Maxi esercitazione, domenica mattina Brebemi chiusa: tir di traverso e (finti) feriti in galleria

L’evento. Domenica 9 ottobre dalle 7 fino al termine della prova (al massimo alle 13) si testa l’efficienza dei soccorsi: lo «scenario» nel tunnel tra Treviglio e Caravaggio. Coinvolti 14 enti, tra cui vigili del fuoco, Areu, carabinieri, Stradale, Finanza, Protezione civile.

Un tir che finisce di traverso all’imbocco della galleria della Brebemi tra Treviglio e Caravaggio e che si blocca, occupando tutte le tre corsie in direzione Milano. Alcune auto che lo tamponano, con feriti anche in pericolo di vita. E una quindicina di vetture che restano bloccate in coda. È quanto accadrà domenica 9 ottobre alle 7 sull’A35. Non si tratta, però, di preveggenza, quanto dello scenario di una maxi esercitazione in programma sull’autostrada con l’obiettivo di testare l’efficienza dei soccorsi. Visto che la simulazione sarà assolutamente realistica (tecnicamente si dice «su scala reale») – con tanto di comparse truccate da feriti e veicoli effettivamente incidentati o in coda – la Brebemi resterà chiusa tra Caravaggio e Treviglio dalle 7 e fino al termine dell’esercitazione (che si concluderà al massimo alle 13). Ai caselli e sui pannelli informativi sarà comunque indicata la scritta «esercitazione».

Si tratta di un evento che coinvolge ben 14 enti, a partire dalla Prefettura, passando per la Provincia, i Comuni di Treviglio e Caravaggio, la polizia stradale, i carabinieri, la Guardia di finanza, i vigili del fuoco, Areu, le società «Brebemi Spa» e «Argentea Gestioni», la Croce rossa e i nuclei di Protezione civile di Calcio e di Fara Olivana con Sola e Isso. Il tutto si basa sul fatto che spesso, quando avvengono incidenti su tratti autostradali, una delle principali criticità è dovuta alla presenza del traffico e degli incolonnamenti.

Tra gli obiettivi dell’esercitazione anche quello di testare i flussi di comunicazione interni alla Brebemi e tra gli enti di soccorso, verificare l’efficienza del «Piano di emergenza per incidenti» dell’A35 e del «Piano di gestione delle emergenze», garantire la sicurezza degli operatori del soccorso (le autostrade sono infatti i punti più critici sotto questo profilo), valutare il coordinamento delle risorse, testare un intervento di soccorso in galleria e riattivare nel più breve tempo possibile le condizioni di normalità della circolazione.

Ognuno dei 14 enti coinvolti dovrà svolgere precisi compiti pianificati a tavolino, in modo che, in caso di futuro evento critico reale – in gergo «codice nero» –, lo «schema» che verrà adottato oggi potrà essere applicato in maniera ben oliata. Unica differenza rispetto alla realtà il fatto che oggi i vigili del fuoco – in partenza da Treviglio e da Bergamo – non utilizzeranno le sirene e anche i mezzi di soccorso di Areu (quelli impiegati saranno fuori servizio) attiveranno le sirene soltanto all’interno della tratta autostradale. Molti dei soccorritori coinvolti non conosceranno i dettagli dell’evento (motivo per cui abbiamo omesso alcuni particolari).

L’esercitazione sarà inoltre seguita da vicino da una decina di «osservatori», persone qualificate ma non a conoscenza dei dettagli dell’evento e che potranno rilevare l’andamento dell’esercitazione e provvedere con eventuali migliorie per il futuro.

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