Sicurezza sul lavoro, nella Bergamasca 53 addetti in servizio per 52mila imprese

I numeri. I dati dai sindacati che sabato parteciperanno alla manifestazione di Roma. Nella nostra provincia ogni giorno 38 denunce di infortunio e più di un infortunio mortale al mese.

È iniziata per i sindacati una settimana di mobilitazione per la sicurezza sul lavoro, che culminerà sabato con una grande manifestazione a Roma, alle 10, in piazza Santi Apostoli. Sul palco della manifestazione di Roma si alterneranno le testimonianze di lavoratrici e lavoratori, e prenderanno poi la parola i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Maurizio Landini, Luigi Sbarra, Pier Paolo Bombardieri. L’obiettivo dei sindacati è fermare la strage.

I numeri bergamaschi

Dal canto suo, Bergamo è una provincia che ogni giorno conta 38 denunce di infortunio e più di un infortunio mortale al mese. Il territorio bergamasco, nel mese di settembre, è stato coinvolto da due gravi infortuni, nei quali hanno perso la vita due giovani lavoratori. Per Cgil, Cisl e Uil «non sono solo numeri, riguardano la vita delle persone, la loro dignità, i loro diritti. Le dinamiche dei due infortuni lasciano il mondo del lavoro bergamasco incredulo di quanto accaduto – dichiarano i responsabili sindacali della sicurezza Angelo Chiari, Danilo Mazzola e Daniele D’Elia –. Infortuni mortali che si sommano ai 10, che Inail certifica nella nostra provincia a agosto 2022, contro i 13 di tutto il 2021». A questi si aggiungono gli 8.897 infortuni sul lavoro denunciati da gennaio a agosto 2022, con un aumento del 22% rispetto alle stesso periodo del 2021, così come le malattia professionali, che aumentano del 17,4% rispetto all’anno precedente.

Tra le richieste di Cgil, Cisl e Uil, va programmato un grande investimento sulla formazione, introducendo la materia anche nei programmi scolastici, a partire dal primo anno delle scuole secondarie di secondo grado

Controlli da potenziare

C’è poi l’annoso problema dei controlli: oltre 52mila le imprese (nel 2021 l’attività di sorveglianza ha coinvolto 2.617 imprese pari al 5% del totale) e solo 53 addetti impegnati presso Ats Bergamo con compiti di sorveglianza e di prevenzione. «Il delicato momento che il nostro paese sta attraversando, con gli infortuni, mortali e non, che ogni giorno accadono, evidenziano come sia urgente la messa in atto di strumenti straordinari, utilizzando le risorse che Inail ogni anno risparmia (circa 1,5 miliardi). Su questo punto governo, sindacati e imprese devono trovarsi dalla stessa parte, per dar vita a una nuova strategia nazionale che punti all’obbiettivo di azzerare i morti sul lavoro». Tra le priorità da realizzare, il rafforzamento dell’esercito di ispettori e medici del lavoro, migliorare il coordinamento tra livelli chiamati al controllo, istituire una patente a punti per qualificare le imprese e legare il «rating» all’accesso ai bandi per gli appalti pubblici.

Investire in formazione

Inoltre, tra le richieste di Cgil, Cisl e Uil, va programmato un grande investimento sulla formazione, introducendo la materia anche nei programmi scolastici, a partire dal primo anno delle scuole secondarie di secondo grado e occorre fornire un deciso sostegno all’innovazione tecnologica finalizzata alla sicurezza nei luoghi di lavoro. «Per queste ragioni e per le persone che hanno perso la vita o si sono infortunate sul lavoro o ammalate di lavoro – concludono i sindacalisti –, saremo a Roma il 22 ottobre».

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