
Ghisalba, rogo al tetto della piscina: «Milioni di euro di danni» - Foto/video
L’INCENDIO. L’allarme intorno alle 11,30: nell’impianto c’erano 60 persone, nessun ferito. Il sindaco: «Erano appena finiti gli interventi di sistemazione».

Ghisalba
Il tetto appena rifatto – o quel che ne rimane – è ridotto a uno scheletro annerito dalle fiamme. Alcuni pezzi sono precipitati nell’acqua delle vasche sottostanti. Il rogo è arrivato anche all’interno della struttura comunale, divorando la parte più a nord, dove si trovavano i trampolini per le vasche olimpioniche e quella per i più piccoli.
L’incendio a Ghisalba
Si contano i danni subiti dalla piscina comunale di Ghisalba, in via Aldo Moro, colpita ieri mattina da un terribile incendio che ne ha devastato la struttura esterna e parte degli interni. Una stima precisa dei danni non c’è, ma si parla con ogni probabilità di qualche milione di euro e di una chiusura di almeno un anno. L’allarme è scattato alle 11,27, quando è partita la chiamata al Numero unico per le emergenze (Nue): in tutta l’area della Bassa, nella tarda mattinata di ieri era chiaramente visibile una densa colonna di fumo nero. Sul posto sono intervenute cinque squadre dei Vigili del fuoco, provenienti da Bergamo, Dalmine, Treviglio, Gazzaniga e Zogno con un totale di undici mezzi, autobotti e tre autoscale, dislocate in punti strategici per accelerare le attività di estinzione del rogo. In particolare, è stato utilizzato sia il parcheggio esterno della piscina comunale in via Moro, sia il campo in sabbia della polisportiva «Ghisalbese Calcio», che confina proprio con l’impianto colpito dall’incendio. Per domare il rogo ci sono volute un paio d’ore: le operazioni sono terminate intorno alle 14.
All’interno 60 persone
Al momento dello scoppio, all’interno dell’impianto c’erano circa 60 persone, tra adulti, ragazzi, bambini e personale di servizio. Alcuni di loro si trovavano nel parco esterno a godersi il caldo sole estivo, altri stavano invece nuotando nelle vasche interne. Tutti i presenti, non appena l’incendio è divampato, sono stati rapidamente evacuati dallo staff dell’impianto sportivo e, fortunatamente, per nessuno di loro si è reso necessario il ricovero in ospedale: al termine della mattinata non si sono registrati feriti, né per ustioni né per intossicazione. Sul posto erano presenti comunque due ambulanze della Croce verde di Brusaporto e della Padana emergenza Bergamo, insieme ai carabinieri di Romano e Treviglio.
Le fiamme dal tetto
L’incendio è partito dal tetto della piscina, sul lato dell’ingresso alla struttura, e da lì si è rapidamente propagato su tutta la superficie della copertura esterna, andando ad intaccare anche gli interni. Il tetto è peraltro apribile e ieri mattina una porzione della piscina era scoperta, elemento che ha favorito l’evacuazione in sicurezza dei presenti. Le cause sono al momento ignote: le forze dell’ordine, supportate dal Nucleo investigativo antincendi (Nia), hanno comunque avviato le indagini per determinarle. All’interno dell’impianto è presente una telecamera che punta verso il piazzale della piscina, che potrebbe tornare utile nel corso delle indagini.
«Saranno effettuati dei rilievi per cercare di comprendere le cause. Impossibile quantificare i danni al momento, ma parliamo di qualche milione di euro»
In loco è arrivato anche il sindaco, Gianluigi Conti. «I lavori di sistemazione del tetto, che era stato in parte scoperchiato da un forte temporale il luglio scorso, si erano conclusi proprio ieri (mercoledì 13 agosto per chi legge, ndr)», ha detto. Fino al 31 agosto la piscina è in gestione allo «Sporting Club Verona». «Proprio in questi giorni stavamo perfezionando l’appalto per il nuovo gestore», ha rivelato il sindaco. Ma ora, chiaramente, è tutto fermo.
«Indagini sulle cause»
Stando alle prime informazioni non si sarebbero verificati danni agli edifici confinanti e non si è reso necessario nemmeno evacuare le case vicine. «Domani (oggi, 15 agosto, ndr) saranno effettuati dei rilievi per cercare di comprendere le cause. Impossibile quantificare i danni al momento, ma parliamo di qualche milione di euro. All’interno del sotterraneo (dove ci sono gli spogliatoi, ndr), non si sarebbero verificati danni, ma nei prossimi giorni si svolgeranno dei sopralluoghi accurati. Il parco fotovoltaico a nord è rimasto intatto. La piscina è inagibile ed è sotto sequestro finché non sarà stata fatta una valutazione delle possibili cause».
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