La rivoluzione delle Poste, nuovi servizi: dal passaporto ai certificati

Il futuro. Presentato il progetto Polis che cambierà tutti gli uffici postali dei Comuni sotto i 15mila abitanti: tutti i documenti di Pubblica Amministrazione si faranno on line in Posta. I primi due cantieri saranno attivati ad Alzano e Cene.

Da qui al 2026 assisteremo a una «rivoluzione copernicana»: l’idea città-centrica che tutti i servizi per i cittadini debbano essere razionalizzati e accentrati nei grandi poli comunali a danno dei piccoli sta per essere rovesciata da Polis, il nuovo e straordinario – l’ha detto anche il presidente Sergio Mattarella – progetto di Poste. In tutti i Comuni sotto i 15mila abitanti l’ufficio postale si trasformerà nella «casa dei servizi di cittadinanza digitale». In parole più semplici: niente più chilometri e giornate perse per ottenere passaporto, carta d’identità digitale, certificati anagrafici e giudiziari, codice fiscale, visure catastali, autodichiarazioni di smarrimento, Isee, duplicati della patente e tanti altri documenti. Tutto si potrà ottenere in Posta. Una montagna di burocrazia si frantumerà in pochi minuti semplicemente digitando la richiesta su un totem che apparirà negli uffici postali.

Se non è rivoluzione questa, poco ci manca. È il frutto della digitalizzazione avviata da Poste, finanziata con 800 milioni di euro grazie ai fondi nell’ambito del Piano nazionale per gli investimenti complementari al Pnrr. «Poste tiene connessa l’Italia», ha detto il presidente Mattarella alla presentazione del progetto nazionale lunedì 30 gennaio a Roma davanti alla standing ovation di oltre 4.000 sindaci (un’ottantina quelli bergamaschi) e che ne coinvolgerà in totale 7.000 su tutto il territorio italiano. Non un’operazione dall’oggi al domani. Un lavoro complesso che inizia adesso e dovrebbe terminare entro il 2026.

I primi due cantieri alle Poste di Alzano e Cene

Nella Bergamasca i primi due cantieri partiranno negli uffici postali di Alzano e Cene. Per comprendere il valore del progetto Polis, in termini di praticità e di risparmio per i cittadini, basta conteggiare i chilometri che un abitante di Cene deve fare per recarsi all’ospedale più vicino, in questura, in tribunale, al catasto, all’Inps o dai carabinieri. Come indicato dal grafico, la semplificazione dei servizi in Posta frutterà a ogni residente di Cene il risparmio di una novantina di chilometri di strada che in soldoni significa eliminare costi del carburante, permessi lavoro, tempo perso in lungaggini. Si potrà ottenere tutto più facilmente a km zero, praticamente fuori casa. Questo ragionando solo in chiave personalistica, ma il vantaggio sarà anche per l’ambiente: meno spostamenti in auto, meno CO2. E se un abitante di Cene potrà cancellare circa 90 km di scocciature e spese, immaginatevi quale potrà essere il vantaggio per comunità ancora più lontane, come Valbondione o Taleggio, in cima alle nostre valli. I totem sono stati concepiti con indicazioni chiare, semplici ed elementari perché tutti i clienti, di ogni età ma soprattutto gli anziani, possano facilmente utilizzarli.

I Comuni bergamaschi coinvolti sono 213

I Comuni della Lombardia coinvolti nel progetto Polis saranno 1.290, quelli bergamaschi 213 (sui 235 che hanno meno di 15mila abitanti e su un totale di 243 uffici postali) per una popolazione di 850mila persone, l’80% di tutti i residenti. Praticamente è la Bergamasca dove tutti noi siamo nati e viviamo. Cambierà anche il volto classico dello sportello postale: innanzitutto compariranno i totem digitali per usufruire di tutti i servizi della Pubblica amministrazione che saranno attivi 24 ore su 24 per tutta la settimana, compresa la domenica. Stessa disponibilità oraria e settimanale per i lockers della consegna di pacchi. Sarà realizzata una rete di coworking con postazioni di lavoro e riunione, servizi condivisi, aree dedicate a eventi e formazione di professionisti, imprese, associazioni e singoli cittadini. Fuori dagli uffici postali saranno installate colonnine di ricarica per auto e bici elettriche.

Meloni: un modello per tutta l’Europa

L’eccezionalità del progetto Polis è stata sottolineata da Maria Bianca Farina, presidente di Poste: «Il nostro è il primo progetto che ha ricevuto il via libera dell’Europa con il Pnrr. E ne siamo orgogliosi perché siamo il baluardo dei piccoli comuni che sono la spina dorsale dell’Italia». La difesa dei borghi è diventata un dogma per l’amministratore delegato di Poste, Matteo Del Fante: «Siamo la rete più capillare del Paese e abbiamo mantenuto l’impegno di non chiudere gli uffici nemmeno nei paesi più piccoli». Un partenariato pubblico-privato elogiato dalla premier Giorgia Meloni: «Ogni Comune è fondamentale e ribadisco l’impegno del governo per rendere più facile la vita dei sindaci. Progetto Polis risponde a questa necessità: fornire strumenti adeguati a un mondo complesso che avvicina lo Stato ai cittadini. È un modello di inclusione sociale per tutta l’Europa, noi possiamo essere ancora un modello. Lo considero molto importante: non ci rassegniamo che ci siano cittadini, territori, servizi di serie A e B. C’è una sola Italia con diritti uguali per tutti. È un progetto ambizioso, solo Poste italiane poteva farlo, azienda strategica, straordinaria risorsa, insostituibile alleata dello Stato».

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