«Cocaina rosa, letale al primo uso». L’appello: ragazzi scegliete da che parte stare

L’ALLARME. Trecento studenti alla «Giornata della legalità». Stanizzi: non esistono droghe leggere. Imeri: devo firmare sempre più Tso per disturbi legati all’abuso di sostanze. L’ombra delle mafie.

Treviglio

Quando il maggiore Antonio Stanizzi racconta gli effetti delle droghe, il brusio dei 300 alunni seduti al Tnt di Treviglio si affievolisce fino a spegnersi. «In 15 anni – afferma – i principi attivi dell’hashish sono passati dal 10% a picchi del 50%, quelli della marijuana dal 5% al 20%». Il quadro tracciato è quello di un’emergenza sanitaria e sociale. Devastante è l’impatto delle droghe sintetiche e della cocaina, che oggi rappresenta il 35% del mercato nazionale. «Sono tutti veleni», scandisce il maggiore.

«Non esistono droghe leggere»

L’ultima frontiera del rischio è la “cocaina rosa”, un mix letale di ecstasy, ketamina e 2C-B che può uccidere alla prima assunzione

«Non esistono droghe leggere, non esiste “una sola volta”, non esiste “so controllarmi”». L’ultima frontiera del rischio è la “cocaina rosa”, un mix letale di ecstasy, ketamina e 2C-B che può uccidere alla prima assunzione. Drammi di cui Stanizzi è testimone nella quotidianità: «Vediamo deliri, sensazione di onnipotenza, ragazzi che si gettano dal balcone convinti di volare». Parole che colpiscono gli studenti invitati ieri dal Comune di Treviglio alla Giornata della legalità. Frequentano le scuole superiori, l’età in cui anche le sostanze si affacciano come tentazione e pericolo. Provengono dagli istituti Cantoni, Oberdan, Facchetti, Archimede, Zenale e Butinone, dai Salesiani. Un allarme che trova conferma nelle parole del sindaco Juri Imeri: moderando l’incontro, ha riferito di essere sempre più spesso costretto a firmare Tso (Trattamenti sanitari obbligatori) per giovanissimi affetti da disturbi legati all’abuso di sostanze.

Le mafie e la droga

A ottobre 2025, in provincia risultano 152 immobili confiscati in 32 Comuni, a cui si aggiungono 12 aziende

Dietro la singola dose si muove un gigante economico. Le stime attribuiscono alla ‘ndrangheta un fatturato annuo di 53 miliardi di euro. Contro questo potere, uno degli strumenti più efficaci dello Stato resta l’attacco ai patrimoni, come ha spiegato Maria Rosaria Laganà, dal 2024 alla guida dell’Ufficio nazionale dei beni confiscati. In videocollegamento dal suo ufficio romano, la prefetta ha sgombrato il campo dall’equivoco di una presunta immunità del Nord: «Le mafie si sono allargate nei territori ricchi, cambiando le loro modalità operative e infiltrando un’economia sana. Le regioni più a rischio oggi sono Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna». L’etica pubblica, ha ribadito, «impone delle scelte di campo: bisogna decidere fin da giovani se perseguire l’interesse pubblico o i propri interessi personali». È toccato poi a Luca Bonzanni, collaboratore de «L’Eco di Bergamo», fotografare la situazione locale: a ottobre 2025, in provincia risultano 152 immobili confiscati in 32 Comuni, a cui si aggiungono 12 aziende. La strada del riutilizzo sociale è spesso in salita (89 sono in attesa di assegnazione) a causa di un iter burocratico oneroso, eppure gli esempi virtuosi di una rinascita non mancano: a Suisio, la villetta di un killer reo confesso di 50 omicidi è divenuta rifugio per donne vittime di violenza, mentre a Berbenno la dimora di un usuraio ospita oggi una casa famiglia. A Treviglio, un appartamento sequestrato è destinato a persone in difficoltà abitativa.

Ai giovani: «Il nostro compito è proteggervi, il vostro è proteggere voi stessi»

Alla presenza di numerose autorità, tra cui il comandante della compagnia della Guardia di finanza, capitano Davide Chiodelli, il comandante della polizia locale Giovanni Vinciguerra e il dirigente del commissariato trevigliese della polizia di Stato, commissario capo Daniele Bena, a chiudere il cerchio sulla legalità come pratica quotidiana è stata Sabina Maria Ricapito. La Segretaria generale del Comune di Treviglio ha ricordato come anche un gesto apparentemente innocuo, quale chiedere una scorciatoia per un passaporto, mini la fiducia collettiva: «Fare il segretario comunale significa creare meccanismi che limitino l’interesse personale a favore di quello pubblico». La chiosa finale, affidata nuovamente al maggiore Stanizzi, risuona come un patto con i ragazzi: «Il nostro compito è proteggervi, il vostro è proteggere voi stessi».

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