Sedicenne morto a Iseo, guidatori negativi ai test

L’investimento. Coinvolta anche una famiglia di Villongo, rimasti sotto choc e dimessi in serata dopo gli accertamenti.

Aveva solo 16 anni e si apprestava a trascorrere con un amico a Iseo l’ultimo sabato sera delle vacanze natalizie, prima del ritorno a scuola, nella terza classe al liceo Gigli di Rovato, indirizzo economico-sociale. L’avevano accompagnato in auto la mamma con il compagno. Mentre stava attraversando la centralissima via Roma a Iseo in un tratto sprovvisto nelle vicinanze di strisce pedonali è stato investito da due auto in transito,.

A perdere la vita sul colpo, intorno alle 20 di sabato, è stato Federico Doga, promessa del rugby Rovato. Abitava a Comezzano-Cizzago, nella bassa bresciana. Un incidente terribile, consumato non distante dalla stazione ferroviaria, che ha visto suo malgrado protagonista anche una famiglia bergamasca di Villongo, che in quegli istanti stava transitando in via Roma in direzione dell’alto lago. A bordo di una Bmw viaggiavano marito 49enne, moglie 40enne con la figlia di 10 anni.

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All’improvviso, la famiglia bergamasca si è ritrovata coinvolta nell’investimento del 16 enne, inizialmente colpito frontalmente da una prima auto, una Fiat Punto, guidata da un 39enne di nazionalità albanese residente a Iseo, il quale viaggiava in direzione opposta. Dopo il primo impatto il giovane è finito sulla carreggiata opposta lungo la quale proveniva la Bmw. Un incidente devastante, con le due auto che si sono poi scontrate in una carambola che non ha lasciato speranze al giovane bresciano.

Nel tremendo schianto di Iseo è deceduto sul colpo un sedicenne, Federico Doga. Coinvolta nell’incidente anche un’auto di una famiglia di Villongo

«Ho sentito un forte colpo, le frenate e poi le urla - racconta un residente in una palazzina di fronte al luogo dell’impatto -. Ho capito immediatamente che si trattava di un qualcosa di serio, mai però avrei immaginato che di lì a poco avrei visto immagini tanto crude». Straziante la scena, con la strada chiusa sino a poco dopo la mezzanotte per consentire i soccorsi e permettere la ricostruzione dell’accaduto. Sul posto il 118 ha inviato le ambulanze, con l’intera famiglia bergamasca trasportata al l’ospedale di Chiari, più per lo choc conseguente all’accaduto, che per i traumi riportanti e poi dimessi in tarda serata.

Mentre il 39 enne conducente della Punto è finito all’ospedale di Iseo, cavandosela con sette giorni di prognosi. I due conducenti delle auto coinvolte sono stati sottoposti agli esami tossicologici, con esiti che sono risultati negativi per entrambi. Sul posto anche i volontari dei vigili del fuoco di Sale Marasino.

Come da procedura, la Procura di Brescia ha aperto un fascicolo per omicidio stradale. Nella mattinata di ieri è stato concesso il dissequestro della salma, con i funerali del 16enne che si terranno oggi a Comezzano alle 15. Quella di sabato è risultata l’ennesima giovane vita spezzata sulla litoranea del Sebino. Ma questa volta teatro dell’incidente mortale non è stata la pericolosa statale bergamasca 469, spesso crocevia di incidenti drammatici, ma la costa bresciana, arteria peraltro anch’ essa non nuova a tragici epiloghi.

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