«Diceva aiuto, mi hanno sparato». E a Solto Collina sale la preoccupazione

LA VICENDA. Il soccorritore: «Da un fianco usciva tanto sangue». Il 21enne operato, l’amico ascoltato dai carabinieri ma il suo racconto è da verificare.

Solto Collina

Due uomini feriti e una pistola senza caricatore ritrovata insieme a un grosso coltello, un telefono cellulare e un bilancino di precisione. Sono gli unici elementi certi di un’indagine che impegna i carabinieri di Clusone e del Nucleo investigativo di Bergamo, coordinati dal pm Giancarlo Mancusi, dalle 21.30 di giovedì, quando nei boschi tra Solto Collina e Fonteno sono stati esplosi alcuni colpi di pistola e due giovani marocchini, di 21 e 29 anni, sono finiti in ospedale. Il più giovane è ancora ricoverato in prognosi riservata ai Civili di Brescia, dopo essere stato sottoposto a un intervento per la rimozione dei proiettili, mentre l’altro colpito a una gamba è fuori pericolo tanto che venerdì mattina ha accompagnato sul posto gli inquirenti per un sopralluogo, indicando dove sarebbe avvenuta la sparatoria: lungo la strada che conduce alla panchina gigante e che offre un’alternativa alle jeep e ai mezzi 4x4 quando la strada provinciale non è percorribile.

Un episodio maturato nel mondo della droga

Entrambi i marocchini sono senza fissa dimora, irregolari e sprovvisti di documenti: la versione fornita dal 29enne non è ritenuta attendibile è andrà verificata, per capire anzitutto chi abbia sparato e quanti colpi siano stati esplosi, se con la precisa volontà di uccidere o al culmine di una lite. Pochi dubbi invece sul contesto in cui tutto è maturato: quello della droga. L’inchiesta condotta dal pm Giancarlo Mancusi dovrà accertare cosa abbia innescato la sparatoria: una compravendita finita male? La lotta fra due bande impegnate a conquistare la piazza di spaccio nei due comuni dell’alto Sebino? Un regolamento di conti per questioni passate?

Dopo aver sentito il ventinovenne, gli inquirenti sperano di poter interrogare presto il ventunenne. Nonostante il buio, alle 21.30 di giovedì c’era ancora un intenso viavai tra Fonteno e Solto Collina, così a un automobilista di passaggio è capitato di essere il primo a vedere il ferito grave in mezzo alla strada che chiedeva aiuto.

La testimonianza: «Mi ha sparato, chiama l’ambulanza»

«Stavo andando verso Fonteno e all’improvviso ho visto la sagoma di una persona sdraiata in mezzo alla strada: avvicinandomi, ho capito che era un uomo. Era steso a terra, riusciva soltanto ad alzare le braccia e a muoverle. Confesso che ho avuto paura e ho preferito non scendere dall’abitacolo, ma ho chiamato il 112 per chiedere l’intervento di ambulanze e forze dell’ordine. Quando poi dietro di me è arrivata un’altra auto e si è fermata, allora sono sceso in strada e sono andato da lui. Ha detto “mi hanno sparato, chiama ambulanza, chiama ambulanza”. Si è sollevato la maglia che indossava e ho visto una ferita su un fianco da cui usciva parecchio sangue. Non saprei dire se avesse ricevuto altri colpi, ma ho l’impressione che non fosse terrorizzato dall’idea che qualcuno arrivasse dal bosco per ucciderlo. Mi implorava soltanto di fare arrivare presto l’ambulanza, ho cercato di tranquillizzarlo dicendogli che l’avevo già chiamata e che sarebbe arrivata. Quando poi i soccorritori sono scesi hanno chiesto a me e alle altre persone che a quel punto si erano ritrovate lungo la strada dove fosse il secondo ferito: noi non avevamo capito che le persone colpite erano due».

Metal detector nel bosco

Giovedì sera i carabinieri hanno trovato una pistola senza caricatore, ma non sarebbe quella usata per ferire i due uomini: o ce n’è un’altra abbandonata, o nascosta nel bosco, oppure chi ha sparato se l’è tenuta con sé. Venerdì mattina i militari hanno ispezionato a lungo il bosco con un metal detector alla ricerca di altre armi e dei bossoli esplosi giovedì sera, ma non li hanno trovati: è stato invece individuato e delimitato un bivacco utilizzato probabilmente dai pusher per aspettare i loro clienti. I resti di un fuoco per scaldarsi, qualche cartone delle pizze mangiate; cacciatori ed escursionisti raccontano che non sarebbe l’unico, che in altri punti spuntano teli di camion per improvvisare un riparo notturno. Se tra gli inquirenti regna il massimo riserbo, inutile cercare risposte in paese ai tanti interrogativi: a Solto Collina non c’è molta voglia di parlare su quanto accaduto.

La preoccupazione della gente del paese

Al bar Riposo, la barista e alcuni avventori al banco si trincerano dietro un secco «no comment»; alcuni anziani clienti che guardano la gara di sci raccontano di «aver saputo questa mattina dal giornale» anche se ammettono che «da tempo in paese girano brutte facce». Il titolare di un negozio di fiori e di uno studio professionale discutono nel cortile davanti alle loro attività: «Non era mai successa una cosa del genere qui: le sparatorie riguardavano Bergamo, Milano, Brescia, ma non Fonteno o Solto Collina. Fa impressione pensare che ci siano persone che girano armate e che sono pronte a usare le loro pistole».

Furti se ne registrano parecchi: «Qualche settimana fa sono state visitate diverse abitazioni, qui a Solto e su a Xino (frazione di Fonteno, ndr); il problema della droga c’è, ma che si arrivasse a tanto era impensabile». Il comune da giugno è guidato dal commissario prefettizio Beatrice Mariano: «Abbiamo piena fiducia nell’operato delle forze dell’ordine e della magistratura: attendiamo l’esito delle indagini in corso per valutare eventuali interventi specifici per il territorio e la comunità di Solto Collina».

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