
Cronaca / Bergamo Città
Lunedì 13 Ottobre 2025
Strade, le vittime cresciute del 42% in meno di 2 anni. Le mappe interattive
L’EMERGENZA. Quest’anno già più morti dell’intero 2024. Carminati: troppe distrazioni, prevenire è fondamentale.
I dati delle statistiche – freddi per loro natura – rilevano una situazione allarmante. Dall’inizio di quest’anno sono state già 61 le persone che hanno perso la vita in incidenti avvenuti sulle strade della nostra provincia, compresi i bergamaschi morti in sinistri avvenuti fuori dai confini provinciali. Un dato, si diceva, allarmante, perché è già superiore – e siamo solo a metà ottobre – dell’intero e analogo numero di tutto lo scorso anno: nel 2024, infatti, i morti sulle strade furono 56. A livello di percentuale, confrontando lo scorso anno con i primi dieci mesi e mezzo del 2025 si è già registrato un aumento pari a poco meno del 9%.
Nel 2024 i morti sulle strade furono 56. A livello di percentuale, confrontando lo scorso anno con i primi dieci mesi e mezzo del 2025 si è già registrato un aumento pari a poco meno del 9%
I due anni precedenti
Ma va detto che già nel raffronto tra i due anni precedenti si era registrato un aumento del 33% delle vittime della strada, salite dalle 42 del 2023 alle già citate 56 del 2024. Negli ultimi due anni, pertanto, la percentuale di morti in incidenti stradali è cresciuta del 42%. E sì che il passaggio dal 2022 al 2023 aveva fatto ben sperare, visto che i morti erano stati soltanto – si fa per dire, visto che ciascuna singola vittima rappresenta una tragedia che distrugge più famiglie – 42 nel 2023, contro i 54 dell’anno prima. Anno che, a differenza del 2020 e del 2021, periodi clou della pandemia da Covid-19, aveva purtroppo registrato una crescita nel numero di vittime, salite dalle «sole» 32 del 2020 (anno caratterizzato da diversi mesi di restrizioni e lockdown per evitare la diffusione del virus e, di conseguenza, di una minore circolazione di veicoli e persone sulle strade) alle 33 dell’anno seguente (per gli stessi motivi, visto che anche nel 2021 ci furono diversi periodi di chiusure totali), fino appunto ai 54 morti dell’anno dopo, il primo della riapertura completa degli spostamenti sulle strade.
Gli ultimi 18 anni
Guardando la statistica degli ultimi 18 anni, da quando è operativa nella Bergamasca l’«Associazione familiari e vittime della strada», per avere un numero di vittime di incidenti superiori a 60 è comunque necessario tornare indietro al 2013, quando i morti furono 68: stesso numero del 2018, che però fu un’eccezione degli ultimi dieci anni. E consola soltanto in parte osservare i numeri del primo decennio del nuovo secolo: 147 vittime nel 2007, 113 nel 2008, 94 nel 2009, 90 nel 2010. Un dato che sembrava avviato verso una lenta ma costante diminuzione, ma che si è invece poi assestato su numeri simili – tar 50 e 60 vittime, esclusa la già citata parentesi del periodo Covid – e che ora sembra destinato a risalire. Quest’anno, infatti, i numeri sono preoccupanti: il mese peggiore in assoluto è stato luglio, con ben 15 vittime delle strade.
I dati di questi ultimi mesi
Dopo un calo agostano, con soli due morti, a settembre si erano registrate 7 vittime e ora, a metà ottobre, siamo già a quota quattro morti. Non era andata meglio nel primo semestre dell’anno: 5 morti a gennaio, 8 a febbraio, 7 a marzo, 4 ad aprile, 3 a maggio e 6 a giugno. A preoccupare è anche l’età media, che si è abbassata rispetto agli anni precedenti: quest’anno siamo a 48 anni.
I mezzi coinvolti
Quanto ai mezzi, la moto sembra avere la peggio: 19 vittime su 61 erano infatti sulle due ruote. Sei persone hanno perso la vita in bicicletta, sette finendo in macchina contro un ostacolo, 6 fuori strada, 9 contro un’altra auto e 10 contro un mezzo pesante. E poi i pedoni investiti da auto: 4 le vittime.
«Le distrazioni un problema, così come la velocità»
Il telefono alla guida viene usato per chattare e navigare. Ma i rischi sono altissimi. E poi c’è la questione della velocità
A cercare di interpretare il motivo di questa crescita degli incidenti mortali nella nostra provincia è Ivanni Carminati, fondatore e presidente dell’associazione bergamasca (la sede è a Filago) che raggruppa i parenti delle vittime: «Credo che il problema principale di oggi siano le distrazioni – spiega –: troppa gente utilizza gli smartphone mentre guida, ormai non solo più per telefonare perché per quello quasi tutte le auto hanno il vivavoce. Viene usato per chattare e navigare. Ma i rischi sono altissimi. E poi c’è la questione della velocità: basta osservare come sono ridotti i mezzi coinvolti negli incidenti». Secondo Carminati è necessario puntare sulla prevenzione: «Come associazione ci battiamo per contrastare l’incidentalità con incontri nelle scuole, ma anche con i professionisti. Negli ultimi mesi abbiamo partecipato a incontri significativi al Kilometro Rosso invitati da Confimi, Confartigianato e Confindustria Bergamo: tanti incidenti, purtroppo anche con conseguenze mortali, si verificano infatti nel tragitto da casa al lavoro e non a caso gli orari con più sinistri sono proprio quelli di punta. La nostra testimonianza mira a evidenziare i rischi e a non sottovalutarli mai».
Quest’anno la giornata in ricordo delle vittime della strada si terrà a Osio Sopra: l’appuntamento è per domenica 17 novembre.
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