
Cronaca / Bergamo Città
Mercoledì 28 Maggio 2025
Tentò di strangolare una studentessa. Il giudice: «Serve perizia psichiatrica»
IN TRIBUNALE. Da valutare se la donna arrestata fosse in grado di intendere e volere e la sua pericolosità.
La mattina di lunedì 19 maggio ha tentato di strangolare, con un laccio, una studentessa di 22 anni che stava camminando in via Bonomelli . Per questo fatto è stata arrestata la 37enne S. P., originaria di San Benedetto del Tronto, e il giorno successivo il Tribunale ne ha disposto la custodia cautelare in carcere, valutando la sussistenza di esigenze cautelari «impellenti, a tutela della comunità». Martedì 28 maggio, la giudice Donatella Nava ha dato incarico allo psichiatra Massimo Biza di valutare se l’arrestata, assistita dall’avvocato Francesco Manaresi, fosse in grado di intendere e volere quando ha commesso il fatto, e se sia pericolosa e, nel caso di risposta positiva, come possa essere eventualmente affrontata tale pericolosità. I risultati della perizia saranno consegnati al Tribunale in tempi brevissimi. La prossima udienza è stata fissata per il 10 giugno.
Come detto, il 19 maggio una ragazza di 22 anni era stata aggredita alle spalle. Con il laccio stretto al collo, non riusciva neanche a respirare, ma ha avuto la prontezza di buttarsi sulla carreggiata, attirando l’attenzione degli automobilisti, che sono intervenuti. Portata al pronto soccorso in codice giallo, per lei la prognosi è stata di sette giorni. Inizialmente l’autrice dell’aggressione si era allontanata dal luogo del fatto, ma era stata diramata la sua descrizione e gli agenti delle Volanti l’avevano individuata in via Mai, all’altezza dell’incrocio con via del Casalino. La donna è stata arrestata con le accuse di lesioni aggravate dall’uso dell’arma impropria e dai futili motivi. Già prima dell’episodio due giovani erano state aggredite da una sconosciuta, e avevano presentato denuncia contro ignoti (il 26 febbraio e il 16 maggio). Anche le due vittime precedenti hanno riconosciuto la presunta autrice, grazie alle foto mostrate loro dagli inquirenti.
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