
Cronaca / Bergamo Città
Venerdì 17 Ottobre 2025
Torce con gli ultrà: Zapata, Freuler e Gollini testimoni
IL PROCESSO. Festa di fine campionato 2021, a giudizio un tifoso. La difesa: anche quattro giocatori le hanno maneggiate.
Per ora il giudice Laura Garufi li ha convocati come semplici testimoni, anche se la difesa dell’imputato aveva prospettato un esame come indagati di procedimento connesso. Perché, ha sostenuto giovedì 16 ottobre in aula l’avvocato Marco Saita, le torce illuminanti per il quale il suo assistito M. T., 35 anni, di Clusone, ultrà della Curva Nord, è a processo con l’accusa di lancio di materiale pericoloso durante le manifestazioni sportive, sarebbero poi state maneggiate anche da 4 giocatori all’epoca atalantini: Zapata, Freuler, Romero e Gollini. Appellandosi così a una sorta di proprietà transitiva, il legale ha ipotizzato che anche gli ex calciatori nerazzurri potessero essere indagati in un altro fascicolo. Ma un’indagine a carico dei 4 allo stato non risulta e dunque il giudice ha ammesso 3 di loro come semplici testimoni.
I fatti del 2021
Dalla sua lista Saita ha scremato per questioni logistiche Romero, attualmente in forza al Tottenham. Il quarto testimone sarà il coordinatore della biglietteria dell’Atalanta, Marco Malvestiti, chiamato a deporre perché la difesa vuole dimostrare che i festeggiamenti per l’ottima stagione ’20-’21 erano programmati con il consenso della società nerazzurra (consenso alla luce del sole perché certificato da una mail) e fissati dopo l’ultima partita casalinga, persa contro il Milan 0-2. I fatti contestati si riferiscono a quella data, e cioè alla sera del 23.5.2021. La gara si era disputata a porte chiuse per questioni di profilassi legate al Covid. La festa andò in scena fuori: squadra e dirigenti sui gradini esterni della Nord a salutare i 2.000 tifosi assiepati nel piazzale. M. T. è accusato di aver allungato ai giocatori due «bengala» spenti. Saita ha prodotto un filmato in cui si vede Zapata roteare la torcia accesa e foto che immortalano gli altri tre con lo strumento pirico esibito davanti alla folla acclamante. Per la difesa le contestazioni al 35enne sarebbero inoltre insussistenti, in quanto la partita era terminata e si era fuori dallo stadio: dunque, nessuna «manifestazione sportiva» come da titolo di reato. Il 31 marzo di nuovo in aula.
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