
Cronaca / Val Calepio e Sebino
Martedì 02 Settembre 2025
Isolamento sociale, in tre anni a Costa Volpino un aiuto per ottanta ragazzi
IL PROGETTO. «Orizzonti oltre lo schermo» ha raggiunto i giovani tra il Sebino, la Valle Cavallina e l’hinterland. Intercettati sui social, ma anche di casa in casa.
In tre anni, il progetto «Orizzonti oltre lo schermo» dell’associazione loverese «LiberaMente, Cultura per la salute mentale», ha raggiunto ottanta ragazzi tra il Sebino, la Valle Camonica, l’hinterland di Bergamo e Milano.
Nel post pandemia
Dopo la pandemia e le chiusure delle scuole imposte dalla lotta al Covid-19, i giovanissimi hanno sperimentato sulla propria pelle il ritiro sociale, quel disturbo che li porta a ritirarsi da scuola, a interrompere le attività sportiva, a rinchiudersi dentro la propria stanza fino a rifiutare, nei casi più estremi, il contatto con i familiari. In Giappone li chiamano hikikomori e per loro l’utilizzo continuo e assillante degli smartphone porta a un isolamento ulteriore e a fuggire dalla realtà, invece che aiutarli a (ri)entrare in contatto con amici e coetanei.
Il progetto
Grazie al progetto, i loro bisogni, le loro paure e i loro desideri, vengono condivisi con psicologi e terapeuti, e a volte messi in comune con i pari età per riuscire ad affrontare le difficoltà e trovare la possibilità di avviare nuove relazioni di conoscenza, amicizia e sostegno. Secondo l’Istat, a fine 2023 in Lombardia i Neet, cioè i giovani fra i 15 e i 29 anni che non studiano né lavorano erano 157 mila: sono loro i più esposti al rischio del ritiro sociale che deriva da una precisa scelta difensiva. «Non voler provare ansia – spiega il sociologo e psicologo Maurizio Salvetti, dell’associazione LiberaMente –, perché uscire di casa e incontrare altre persone provoca in questi ragazzi molta ansia: stare fuori casa vuol dire stare male. Ritirandosi nella propria stanza si evita questo malessere; la strategia nel breve periodo può anche funzionare, ma nel frattempo i compagni e gli amici si diplomano, si iscrivono all’università, sviluppano nuove relazioni, mentre la vita di chi sceglie il ritiro si congela e rimane indietro». I genitori se ne accorgono? «Sì – risponde Salvetti –, e si preoccupano perché si rendono conto che l’adolescenza dei figli è molto diversa dalla propria, ma non sanno come comportarsi».
Videogiochi come strumento
Tuttavia, la proposta del progetto «Orizzonti oltre lo schermo» è spiazzante: invece che considerare i videogiochi come il «male assoluto», si sfrutta la videogame therapy per agganciare i ragazzi e avviare un dialogo. «I videogiochi – racconta ancora Salvetti – sono lo strumento che consente a noi di catturare l’attenzione dei ragazzi e a loro di rilassarsi, di non provare né ansie né paure, e di sentirsi alla pari e accettati dai coetanei. Da questo incontro nasce uno scambio di vissuti, bisogni, paure e desideri che spesso è il primo passo per creare nuove relazioni grazie a cui tornare a uscire di casa». Così, quest’estate è stata organizzata la sfida in città a Bergamo dentro a una «escape room», mentre per la notte di San Lorenzo è stata lanciata l’idea di una «tendata» a Solto Collina, da cui poter osservare le stelle. Infine, tra settembre e ottobre si svolgerà a Lovere un corso di tennis.
«Di casa in casa»
Il progetto «Orizzonti oltre lo schermo» è sostenuto dal Comune di Costa Volpino, dall’Asst Bergamo Est, da altre associazioni del territorio ed è finanziato da Regione Lombardia con il bando «Smart». Alla rete di psicologi, terapeuti e professionisti (sul sito internet ci sono tutti i contatti per chiedere aiuto o supporto) si rivolgono direttamente i familiari dei ragazzi, ma arrivano anche segnalazioni degli studi privati in cui i giovanissimi seguono un percorso di psicoterapia, oppure dai Servizi di neuropsichiatria degli ospedali. «Noi e i nostri volontari – aggiunge Salvetti – proviamo quindi a contattare questi giovani con una telefonata, con un messaggio lasciato sui loro social, a volte andando perfino di casa in casa per invitarli a venire da noi, nel nostro punto di incontro a Costa Volpino».
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