(Foto di Bedolis)
LE ANALISI. Dal viadotto di Boccaleone al ponte sulla Greenway: l’incarico a una ditta specializzata per esaminarli. Un obbligo di legge dopo la tragedia del ponte Morandi. Rota: «Saranno individuati quelli bisognosi di intervento».
In tutto sono 91, tra assi portanti delle grandi vie di scorrimento, come il viadotto di Boccaleone, e piccole strutture, come il ponte che lungo la pista ciclabile «Green Way» accompagna ciclisti e pedoni nel bosco, superando il torrente Morla. Tutte e 91 le strutture saranno passate ai raggi «X» verificando lo stato di salute e valutando eventuali interventi di riqualificazione o messa in sicurezza. L’incarico, una spesa pari a 108mila euro, è stato affidato dal Comune di Bergamo nei giorni scorsi, un secondo «step» che arriva dopo un primo censimento effettuato lo scorso anno.
Una maggiore attenzione (e un obbligo normativo) che arriva dopo la tragedia del Ponte Morandi a Genova, dove, nel 2018 il viadotto autostradale collassava e 43 persone perdevano la vita. Da allora, anche negli enti locali, è cresciuta la sensibilità sul tema e sulla necessità di rifocillare i capitoli di spesa sulle manutenzioni straordinarie (esondazione del Morla docet).
L’operazione di censimento avviata dal Comune di Bergamo punta dunque a garantire la sicurezza per chi percorre strutture sopraelevate, a piedi, in bici o in auto. Spiega l’assessore ai Lavori Pubblici Ferruccio Rota: «A seguito del decreto legislativo del 17 dicembre 2020, tutti i gestori proprietari di ponti con luce superiore ai 6 metri devono monitorare le loro strutture. In città sono presenti 91 strutture di questo tipo, dalle passerelle ai ponti più grandi, come il viadotto di Boccaleone. Abbiamo quindi chiesto ad una ditta specializzata (da qui l’incarico di oltre 108mila euro, ndr) di monitorarle. Già lo scorso anno abbiamo dato un incarico per analizzare queste strutture al livello 0, cioè per censirle, ora che abbiamo questa mappatura, i professionisti provvederanno ad analizzare il livello 1 e 2, entrando nello specifico della diagnosi di questi 91 manufatti. Una volta chiusa l’indagine diagnostica, il Comune potrà individuare quali sono i manufatti più bisognosi di interventi. Con il livello di analisi 3 e 4, si entra invece nel merito degli interventi veri e propri, ma questa sarà una fase successiva. Adesso iniziamo a scattare questa fotografia e a fare una diagnosi».
Tra le strutture che saranno passate ai raggi «X», indagando le condizioni statiche e strutturali, le passerelle realizzate nell’ambito della tranvia T1 (che da Bergamo porta alla valle Seriana), i ponti sulla ciclopedonale «Greenway», i ponti sopra i corsi d’acqua, anche di piccole dimensioni, con una campata superiore ai 6 metri. Tra i manufatti che il Comune di Bergamo ha già individuato c’è il ponte di via Gavazzeni, struttura in cemento armato bisognosa di cure, segnata dal tempo e dall’usura, con il costante passaggio dell’acqua (sotto) e dei mezzi (sopra). «Proprio nelle scorse settimane sono partiti i lavori – fa il punto l’assessore Rota -. Stanno proseguendo come da programma».
Una spesa di 350mila euro per consolidare il manufatto di copertura del Morla che, dalle diagnosi effettuate, ha mostrato alcune criticità, come la soletta ammalorata. Per rafforzare l’impalcato stradale, il Comune posizionerà una struttura in acciaio, «un graticcio di travi metalliche dimensionate per assorbire interamente i carichi da traffico, secondo le linee guida ministeriali» prevede il progetto esecutivo. Che contempla anche un intervento su strada, con l’adeguamento dei parapetti lungo il marciapiedi e la realizzazione di dissuasori che impediscano ai mezzi pesanti di salirci sopra.
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