Comunali, in ottobre 193 mila al voto in Bergamasca. L’incognita terzo mandato

Iniziano a stringersi i tempi per l’introduzione del terzo mandato consecutivo per i sindaci dei Comuni con popolazione sotto i 15 mila abitanti. Almeno per quelli che andranno alle elezioni nella prossima tornata elettorale, per cui le date non sono ancora ufficiali ma l’ipotesi più accreditata è domenica 10 e lunedì 11 ottobre.

A questo appuntamento elettorale in Bergamasca guardano 38 Comuni, per una popolazione complessiva di circa 193 mila abitanti. E di questi, ben 36 al di sotto dei 15 mila abitanti, per cui i sindaci, se passasse il via libera al terzo mandato consecutivo (già consentito sotto i tremila abitanti) potrebbero ricandidarsi.

Proprio di questo cambiamento si discute da tempo: l’Anci, l’associazione nazionale dei Comuni, lo ritiene fondamentale per contrastare la crescente penuria di candidati. Per decidere c’è tempo fino all’incirca a metà agosto: la data delle elezioni va fissata in modo definitivo dal Ministero dell’Interno almeno 55 giorni prima del voto. Il tempo, quindi, stringe.

Progetto «impantanato»

«Purtroppo al momento il progetto di legge Pella ha qualche difficoltà ad andare avanti. Tutti i partiti sembravano favorevoli a sostenerlo, invece sembrerebbe non essere così». A parlare è il deputato bergamasco attualmente del Gruppo misto Alessandro Sorte. Il progetto di legge a cui fa riferimento, e di cui è cofirmatario, è quello che ha come primo firmatario Roberto Pella, parlamentare di Forza Italia e vicepresidente vicario dell’Anci nazionale. Proposta di legge non certo nuova, visto che risale al 2018.

A inizio aprile, con la discussione del testo nella Commissione Affari costituzionali (di cui Sorte è membro), sembrava potesse esserci un’accelerazione, che portasse all’approvazione del Parlamento in tempo per la prossima tornata elettorale.

A questo punto, invece, molto difficilmente sarà così. Per questo l’Anci nazionale ha deciso di provare un’altra strada: «Sono in corso – spiega il sindaco di Chiuduno Stefano Locatelli, vicepresidente nazionale dell’associazione – colloqui con il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese affinché inserisca la norma che consentirebbe ai sindaci dei Comuni sotto i 15 mila abitanti di candidarsi per un terzo mandato consecutivo direttamente nel decreto con cui fisserà la data delle elezioni».

Il tema del terzo mandato sarà oggetto di discussione anche nella prossima assemblea nazionale Anci fissata per il 7 luglio, giorno in cui è in programma anche una manifestazione dei sindaci con tanto di fascia: l’obiettivo è far sentire la loro voce in merito al carico di responsabilità che devono sopportare a fronte anche di una indennità non giudicata adeguata (se si considera il monte ore di lavoro richiesto).

Il tutto è infatti collegato: «Sono proprio questi motivi – sostiene il sindaco di Azzano Lucio De Luca, vicepresidente di Anci Lombardia – che spingono sempre più le persone a non candidarsi. Già in recenti elezioni in Bergamasca ci sono stati Comuni senza candidati e per i quali quindi è stato necessario l’intervento del commissario. E la situazione peggiorerà sempre di più. Per questo motivo serve in primo luogo introdurre il terzo mandato, affinché i sindaci arrivati al secondo possano ricandidarsi: in questo modo sicuramente ridurremo il numero dei Comuni a rischio commissariamento. In secondo luogo sarà fondamentale rivedere la legislazione in merito alla responsabilità dei sindaci».

Il nodo della Provincia

Alla questione del terzo mandato guarda con interesse anche il presidente della Provincia Gianfranco Gafforelli, sindaco di Calcinate arrivato proprio alla fine del suo secondo incarico: se il ministro Lamorgese accogliesse la richiesta dell’Anci, Gafforelli potrebbe candidarsi di nuovo alla carica di primo cittadino e (in caso di vittoria ovviamente) mantenere il suo ruolo a capo di Via Tasso fino alla sua scadenza naturale, prevista per l’autunno 2022 (la norma infatti prevede che la carica di presidente di una Provincia possa essere occupata solo da un sindaco in carica).

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