Scuole, è l’anno dei lavori. Prime ruspe alla «Rosa» e cantieri per 18 milioni

BERGAMO. Entro marzo al via la demolizione della Primaria in via Marzabotto. A giugno giù la «Scuri» e primo lotto alla «Mazzi». Poli: «Un grande risultato».

È tempo di aprire i grandi cantieri, questa volta per le nuove generazioni. Parliamo di quasi 18 milioni di euro a favore di tre scuole cittadine, operazione avviata dal Comune di Bergamo grazie a fondi europei, in parte attinti dal Fondo Coesione Italia di Regione Lombardia (che veicola le risorse dall’Ue) e in parte con il Pnrr. Un piano di rilancio post pandemico che mai come in questo caso concretizza il senso del Next generation Eu, rivolto al futuro. Il primo cantiere a partire, entro la fine del mese, è la demolizione e ricostruzione della scuola elementare «Rosa» di via Marzabotto (dietro al Lazzaretto), mentre si aspetterà l’ultimo suono della campanella, quindi giugno, per avviare il primo lotto della ristrutturazione dell’istituto «Mazzi-Calvi», storico edificio (che ospita Medie ed Elementari) sito nell’omonima via, e per la demolizione e ricostruzione della scuola elementare «Scuri» nel quartiere di San Paolo, in via Galliari.

Da oltre due anni Palafrizzoni sta lavorando sulle linee di finanziamento del Pnrr, prima candidando le proposte e aggiudicandosi i fondi, poi sulla progettazione e affidamento dei cantieri alle imprese. Ora i motori si accendono davvero. L’assessore all’Istruzione ed edilizia scolastica, Loredana Poli, parla di «grandi risultati ottenuti, innanzitutto per la capacità degli uffici di recuperare fondi, grazie ai finanziamenti del Pnrr e al bando “SpaziAre” (per la scuola “Rosa”, ndr). L’insieme di queste risorse, parliamo di quasi 20 milioni di euro, rappresentano un piano delle opere pubbliche dei precedenti mandati». Poli sottolinea un aspetto organizzativo, «grazie al quale è stato raggiunto questo risultato. Dal 2019 è stata costituita una direzione scolastica e sportiva che nel nostro Comune non c’era, perché tutto era in capo ai Lavori pubblici. Ma quando si tratta di scuole – rimarca Poli, nella doppia veste di assessore e architetto – è necessario conoscere gli edifici e serve una specializzazione tecnica rispetto alla normativa di riferimento e di tipo organizzativo. Fondamentale è gestire le tempistiche, diverse dagli altri cantieri perché si concentrano durante l’estate».

Scuola «Rosa», pronti a partire

E con tre grossi cantieri da organizzare, il risiko di spostamenti ha coinvolto circa 350 alunni. Per quanto riguarda la scuola elementare «Rosa», gli alunni sono stati da tempo spostati in parte nella dirimpettaia scuola media «Camozzi» e in parte alla scuola elementare di Monterosso, la «Papa Giovanni XXIII». Cambiamento necessario, perché l’intero edificio sarà demolito. L’opera vale 6,6 milioni di euro, di cui 4 milioni e mezzo finanziati dal bando «SpaziAre». Saranno realizzati tre nuovi corpi di fabbrica di forma quadrata con un cavedio interno dove si potrà fare ricreazione o altri tipi di attività all’aperto. Gli spazi saranno flessibili e si potranno sperimentare nuove metodologie, come la scuola senza zaino o il metodo Montessori. I lavori inizieranno entro la fine del mese, l’edificio sarà demolito e ricostruito ex novo. Operazioni che sarebbero già dovute partire ma, spiega l’assessore Poli, «l’impresa che ha vinto la gara ha fatto un ribasso anomalo e gli uffici hanno chiesto delucidazioni, voce per voce. I lavori partiranno comunque entro la fine del mese. L’obiettivo è chiudere entro la fine del 2025».

«Scuri», due anni di lavori

Demolizione in vista anche per la scuola «Scuri», che sarà ricostruita con tecniche innovative sul fronte della sostenibilità ambientale (la progettazione è dello studio «Mecca» di Bergamo, selezionato direttamente dal ministero). Lavori pari a 6 milioni e 475mila euro totalmente finanziati dal Pnrr: «Il cantiere durerà 640 giorni, quindi circa due anni, gli alunni saranno spostati alla ex scuola media “Nullo”, in via Rossini – detta le tappe Poli –. È stato previsto l’utilizzo di materiale naturale come il legno, i progettisti racconteranno ai bambini il loro progetto, con una storia che stanno scrivendo, un racconto che sarà anche “disegnato” sulla recinzione del cantiere».

«Mazzi-Calvi», due lotti

C’è infine la ristrutturazione della scuola «Mazzi-Calvi», il primo dei due lotti previsti, lavori pari a 4 milioni e 607mila euro, di cui 3,2 milioni finanziati dal Pnrr. Gli operai inizieranno a lavorare non appena finiranno le scuole: «Saranno effettuate le operazioni più impattanti, anche dal punto di vista del rumore, come la demolizione dell’attuale palestra – illustra l’assessore –. Questa fase si concluderà una volta riaperta la scuola e, essendo che il cantiere non coinvolge il piano dove si trovano le aule, non è stato necessario spostare gli studenti. Il progetto prevede una nuova palestra e la ristrutturazione interna del piano seminterrato». Nell’edificio ristrutturato, il Comune ha intenzione di aprire una scuola dell’infanzia, con 60 nuovi posti. Tra i cantieri minori, sempre finanziati dal Pnrr, c’è anche la nuova mensa per la scuola «De Amicis» di Celadina, 600mila euro di cui 450mila finanziati dall’Europa: «I lavori sono già partiti – fa il punto l’assessore – e finiranno entro la fine dell’anno. Trattandosi dell’aggiunta di un nuovo edificio, non ci sono interferenze sull’attività scolastica o di refezione».

8.300 bambini e ragazzi da 0 a 14 anni

Queste le grandi opere in corso o in procinto di iniziare. Ma il lavoro per mantenere il patrimonio scolastico comunale è costante. In tutto gli edifici di proprietà di Palafrizzoni sono 62, di cui 14 asili nido. Un patrimonio vissuto da 8.300 studenti, da 0 a 14 anni. Un pezzo di città che ogni giorno vive questi contenitori che «spesso risentono dell’età – sottolinea l’assessore Poli –. Per questo credo sia necessario, in futuro, investire più risorse nelle manutenzioni, almeno fino a quando gli edifici non saranno rinnovati. Quando ad esempio saranno pronte le tre nuove scuole e i cinque asili nido, ci sarà del lavoro in meno da fare, per quanto riguarda le grosse manutenzioni». Con il mandato Gori bis, il Comune ha speso oltre 10 milioni di euro per sistemare gli edifici: «Dal 2019 al 2024 compreso – snocciola i dati Poli – abbiamo investito 5 milioni e 840mila in manutenzione straordinaria, voce che non include i grandi interventi di manutenzione. A questi si aggiungono i 4 milioni e 164mila euro per le manutenzioni ordinarie».

© RIPRODUZIONE RISERVATA