Asse interurbano, dopo sei mesi torna l’autovelox reciso a Bonate

Caso «Fleximan». Per febbraio ripristinato anche il dispositivo distrutto a Brusaporto: «Rilevatori per garantire la sicurezza, non per fare cassa».

Nel giro di una decina di giorni verrà ripristinato l’autovelox che era stato reciso alla base con un flessibile da ignoti, nella notte tra il 20 e 21 gennaio, lungo la statale 42 a Brusaporto. La polizia locale dell’Unione dei Colli sta indagando per individuare il colpevole, che sembrerebbe essere un emulatore del più noto «Fleximan», il vandalo in azione in Veneto.

«Abbiamo avviato le pratiche per il nuovo autovelox, nel giro di una settimana e mezza contiamo di poterlo riposizionare nello stesso punto – spiega Fabio Masserini, comandante della polizia locale –. Attualmente, a fronte di circa duemila auto che ogni giorno transitano di lì, in direzione Sarnico, sono solitamente meno di una decina le contravvenzioni, a conferma del fatto che l’autovelox non è un mezzo usato dal Comune per fare cassa, bensì un presidio per garantire sicurezza e salvare vite, installato sulla base dei dati sull’incidentalità. La statale 42 è pericolosa, come testimoniano recenti episodi di cronaca (ad esempio l’automobilista morto carbonizzato l’anno scorso), per questo vorremmo mettere un altro dispositivo presso il benzinaio, dove spesso avvengono sorpassi».

Il caso Bonate

A Bonate Sotto dove lo scorso agosto è stato reciso due volte con un flessibile l’autovelox all’ingresso della galleria San Roberto sull’asse interurbano, prima ancora che entrasse in funzione, l’apparecchiatura (che verrà installata a una settantina di metri da dove era in precedenza, e dunque nel territorio di Bonate Sopra) non è stata più sostituita. «Verrà ripristinata entro febbraio, in caso di nuovo vandalismo si opterà per rilevatori mobili – spiega il sindaco di Bonate Sopra, Massimo Ferraris –. Gli autovelox si rendono necessari per contenere l’eccesso di velocità su un tratto di strada che tra gallerie e curve risulta essere molto pericoloso. Ritengo inoltre stucchevole l’opinione sull’installazione dei rilevatori di velocità eseguita per garantire risorse ai Comuni, dal momento in cui, se tutti rispettassero i limiti, i Comuni non incasserebbero nulla».

Sul tema è intervenuto anche il sindaco di Bonate Sotto, Carlo Previtali: «Non riposizionare l’autovelox sarebbe stato un gesto di irresponsabilità, alla luce degli incidenti, anche mortali, che si verificano in questo tratto di strada dove le macchine spesso superano abbondantemente il limite di 90 km/h, arrivando anche a 130».

«Il rispetto delle regole è un dovere civico»

Nel frattempo il dibattito sugli autovelox sta dilagando anche a livello nazionale. «Il rispetto delle regole è il primo dovere civico – dice Michele De Pascale, sindaco di Ravenna e presidente dell’Unione Province d’Italia –. È legittimo discutere quale limite sia più appropriato nelle diverse zone del territorio, così come sarebbe opportuna una riflessione più ampia sulle sanzioni, che devono essere proporzionali rispetto alle infrazioni commesse, ma non si può tollerare questo attacco generalizzato alle istituzioni preposte alla sicurezza stradale e al rispetto delle regole».

Per Giordano Biserni, presidente dell’Associazione sostenitori e amici della polizia stradale, «si sta superando ogni limite di tolleranza, non di velocità, in un Paese che paga 3.159 morti all’anno sulle strade, senza parlare dei ventimila feriti gravi. Non si può seppellire questo discorso sotto l’ira dei tagliatori di misuratori della velocità e dei loro tifosi».

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