Tram T2, ogni anno 26 milioni di km in meno con le auto

BERGAMO-VILLA D’ALMÈ . Ad Almenno San Salvatore serata sul progetto. I sindaci: «Adeguare il trasporto pubblico dalle valli, occorre un vero interscambio».

Ventisei milioni di chilometri in meno ogni anno percorsi sulle strade con veicoli privati. Un aumento del 15% degli spostamenti con il mezzo pubblico nei cinque Comuni attraversati. Corse ogni 6-7 minuti nelle fasce di punta, ogni quarto d’ora negli orari di «morbida». Sono alcuni numeri della futura linea tranviaria T2, i cui lavori dovrebbero partire all’inizio del prossimo anno. Il percorso andrà, come noto, da Bergamo a Villa d’Almè, e non solo i comuni interessati ma anche quelli circostanti vedranno senza dubbio ricadute sui propri territori, se non altro per un trasporto pubblico che verrà completamente ridisegnato. Come già avvenuto a suo tempo per la linea della Valle Seriana, infatti, le corse in autobus sulla tratta del tram dovrebbero sparire quasi completamente per lasciare spazio a un sistema in cui un ruolo centrale sarà giocato dall’interscambio.

Se ne è parlato venerdì ad Almenno San Salvatore, in una serata promossa dal gruppo di minoranza «Almenno viva» capitanato da Gianluigi Brioschi, ma che ha visto al tavolo, in una logica «bipartisan» che mostra come il tema vada ben oltre gli schieramenti, anche il primo cittadino Michele Sarchielli. Il progetto della T2 è stato illustrato Giuliano Lorenzi, che ne è responsabile in Teb. Cinque i Comuni attraversati (Bergamo, Ponteranica, Sorisole, Almè e Villa d’Almè), 17 le fermate, più due che saranno per ora solo «predisposte» (all’altezza della ex Reggiani di Bergamo e dell’area Gres a Sorisole): «Si valuterà poi l’attivazione o meno anche in base all’utenza; sono aree di potenziali, importanti trasformazioni», ha spiegato Lorenzi. E se l’interscambio è un tema cruciale, in previsione ci sono anche circa dieci chilometri di pista ciclabile. Oltre ai parcheggi, che si concentreranno nelle fermate esterne al capoluogo: ne sono previsti sette, per un totale di 515 posti auto.

Effetto Cascina Gobba?

Proprio sul passaggio auto-tram si concentrano però le preoccupazioni di Manuel Preda, sindaco del paese che – almeno per ora – farà da capolinea e «porta» verso le valli Brembana e Imagna, Villa d’Almè. «Se mi arrivano migliaia di auto di persone che devono prendere il tram, dove le metto? Non possiamo fare la Cascina Gobba a Villa d’Almè – ha osservato Preda –. Va giocata bene la partita del trasporto pubblico locale, a monte: le auto non devono nemmeno partire da casa, tutto deve avvenire con un interscambio tra mezzi pubblici. Pensiamo dei servizi adeguati, faccio un’ipotesi: bus navetta da 25 posti, frequenti, di collegamento tra le valli e la partenza del tram». Preda ha evidenziato anche l’importanza di «biglietti integrati». Temi su cui si è detto «pienamente d’accordo» il sindaco di Almenno San Salvatore, Michele Sarchielli, che in merito all’ipotesi di sviluppi ulteriori della rete, in particolare da Villa d’Almè a Ponte San Pietro, ha sottolineato la necessità di tutela della Piana del Romanico. Gianluigi Brioschi, dal canto suo, ha evidenziato come sia «fondamentale mettere insieme gli amministratori del territorio per lavorare a un trasporto vallare». Non solo dal 2026 (anno in cui il tram dovrà iniziare a circolare), ma pure molto prima: il presidente della Comunità montana Valle Imagna Roberto Facchinetti (ma anche alcuni interventi dal pubblico) guardano all’esigenza già da oggi di potenziare i collegamenti con i bus: «Andrebbe studiata una circolarità degli attuali mezzi pubblici sul percorso tra Ponte San Pietro, gli Almenno e Villa d’Almè. Il Covid ha cambiato gli scenari di vita delle persone, e le nostre valli sono prossime all’area urbana. Un servizio efficiente favorirebbe l’utilizzo del mezzo pubblico».

Sistema da ridisegnare

L’invito ai sindaci a fare squadra è arrivato dal presidente della Provincia, Pasquale Gandolfi: «La T2 non risolve certo tutti i problemi di collegamento con la Valle Brembana, ma può aiutare. Con la tranvia tutto il sistema dei mezzi pubblici cambierà completamente: si risparmieranno anche chilometri, e dunque risorse, che in parte serviranno a far circolare i tram, ma in parte potranno finanziare altri servizi di trasporto». Di qui l’invito: «A Dalmine e dintorni, i sindaci dei paesi interessati dal Brt stanno già ragionando su connessioni con l’opera e tra i Comuni. Non possiamo garantire il “sì” a tutto, ma se i Comuni, anche qui, ci lavorano insieme, potranno emergere delle proposte da valutare – ha proseguito Gandolfi –. Un ragionamento complessivo sui chilometri “risparmiati” lo potremo fare quando avremo il quadro di tutto quanto sta avvenendo sul territorio: il treno per Orio, la Ponte-Montello, questa linea T2. Viene rivista tutta la mobilità bergamasca».

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