Siccità e clima in tilt: raccolti giù del 40%. Stop sprechi d’acqua

Il dibattito. Al convegno che ha inaugurato la Fiera esperti a confronto sulle politiche da adottare in futuro «Sfruttare migliaia di chilometri di rogge sul territorio».

Fiera di Sant’Alessandro al via col mondo agricolo che si è confrontato sulla sfida climatica e un comparto fortemente provato dalla siccità anche in Bergamasca.

L’attività di agricoltori e allevatori è stata pesantemente condizionata dai cambiamenti meteo in atto. Nell’ultima stagione estiva si è registrato un caldo record, con punte frequenti - anche superiori ai 40 gradi - purtroppo spesso seguite da eventi atmosferici estremi, che hanno danneggiato in maniera pesante aziende e raccolto. Gli operatori non possono far altro che guardare alle sfide del futuro con l’obiettivo di produrre cibo di qualità. Tutta l’attenzione ora è concentrata sulla risorsa acqua, che va difesa e valorizzata, grazie anche ai fondi del Pnrr che potrebbero portare presto sul territorio preziosi finanziamenti per il Piano Laghetti.

Il convegno in Fiera, promosso da Coldiretti Bergamo, in collaborazione con Bergamo Scienza e il contributo della Camera di commercio, è stato moderato da Elvira Conca, responsabile della redazione Economia de L’Eco di Bergamo, e introdotto dal direttore della Coldiretti provinciale, Carlo Loffreda. Nell’incontro è stato innanzitutto analizzato il quadro attuale. Quest’anno, a causa della grave siccità, il raccolto delle principali produzioni agricole è sceso in media tra il 30 e il 40%, mettendo a rischio la sopravvivenza delle aziende e persino l’approvvigionamento alimentare. «Per i prossimi anni ci attendiamo scenari incerti, considerate le molti variabili con l’ipotesi peggiore che indica cinque gradi in più da qui al 2100 – ha spiegato la climatologa Elisa Palazzi -. Il rapporto dell’Ipcc, il gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico, sottolinea che occorre ridurre la CO2 del 43% entro il 2030. Per poter gestire il fenomeno dobbiamo agire su mitigazione delle cause e adattamento».

Tutta l’attenzione ora è concentrata sulla risorsa acqua, che va difesa e valorizzata, grazie anche ai fondi del Pnrr

Claudio Gandolfi, docente dell’Università di Milano, ha parlato della difesa e salvaguardia delle risorse idriche. Automatizzare significa regolare la consegna dell’acqua, tenendo presente che regioni come Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna sono conflittuali tra loro».

La Bergamasca ha un patrimonio composto da migliaia di chilometri di rogge, e Franco Gatti, presidente del Consorzio di Bonifica Media Pianura Bergamasca, ha sottolineato: «Siamo una realtà capace di portare avanti un lavoro costante grazie a cospicui investimenti con progetti significativi su tutto il territorio. Dobbiamo proseguire su questa strada per difendere e valorizzare le nostre risorse idriche». C’è da dire che «quest’anno i costi energetici sono passati da 1,5 a 5 milioni».

Francesco Vincenzi, presidente di Anbi, l’Associazione nazionale bonifiche irrigazioni miglioramenti fondiari, ha concentrato l’intervento sulle risorse che arriveranno dal Pnrr, «dove sono presenti 1,5 miliardi dedicati ad agricoltura e infrastrutture. Siamo pronti a partire con il Piano Laghetti e abbiamo progetti pronti e cantierabili per 4 miliardi. È chiaro che gli 80 milioni di euro rappresentati dai maggiori costi energetici in un solo mese, finiranno nel carrello delle famiglie».

Il presidente di Coldiretti Bergamo, Alberto Brivio , ha concluso sottolineando il ruolo fondamentale dell’agricoltura, che trasforma acqua in cibo: la fonte primaria di energia necessaria per alimentare l’essere umano. «È fondamentale il piano invasi e laghetti per dare una risposta ai nostri associati. L’obiettivo è continuare a produrre alimenti di qualità e sicuri, che ci invidiano in tutto il mondo, con l’auspicio che il comparto primario torni al centro dell’agenda per un futuro migliore».

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