Trasporti, è ancora emergenza autisti: si corre ai ripari

MOBILITÀ . In Bergamasca ne mancano un centinaio. I sindacati: «Turni duri e paghe basse, non c’è interesse». Le aziende: patenti gratis e concorsi per fermare la fuga.

Il rischio è quello di un cortocircuito: perché senza autisti non c’è trasporto pubblico locale, e senza trasporto pubblico locale non c’è transizione energetica. Ma a monte c’è il tema delle risorse, dell’attrattività, della valorizzazione di questa professione. Anche la Bergamasca continua a soffrire della carenza di autisti del Tpl, ne mancano almeno 100. Così, per provare a invertire la rotta, le aziende rilanciano con le «academy», pagando di tasca propria la patente agli aspiranti autisti, e con nuovi concorsi.

«Quello del trasporto pubblico locale – ragiona Pasquale Salvatore, segretario generale della Fit Cisl Bergamo – è un settore con poche risorse. La situazione più critica riguarda il servizio extra-urbano, perché il complesso sistema di turnazione porta i lavoratori a stare fuori casa anche 12 ore al giorno: a fronte di paghe basse, compiti gravosi e rischi, nessuno vuole più fare questo mestiere. Quanti autisti mancano? Almeno un centinaio».

«La vera sofferenza è nell’extra-urbano – concorda Marco Sala, segretario generale della Filt Cgil Bergamo –. Inoltre, proprio per la carenza di personale, si fa sempre più ricorso all’appalto (un’azienda può appaltare fino al 25% dei servizi, ndr), anche nei confronti di altre aziende che non applicano il contratto collettivo nazionale. La giornata-tipo di un lavoratore dell’extra-urbano è pesante: si alza alle 6, entra in servizio e fino alle 9 si occupa delle corse scolastiche, poi ha una pausa e riprende da mezzogiorno fino alle 14, poi può avere un’altra pausa e concludere il lavoro nel pomeriggio, sostanzialmente impiegando tutta la giornata. Le paghe? Un autista in ingresso viaggia sui 1.200-1.300 euro lordi, chi ha più anzianità viaggia sui 1.800-2.000 euro lordi».

La ricetta delle aziende

Per tamponare le carenze, qualcosa è stato fatto. Partendo dal servizio urbano, quello che regge meglio: «A marzo – spiega Federico Zamboni, responsabile dell’Area Programmazione e Produzione Servizio di Atb Servizi – si è conclusa la prima procedura di selezione per la ricerca di operatori di esercizio che ha visto, da novembre 2023 a marzo 2024, l’ingresso di 20 nuove figure professionali. Nonostante questo ottimo risultato raggiunto, è necessario sottolineare come l’elevato turnover del settore va a sommarsi ai pensionamenti, portando Atb ad avere la necessità continua di introdurre nel proprio organico nuove risorse. Proprio per questo, Atb avvia questa settimana un nuovo bando per la ricerca di conducenti professionisti già provvisti di patente D e della Carta di qualificazione conducente e, nell’ambito di Atb Consorzio, l’azienda e le consorziate stanno lavorando per mettere a punto un’iniziativa comune che lavora proprio in questa direzione e offrire un percorso di crescita alle nuove risorse».

Arriva e Locatelli, le principali aziende dell’extra-urbano, puntano sul sostenere i costi di formazione degli aspiranti autisti: «In Bergamasca abbiamo una carenza di una decina di autisti, che salgono a circa 80 considerando i servizi dati in subappalto ad altre aziende – premette Pietro Brunetti, direttore delle risorse umane di Arriva -. Il sistema sconta due problemi, il primo è economico: meno sono le risorse delle Agenzie per il Tpl e meno risorse ci sono per le aziende, che così faticano a essere attrattive. Il secondo problema, più specifico, è quello sull’impegno richiesto per lavorare nell’extra-urbano». Così, Arriva ha lanciato le sue «Academy»: «La prima edizione, più sperimentale, tra il 2021 e il 2022 ha permesso di assumere 7 persone a Bergamo, la seconda tra 2022 e 2023 ha portato ad altri 7 assunti – spiega Brunetti –. Ora abbiamo lanciato due nuove selezioni (per iscriversi [email protected], ndr) con l’obiettivo di assumere 16 persone tra Bergamo e Lecco. In questa iniziativa copriamo completamente i costi per l’ottenimento delle abilitazioni, dalla patente D-E alla Carta di qualificazione del conducente (un investimento complessivo che equivale a circa 4mila euro, ndr) e nel frattempo assumiamo i candidati con altre mansioni».

Strada simile l’ha imboccata la Locatelli: «Siamo alla sesta edizione del nostro corso – spiega Massimo Locatelli, titolare dell’azienda - abbiamo da poco trovato altri 10 candidati. Nell’ultimo periodo abbiamo avuto alcuni ingressi positivi, ma ci mancano ancora 4-5 autisti per arrivare al pieno organico. Certo, fino a qualche anno fa avevamo i cassetti pieni di domande di assunzioni: oggi, invece, è sempre più difficile».

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