
(Foto di Bedolis)
SICUREZZA A BERGAMO . L’ordinanza della Prefettura prolunga per tutta l’estate il provvedimento valido nelle vie vicino alla stazione ferroviaria e alla Malpensata. «Effetti positivi, ma le situazioni di criticità permangono».
«Zone rosse», a Bergamo avanti tutta. Terminati i primi tre mesi, anche per i prossimi tre, e dunque per tutta l’estate, alcune aree della città continueranno a essere a «vigilanza rafforzata». Questo perché, «nonostante gli evidenti positivi effetti del rafforzamento dei controlli, continuano a permanere situazioni di criticità sotto il profilo dell’ordine e della sicurezza pubblica». Lo scrive la Prefettura nell’ordinanza con cui estende fino a fine agosto il provvedimento che era stato attivato in via sperimentale, così come in tante altre città italiane, dal 27 febbraio scorso. «Scaduto» il termine il 27 maggio, il giorno stesso la Prefettura ha deciso di prorogare il provvedimento per ulteriori tre mesi: di nuovo in vigore dunque da mercoledì 28, la zona rossa resterà in atto almeno fino alla fine di agosto. Salvo eventuali e ulteriori rinnovi.
Un bilancio ufficiale dei primi tre mesi di attività «rafforzata» ancora non c’è, ma il fatto che le zone rosse siano state prolungate nel tempo è indice del fatto che da un lato l’iniziativa ha funzionato ma che, dall’altro, e come scrive nero su bianco la stessa Prefettura nell’ordinanza, le criticità non sono ancora state risolte. Le zone interessate sono sempre le stesse, con una piccola variazione. Si tratta principalmente di due aree. La prima comprende via Paglia, nel tratto tra via Bonomelli e via Paleocapa, la stessa via Bonomelli e poi via Novelli nella sua biforcazione, verso via Paleocapa e verso piazzetta Monsignor Andrea Spada (quest’ultimo tratto rappresenta la novità rispetto al primo provvedimento). E poi la Malpensata, con il tratto di via Zanica che costeggia il parco Ermanno Olmi e fino all’incrocio con via Luzzatti, oltre alle vie Mozart e Leoncavallo. In queste zone vige già da tre mesi – e proseguirà per altrettanti – «il divieto di stazionare ai soggetti che assumono comportamenti aggressivi, minacciosi o insistentemente molesti, determinando un pericolo concreto per la sicurezza pubblica, tale da ostacolare la libera e piena fruibilità di quelle aree», come spiega la Prefettura.
Le forze dell’ordine potranno continuare ad allontanare chi si renderà responsabile di questo genere di comportamenti. Dal punto di vista tecnico il provvedimento è della Prefettura ed è infatti firmato dal prefetto Luca Rotondi. Del resto, la Prefettura è l’ente che coordina l’attività delle forze dell’ordine sul fronte della sicurezza: la direttiva è stata poi pubblicata sull’Albo pretorio del Comune. Un’iniziativa, quella delle zone rosse, che deriva dal contenuto di una direttiva diramata dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi lo scorso 17 dicembre. In seguito a quel provvedimento sono state diverse le città italiane, di varie dimensioni, che hanno adottato le zone a «vigilanza rafforzata»: tra le prime, Milano, Napoli, Firenze, Bologna, Torino, Udine, Trieste, Padova, Reggio Emilia, Catania, Roma, Frosinone e Bari.
I divieti di stazionamento sono estesi a chi dovesse risultare già noto alle forze dell’ordine per reati legati a spaccio, lesioni personali, scippi, furti, rapine, invasioni di edifici, danneggiamenti, detenzione o porto abusivo di armi (soprattutto coltelli) e di oggetti atti a offendere
Negli ultimi tre mesi le forze dell’ordine – polizia di Stato, carabinieri, Guardia di finanza, polizia locale ed esercito – hanno più volte incontrato la Prefettura, nell’ambito del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, per un aggiornamento sull’attività delle zone rosse, tra persone identificate e allontanate. I divieti di stazionamento sono estesi a chi dovesse risultare già noto alle forze dell’ordine per reati legati a spaccio, lesioni personali, scippi, furti, rapine, invasioni di edifici, danneggiamenti, detenzione o porto abusivo di armi (soprattutto coltelli) e di oggetti atti a offendere. In tutti questi casi le forze dell’ordine possono allontanare queste persone dalle aree individuate – dove anche negli ultimi giorni sono state condotte operazioni «ad alto impatto» delle forze dell’ordine – perché già teatro di episodi di microcriminalità, proprio come spaccio al dettaglio, furti e danneggiamenti di auto.
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