Taglio al Servizio civile: posti scesi da 621 a 282

Nonostante la buona risposta dell’anno scorso, le risorse sono calate e nella Bergamasca le posizioni ridotte drasticamente.

Il Servizio civile universale piace, e molto, ad enti e ragazzi. E funziona: secondo il rapporto sul ritorno occupazionale 2023 di Mosaico, infatti, oltre il 76% dei ragazzi che ha partecipato ha poi ricevuto una proposta di lavoro. Eppure il servizio subirà un forte ridimensionamento, già a partire da questo 2024.

I numeri dei bandi negli anni

Questo quanto emerge dal confronto dei dati (forniti da Regione Lombardia) riguardanti i posti disponibili per i volontari negli ultimi due anni e la previsione per i prossimi. Il bando 2022 del Servizio civile universale (Scu) per il reperimento dei volontari (con i progetti quindi poi che si sono svolti nel 2023) ha infatti registrato numeri mai visti nella Bergamasca, con 621 posti disponibili, dei quali ne sono stati occupati 580. Il bando 2023, invece, (avviso aperto fino al 15 febbraio e quindi opportunità ancora disponibile per i giovani del territorio), mette a disposizione solo 282 posti, meno della metà di quelli occupati lo scorso anno e il 45,41% di quelli disponibili un anno fa.

La decurtazione dei fondi ministeriali

Il motivo? Una decurtazione di fondi a livello ministeriale che ha portato a una forte diminuzione di posti disponibili finanziabili, come spiega Claudio Di Blasi, presidente di Associazione Mosaico (ente che ogni anno presenta diversi progetti per il servizio civile universale e che quest’anno ha 81 posizioni a bando nella provincia di Bergamo): «La riduzione delle risorse destinate al bando nazionale di servizio civile universale ha comportato, ovviamente, una riduzione delle posizioni finanziate sul territorio. Una situazione che temiamo persisterà anche nei prossimi anni. Per quanto riguarda il bando pubblicato il 22 dicembre, numerosi enti promotori dei progetti hanno visto il mancato finanziamento degli stessi: per la provincia di Bergamo stiamo parlando di oltre trecento posizioni non finanziate, concentrate nelle Valli, nella Bassa e nell’area dei Laghi».

Impoverimento dei servizi offerti

Questo si traduce, specifica ancora Di Blasi «in un impoverimento dei servizi offerti sul territorio, in quanto spesso l’operatore volontario è una risorsa importante per gli enti stessi. Ma significa anche un impoverimento delle occasioni di crescita e formazione offerte ai giovani, che trovano nel servizio civile un’occasione per approcciarsi al mondo del lavoro in modo soft, guidati dal personale esperto e formati durante i nostri corsi. Noi crediamo fermamente nei benefici, per il territorio e le nuove generazioni, insiti in questo percorso».

«La situazione legata al taglio di risorse è critica – concorda Onelia Rivolta, direttore di Anci Lab (Anci quest’anno ha 95 posizioni proposte a bando) –. A livello nazionale sono stati tagliati più di 20mila posti. Questo ha inciso notevolmente anche in Lombardia. Tutti gli enti lamentano questo problema del taglio di posti. Purtroppo rispetto a investimenti fatti in passato, che hanno beneficiato anche delle risorse Pnrr, nei prossimi anni, non solo quest’anno, si intravede un calo di disponibilità economica. Inoltre è aumentato anche il compenso dei volontari, che è un’ottima notizia, ma che erode ulteriormente i posti disponibili (meno fondi e posizioni più retribuite portano a un calo drastico dei posti disponibili)».

L’operatore volontario, infatti, percepiva, a titolo di rimborso per il proprio servizio (impegnato per 25 ore settimanali, 5 o 6 giorni la settimana, per una durata dagli 8 ai 12 mesi, a seconda dei progetti), 430 euro nel 2023, mentre in questo 2024 percepirà un assegno di 507,30 euro mensili. «La riduzione dei posti è davvero un peccato – aggiunge Rivolta – perché il servizio (un anno di impegno volontario a servizio della comunità, ndr) piace ai ragazzi (tra i 18 e i 29 anni), e la grande risposta dell’anno scorso lo testimonia».

«Il taglio dei fondi per noi ha inciso in modo più che significativo – concorda Aldo Lazzari, responsabile area Young Caritas Bergamasca di Caritas diocesana Bergamasca –. Siamo coinvolti anche quest’anno con alcuni progetti accolti e finanziati. In particolare due: uno nell’ambito assistenza anziani e uno nell’assistenza disabili, con dieci posti complessivi tra i due progetti. Rispetto al bando dell’anno scorso abbiamo però molti meno posti. Chi fa l’esperienza è soddisfatto e trova quello che cercava».

Il Servizio civile «è un servizio a favore della comunità – commenta Jessica Pellegrini, di Confcooperative – che porta vantaggi a noi perché avvicina i giovani, che sono la risorsa vitale del futuro, al mondo della cooperazione sociale e ai giovani stessi perché hanno la possibilità di formarsi, anche dal punto di vista umano. Adesso abbiamo aperto il bando alla ricerca di sei giovani per il progetto Vivere da protagonisti, orientato all’assistenza di adulti in condizione di disagio e fragilità».

«Sono percorsi di cittadinanza attiva – aggiunge l’assessore regionale alla Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità Elena Lucchini – e da sempre una straordinaria esperienza di crescita umana sia individuale che collettiva».

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