Ghisalba, due auto e un furgone incendiati. Preso il piromane: ha confessato

IL CASO. Si tratta del fratello del proprietario di una delle vetture bruciate: «Gli ho telefonato e mi ha risposto male, così ho dato fuoco alla macchina».

L’autore dell’incendio che, giovedì 30 ottobre, ha distrutto due auto e un furgone a Ghisalba è stato rintracciato e arrestato dai carabinieri di Martinengo: è il fratello del proprietario di una delle auto andate a fuoco. L’uomo, in tribunale, ha ammesso subito le sue responsabilità: «Sì, sono stato io a dare fuoco ai mezzi». Il motivo? «Ero ubriaco da 15 giorni, ho telefonato a mio fratello e lui mi ha risposto male». E così ha dato fuoco alla sua auto, a quella della moglie e del cognato del fratello. Per poi inviare minacce tramite messaggi di questo tenore: «Se mi denunciate vi ammazzo», e ancora: «Tanto uno o due anni di carcere finiscono, e appena esco ve la faccio pagare». Salvo poi indicare lui stesso l’albergo dove si trovava.

L’arresto

Così i carabinieri, che avevano già notato vicino alla portiera di una delle auto delle tracce bianche e un pezzetto di «Diavolina», sono arrivati in breve tempo nell’hotel indicato dall’uomo, extracomunitario del 1981, e residente in provincia di Bari. Sapevano, dal fratello, che l’uomo guidava una Bmw e hanno trovato l’auto. Dentro l’abitacolo, c’erano cinque bottiglie con ancora un po’ di benzina o comunque con l’odore tipico del carburante. Su uno dei sedili, quattro scatole di «Diavolina» e persino uno scontrino per gli acquisti. Arrivati nella camera occupata dall’uomo, lui era steso sul letto e, in terra, c’erano dei pantaloni della tuta che puzzavano di benzina. L’uomo ha avuto un atteggiamento collaborativo, ed è stato tratto in arresto dai carabinieri di Martinengo. Intanto, i vigili del fuoco di Dalmine, Romano e Palazzolo erano impegnati nello spegnimento dell’incendio.

L’ammissione

In aula, assistito dall’avvocato Carlo Cofini, l’uomo ha ammesso i fatti: «Ho problemi di alcol. Ero ubriaco da 15 giorni, avevo bevuto 20 bottiglie di Vodka». Ammettendo di aver dato fuoco alle auto, che si trovavano parcheggiate in strada, sotto le abitazioni. In possesso di regolare permesso di soggiorno, il 44enne sino a gennaio ha lavorato come magazziniere in Bergamasca. Di recente, ha aperto una partita Iva per occuparsi di compravendita di auto, ma ancora non ha iniziato questa attività. Il Tribunale ha convalidato l’arresto, disponendo l’obbligo di dimora a Cassano delle Murge (dove risiede), e di firma quotidiano. Processo aggiornato all’udienza del 12 dicembre.

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