Allarme cervi, un’auto danneggiata. Un automobilista: «Me la sono vista brutta»

VIGOLO. Il racconto del guidatore, fortunatamente illeso: «È sbucato dalla vegetazione». L’assessore: «Esemplari aumentati, sono un pericolo».

Un colpo sordo, l’auto che sbanda, una botta improvvisa. Poi più nulla, salvo lo spavento e la carrozzeria dell’auto danneggiata per diverse migliaia di euro. Non è il primo incontro ravvicinato con un cervo, quello di Claudio Bettoni, che una delle scorse sere stava rientrando a casa a Vigolo quando l’animale è sbucato da uno dei lati della provinciale 78 che collega Tavernola con il paese sovrastante. Forse spaventato dal rumore dell’auto di passaggio, forse dalla luce dei fari, il cervo ha attraversato di corsa la carreggiata colpendo la fiancata destra della sua auto e staccando lo specchietto.

I «precedenti»

«Me lo sono trovato contro mentre salivo verso Vigolo, dopo l’agriturismo Cornale – ha raccontato Bettoni –. Questa volta era un unico esemplare: stavo affrontando una curva quando è sbucato dalla vegetazione e ha colpito la fiancata della mia auto. Un violento impatto, me la sono vista brutta. Poi per fortuna ha attraversato la strada e se ne è andato. Lo scorso anno un cervo era salito sul cofano della macchina di mia moglie Maddalena, che stava andando verso la Bratta. Per ripararla avevamo speso più di seimila euro. L’anno prima era toccato ancora una volta a me: erano in due e mi avevano demolito le fiancate dell’auto».

Circa 1.600 esemplari

Grande spavento a parte, per fortuna i coniugi non sono rimasti feriti nei loro incontri con i cervi, ma sul territorio non sono i primi a trovarsi muso (quello dell’auto) a muso con gli ungulati. A Vigolo, così come in alcune zone della Val Serina, la convivenza con gli animali selvatici sta diventando problematica. E all’annoso problema dei cinghiali, negli ultimi anni si sta aggiungendo quello dei cervi.

Stando agli ultimi censimenti dei Comprensori alpini di caccia delle valli bergamasche, se ne contano circa 1.600, cui vanno ad aggiungersi quasi settemila unità tra camosci e caprioli, 1.200 stambecchi e una cinquantina di mufloni situati tra la valle Seriana e la val Cavallina.

L’aumento

«Che negli ultimi quattro o cinque anni i cervi presenti sul nostro territorio siano aumentati è un dato di fatto – conferma l’assessore all’agricoltura di Vigolo, Giambattista Bettoni –. Ce ne sono tanti e sono un pericolo. I numeri per il contenimento della specie da parte dei cacciatori sono stati incrementati, ma li vediamo anche in branchi da venti o trenta elementi. Se i problemi legati alla sicurezza stradale per ora sono stati limitati, i cervi sono un danno economico di non poco conto per la decina di aziende agricole rimaste a Vigolo».

Belli da vedere, ma meno apprezzati quando, al loro passaggio, fanno razzia di frutti e piante da poco messe a dimora. Come nel caso di una coltivazione da oltre mille piante di Camellia Sinensis sopra Negrignana: nonostante la recinzione elettrificata gli ungulati sono riusciti a farsi strada all’interno del terreno e a cibarsi di numerose piantine da tè. «Da noi trovano un ambiente ideale e dobbiamo conviverci tutto l’anno – ha concluso l’assessore –. Un tempo si vedevano volentieri, quando si muovevano da soli o al più in coppia, ma oggi fanno più danni che altro. Per fortuna non sono state segnalate aggressioni al momento: ti vedono e scappano, ma qualche auto non è stata così fortunata da essere risparmiata».

© RIPRODUZIONE RISERVATA