L’integrazione oltre la scuola in un documentario del Cpia - Il trailer

IL PROGETTO. Nel film si raccontano 25 studenti di diversa nazionalità. Vissuti migratori e famigliari nella prima domani al Conca Verde di Bergamo

Ponte San Pietro

Oltre la scuola, quale futuro? È l’interrogativo che si pone e che rilancia a tutta la comunità il docufilm «Oltre la scuola», voluto e ideato dai docenti e dagli studenti della sede del Cpia2 (Centro provinciale di istruzione per adulti) di Ponte San Pietro per far riflettere sull’importanza del valore formativo della scuola, sulla dignità della persona e del lavoro, e su cosa significhi essere uomini e donne libere. Realizzato in collaborazione con ElemFilms e la regia di Laura Montanari nel corso dell’anno scolastico 2024/25, il documentario sarà proiettato in prima visione pubblica al Cinema Conca Verde di Bergamo mercoledì 22 ottobre alle 18,30.

«La nostra scuola, con sede principale a Treviglio, si struttura anche ad Albano Sant’Alessandro, Ponte San Pietro, Romano di Lombardia e Verdellino – spiega Claudio Corbetta, dirigente del Cpia2 “Tullio De Mauro” –. Accogliamo studenti adulti, per la quasi totalità stranieri, e ogni anno le iscrizioni sono in piena evoluzione e incremento. Per quest’anno, sommando tutte le sedi, abbiamo oltre 3.200 richieste di iscrizione. Di queste, oltre 2.700 adulti sono già stati inseriti in classe. A loro sono destinati programmi di alfabetizzazione per ottenere la certificazione della lingua livello A2, percorsi per conseguire la licenza media, ma anche programmi per le competenze essenziali per la cittadinanza».

Alla realizzazione del docufilm hanno partecipato 25 studenti di varia nazionalità, tra i 20 e i 40 anni, tutti della sede di Ponte San Pietro.
«L’obiettivo era far riflettere sul processo di integrazione in Italia – prosegue il dirigente –. Come l’abbiamo fatto? Con laboratori di pensiero in cui sono emerse le aspettative dei ragazzi sul lavoro e sull’integrazione, e le testimonianze degli studenti raccolte dalla regista: raccontano di loro stessi e dei loro vissuti migratori». Tra i protagonisti c’è Serigne Cheik, 24 anni, in Italia da quasi tre: qui ha iniziato a studiare la lingua da autodidatta, per poi iscriversi al Cpia2 frequentando il corso, e poi quello per la licenza media. «Ho sempre visto i ragazzi che andavano a scuola – si racconta nel film – e io lo sognavo. Quando sono arrivato in Italia ho scelto di fare la scuola per diventare la persona che voglio essere». Perché la scuola «in fondo serve a questo: a migliorare la propria condizione di partenza, a scegliere che cosa essere, che cosa diventare», dice Gianluca Spitalieri, docente esterno al Cpia2 che ha collaborato nella realizzazione del film insieme ai colleghi Licia Pignatelli e Sarah Faraci, del Centro di istruzione Giordano Gerundio.

«Nei racconti dei ragazzi emerge tanto la difficoltà di integrarsi in una società con una cultura e regole diverse, che spesso non riconosce nemmeno i titoli di studi conseguiti nel loro Paese d’origine – ribadisce Corbetta –. Ma anche un’immagine positiva del nostro Paese, per ciò che offre dal punto di vista della formazione e dell’inserimento. Così come i vissuti famigliari e le esigenze economiche che portano a lavorare a qualsiasi costo».
Il progetto è stato realizzato grazie al sostegno di fondi Pnrr, «ma specialmente con risorse interne – conclude il dirigente –. È un progetto cui teniamo molto, perché abbiamo il desiderio di far raccontare i nostri ragazzi, mostrare cosa c’è oltre la scuola e il valore profondo che ricopre l’istruzione per ripartire e costruirsi il futuro. Vogliamo proseguire su questa strada realizzando laboratori di podcast e video, e speriamo di promuovere il docufilm in qualche Festival del cinema. Ma, specialmente, speriamo di mostrarlo nelle scuole del nostro territorio, per innescare una riflessione condivisa su temi come l’immigrazione, il lavoro e l’integrazione».

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