Trasporti, da mercoledì 1° settembre c’è l’obbligo del green pass: le regole

Esclusi bus, treni locali e interregionali, non l’Alta velocità. Obbligatorio per gli aerei ma resta il nodo di quando debba essere verificato.

Senza pass verde semaforo rosso. Da mercoledì 1 settembre scatta anche sui trasporti l’obbligo del green pass, anche se il provvedimento non riguarda quelli locali, ma a medio-lunga distanza e in ambito nazionale. Sono comunque esclusi i minori di 12 anni e chi non può vaccinarsi per motivi di salute ma «sulla base di idonea certificazione medica». Il green pass si ottiene 15 giorni dopo aver ricevuto la prima dose di vaccino, essere guariti dal Covid nei 6 mesi precedenti o con un test molecolare o antigenico effettuato nelle ultime 48 ore. In quest’ultimo caso la validità è di 48 ore dal rilascio. Per chi venisse trovato a bordo privo del pass la sanzione va dai 400 ai 3.000 euro. C’è comunque ancora qualche nodo da sciogliere, soprattutto negli aeroporti, ma procediamo per ordine. Cominciamo con quello che non c’è: da domani non cambia assolutamente nulla per il trasporto pubblico locale, quindi autobus e servizio Trenord. Non cambia nel senso che l’accesso a bordo è concesso anche a chi non è in possesso del green pass: la verifica per ogni passeggero avrebbe comportato una dilatazione insostenibile dei tempi di salita e quindi di percorrenza. «In considerazione delle evidenze scientifiche sull’assunto dei tempi di permanenza medi dei passeggeri» è consentito «un coefficiente di riempimento non superiore all’80% dei posti consentiti dalla carta di circolazione (...) prevedendo prioritariamente l’utilizzazione dei posti a sedere» recitano le linee guida del ministero. Questo vale fino a quando si resta in zona bianca o gialla.

Per quanto riguarda le verifiche, si legge di un « graduale riavvio delle attività di controllo del possesso dei titoli di viaggio e delle prescrizioni relative ai dispositivi di protezione individuale, da effettuare prioritariamente a terra». Quindi la palla passa ai controllori, anche se l’indicazione non pare delle più cogenti e il personale è quello che è.

Treni a lunga percorrenza

Il green pass diventa invece obbligatorio per i treni Intercity, Intercity notte e Alta velocità, ovvero Frecce e Italo. Nel caso di Bergamo il pass sarà quindi necessario per accedere ai Frecciarossa in partenza alle 5,45, 8 e 16 e per quelli dalla capitale. Chi avesse acquistato un biglietto prima del 25 agosto per un treno in partenza dal 1° settembre e intendesse rinunciare al viaggio ha diritto al rimborso.

Il green pass non verrà invece richiesto a bordo dei treni interregionali, anche quelli che effettuano un servizio tra due regioni diverse, per esempio da Milano a Verona via Treviglio.

Bus a lunga percorrenza

L’ultima distinzione è fondamentale, perché il green pass sarà invece obbligatorio a bordo dei bus che «svolgono in modo continuativo o periodico un percorso che collega due regioni». O anche più, è il caso di Flixbus che ha fatto dell’aeroporto di Orio uno dei suoi principali nodi: sul sito internet compare in modo esplicito l’obbligo del pass «in mancanza del quale ci si riserva il diritto di rifiutare l’accesso all’autobus».

Il pass è obbligatorio anche per i mezzi adibiti al noleggio con conducente, con l’esclusione di quelli impegnati nei servizi aggiuntivi di trasporto pubblico locale.

Il rebus aeroporti

E arriviamo agli aeroporti, dove da domani scatta l’obbligo di green pass anche per tutti i voli nazionali. Era già necessario per quelli europei dove però il documento diventa valido due settimane dopo aver concluso il ciclo vaccinale, quindi avere assunto anche la seconda dose. Per i voli interni basterà invece averne ricevuto una.

Stabilito questo, mancano ancora linee attuative precise su come e quando verificare il possesso della certificazione. A Orio al Serio si sta lavorando su tre ipotesi, nell’attesa di indicazioni più precise a livello nazionale. La prima, la più gradita, è quella di una verifica all’ingresso in aerostazione dove già viene controllata la temperatura e anche il possesso di un titolo di viaggio valido; la seconda è effettuarla all’altezza dei varchi che conducono ai controlli radiogeni; la terza al momento dell’imbarco, con il paradosso di aver portato fino a quel punto persone prive dei requisiti di legge.

Ad ogni modo domani si comincia, pronti ad eventuali aggiustamenti in corso. Il green pass servirà in cielo, terra e pure mare: da domani diventa difatti obbligatorio anche sui traghetti ma non quelli che fanno la spola sullo Stretto di Messina o collegano due località della medesima regione.

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