Delitto Centelleghe, l’amica indagata per favoreggiamento

IN TRIBUNALE. Aveva paura che i suoi genitori scoprissero che vendesse e facesse uso di droghe leggere. Per questo, l’amica 17enne di Sara Centelleghe, che era ospite a casa di quest’ultima a Costa Volpino la notte in cui fu uccisa, mentì sul perché fosse uscita dall’abitazione.

Disse che voleva prendere una bibita, invece aveva appuntamento sotto il palazzo con il 19enne Jashandeep Badhan per uno scambio tra cocaina e hashish. Lui, senza farsi vedere da lei, salì nella casa dove Sara viveva con la mamma (che non era presente) in cerca di droga e, quando la 18enne si svegliò, la uccise con 67 colpi di forbice.

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Per quella bugia, come anticipato dal Corriere Bergamo, la minorenne è stata indagata dalla Procura dei minori di Brescia per favoreggiamento (oltre che per spaccio). La giovanissima, risentita qualche giorno dopo il fatto, aveva parlato dell’appuntamento con il 19enne. Lui non si fece vedere, né rispose alle sue chiamate, solo dopo le scrisse che non era potuto uscire perché i genitori l’avevano scoperto. Forse per questo la ragazzina non ha fatto collegamenti tra il 19enne, che pensava fosse a casa propria, e la morte di Sara.

La ricostruzione della sera del delitto

La ricostruzione di quella sera è stata ripetuta ai carabinieri dalla 17enne anche il 9 maggio. Assistita da Michele Cesari, ha spiegato di aver mentito per timore che i genitori scoprissero che usava e vendeva droghe leggere. Consumo interrotto dopo l’omicidio della notte tra il 25 e il 26 ottobre. Da allora, la 17enne, inserita in una famiglia solida, ha intrapreso un percorso di supporto psicologico ed è stata seguita anche dal Sert.

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