Al Patronato il Cre tecnologico per scoprire il bello e l’innovazione

Bergamo, legata al progetto Erre2, l’iniziativa si rivolge a giovani tra i 12 e i 16 anni. Obiettivo: motivarli a migliorarsi.

Un Cre per far scoprire ai ragazzi quello che di bello può esserci nella tecnologia e quanto può essere interessante investire sforzi ed energie in questo settore, per un’estate di svago, ma anche per un futuro professionale. È iniziato in via Gavazzeni il Cre tecnologico, iniziativa gratuita legata al progetto «Erre2 - Risorse in Rete», finanziato dall’impresa sociale «Con i Bambini» e guidato dall’Opera diocesana Patronato San Vincenzo, che coinvolge 23 soggetti diversi: associazioni, enti, scuole, ma anche le imprese del territorio Bergamasco. «L’obiettivo di questo Cre tecnologico - spiegano Laura Bonaita, Michela Molta e Gabriele Di Marco, responsabili del progetto - è quello di far conoscere ai ragazzi qualcosa di bello a cui possono aspirare. Si tratta di attività basate sulla stampa 3d, sui laser, sulle tecniche che vengono utilizzate solitamente dal Fab Lab, dove si svolge il progetto. Vogliamo far conoscere ai ragazzi un mondo richiesto da tutte le aziende, sia dal punto di vista delle tecniche, ma anche dal punto di vista delle soft skills, come lavorare in gruppo, rispettare le regole e risolvere i problemi». Un Cre rivolto in particolare ai ragazzi più fragili.

«Che così - continuano - possono conoscere il bello e l’innovazione che magari nel loro quotidiano non possono sperimentare. Si tratta anche di peer education, perché al Cre non partecipano solo ragazzi fragili, e questa contaminazione può essere significativa da entrambe le parti. I ragazzini più deboli sulla tecnologia possono essere più forti sulle softskill e viceversa. Una contaminazione positiva tra entrambe le sfere. Questo Cre è una proposta estiva per aiutare le famiglie a far vivere un’esperienza che altrimenti per loro può essere costosa e allo stesso tempo per occupare il tempo libero dei ragazzi che in questo modo aumentano la loro percezione del sapere e, speriamo, potranno essere più motivati a settembre. Speriamo capiscano che imparare può essere importante per fare belle cose». L’iniziativa è riservata ai ragazzi dai 12 ai 16 anni: il progetto dura tre settimane e ogni settimana verranno accettati 15 ragazzi. «Ci sarà quindi uno scambio tra età diverse - aggiungono -. Ogni iscritto potrà decidere se partecipare a una, due o tre settimane. Al Cre saranno presenti due docenti e un tutor dell’associazione Fab Lab di Bergamo. Ogni settimana i partecipanti potranno portare a casa un elaborato che loro stessi creeranno, attraverso la stampa 3d e laser. Potranno mostrare a parenti e amici le loro creazioni: lo scopo è ingaggiarli e coinvolgerli, dimostrare loro che possono realizzare una cosa bella, anche se difficile e suscitare una nuova autostima nei ragazzi che potrà diventare, speriamo, anche un rinnovato impegno nel prossimo anno scolastico».

I ragazzi arrivano dalle scuole che fanno parte del partenariato che ha dato vita a Erre2: «Afp, Abf, e Istituto Pesenti per le scuole superiori - concludono -. Mentre per le scuole secondarie di primo grado sono presenti ragazzi deigli Istituti comprensivi De Amicis, Mille, Mazzi (tutti di Bergamo) e del Comprensivo di Verdellino». Il progetto Erre2 ha l’obiettivo di contrastare la povertà educativa, un tema diventato evidente anche a Bergamo con gli effetti della pandemia e con la Dad, grazie al lavoro di un’intera comunità educante: al centro del progetto c’è il ragazzo e intorno a lui lavorano scuole, famiglie e imprese.

Alice Bassanesi

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