezioni che, statistiche alla mano, non dovrebbero mancare : «La questione potrebbe riguardare soprattutto i supplenti nuovi – ammette Ghilardi –, tanto più che non è facile trovarne già in condizioni di normalità. Intanto, stiamo ancora aspettando di sapere come dovremo comportarci, operativamente, in caso di necessità». Se ne saprà di più nei primi giorni della prossima settimana, quando è in programma una conferenza di servizio con tutti i dirigenti scolastici della Lombardia. Nel frattempo si prepara il rientro in classe, già prima della fine di agosto, per gli esami di riparazione: «In quei giorni – ricorda Luciano Mastrorocco, preside dell’Istituto Secco Suardo di Bergamo – l’obbligo del green pass non ci sarà. Certo, non saranno presenti in classe tutti gli studenti, ma questa decisione di far entrare tutti fino al 31 agosto, per poi introdurre delle limitazioni dal giorno successivo, sorprende e fa riflettere. Detto questo, sono favorevole al green pass. È una questione etica e sociale e per la scuola c’è una forma di responsabilità che va assunta fino in fondo».

«Quasi tutti i nostri docenti sono ormai vaccinati – conferma Maurizio Chiappa, dirigente dell’Itis Marconi di Dalmine – . Per quel che riguarda i supplenti, a ora si possono fare solo delle ipotesi». E raccogliendo l’invito a rivolgersi direttamente ai ragazzi, «il vaccino – dice – è l’unica strada e mi auguro che tutti gli studenti siano immunizzati all’inizio delle lezioni».

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