Scuole a nuovo a Bergamo: alla Mazzi è corsa contro il tempo. Scuri, lavori al giro di boa

I GRANDI CANTIERI. In via Calvi slitta di un mese la consegna della palestra e di due mense. A San Paolo prende forma il plesso eco-sostenibile.

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Proseguono a ritmo serrato anche nel mese di agosto i cantieri delle scuole Mazzi-Calvi e della scuola primaria Scuri che prevedono un investimento complessivo di quasi 15milioni di euro, in parte finanziati dal Piano nazionale di ripresa e resistenza (3 milioni e 200 mila per la Mazzi – Calvi e vicini ai 7 milioni per la Scuri) e la parte restante da fondi comunali.

Obiettivo: trasformare profondamente le due scuole, con spazi aperti alla comunità, accessibili, sicure, moderne e attente alla sostenibilità ambientale. Dal punto di vista temporale, la scadenza più urgente riguardava il polo scolastico Mazzi – Calvi, un edificio costruito nel 1931 che, per il suo valore storico, ha richiesto anche il parere della Sovrintendenza per ottenere le necessarie approvazioni. Secondo il cronoprogramma stabilito, l’avvio operativo dell’edificio era programmato per settembre, con l’intento che tutto fosse predisposto in tempo per l’inizio del nuovo anno scolastico 2025/2026.

«Ma dobbiamo slittare di un mese – ha puntualizzato Ferruccio Rota, assessore ai Lavori pubblici del Comune di Bergamo, durante un sopralluogo sui due cantieri dove, insieme ai tecnici, ha fatto il punto della situazione -. Siamo all’85% del completamento dei lavori, anche per colpa del maltempo. Prevediamo di concluderli ad ottobre». «E, anche se l’anno scolastico sarà già avviato, le attività didattiche non saranno ostacolate», ha specificato Rota. In effetti, le lezioni non si sono interrotte nemmeno lo scorso anno scolastico (2024/25, ndr) quando il cantiere era al suo massimo. Al termine dei lavori, le strutture saranno messe a disposizione della scuola e, in parte, anche della comunità.

Le opere alla Mazzi-Calvi

In particolare, verranno consegnate una palestra per ospitare anche partite di pallavolo, progettata con ingressi indipendenti per consentire un utilizzo extra-scolastico e due mense dotate di impianti all’avanguardia. Inoltre, sarà creato uno spazio polivalente, simile a un auditorium, che potrà essere utilizzato sia in ambito scolastico sia dalla comunità per eventi culturali e formativi, con proiettori e moderne tecnologie multimediali. «Siamo intervenuti anche sugli spazi esterni della scuola con il rifacimento delle facciate e la sistemazione di gronde e davanzali ammalorati», ha spiegato Paolo Previtali, tecnico dei lavori nei due cantieri per il Comune di Bergamo. Il progetto prevede anche un secondo lotto che, secondo le prime progettualità, comporterebbe la demolizione del piano superiore dell’edificio scolastico per aggiungere nuovi spazi didattici, per ottimizzare le attività. «Ma se ne parlerà quando avremo ulteriori finanziamenti», ha precisato Rota.

Il cantiere della Scuri

Dopo gli iniziali intoppi e ritardi dovuti alla scoperta di vecchie cisterne di gasolio interrate, ora procedono spediti anche i lavori per la realizzazione della scuola primaria Scuri. La nuova struttura offrirà 15 aule e 3 sezioni complete, per una capacità massima di 375 studenti, mantenendo la possibilità di espansione futura. «Al momento è stato realizzato circa il 35-40% del cantiere e, ad oggi, siamo in linea con la scadenza inderogabile fissata dal Pnrr per marzo. La consegna degli spazi ultimati è prevista per il nuovo anno scolastico 2026- 2027, con apertura ufficiale a settembre 2026», ha puntualizzato l’assessore. La ricostruzione totale della scuola di via Galliari, demolita e attualmente in fase di rifacimento con un investimento di 9 milioni di euro è tra gli interventi di edilizia scolastica più significativi da completare in città. «Il progetto della nuova primaria si distingue come modello di innovazione e sostenibilità. Tra i progetti in corso, è quello più tecnologicamente avanzato. Si tratta di un edificio che produrrà il 20% in più dell’energia che consuma, grazie a un involucro altamente performante e a impianti di ultima generazione – ha evidenziato Rota –. L’edificio si sviluppa su due livelli fuori terra oltre a un piano interrato. La struttura combina la robustezza del cemento armato per la parte interrata con la leggerezza e la sostenibilità del legno per i piani superiori. Un elemento distintivo del progetto è rappresentato dall’impiego di balle di paglia per alcune delle pareti, una scelta che non solo garantisce elevate prestazioni in termini di isolamento termico ed acustico, ma rafforza anche l’approccio sostenibile dell’intera costruzione». Particolare rilievo è stato dato dalla sperimentazione di materiali alternativi, come l’utilizzo della lolla di riso nei massetti, che conferma l’impegno verso un’edilizia sempre più eco-compatibile. «I materiali naturali utilizzati includono legno, paglia e lolla di riso, trattati con sistemi ignifughi per garantire sicurezza antincendio e resistenza sismica», ha spiegato Rota insieme ai tecnici.

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