
Cronaca / Valle Seriana
Giovedì 18 Settembre 2025
L’aereo caduto e le vite spezzate: «Stefano e Marzia, il tanto bene ricevuto è più forte del dolore»
IL RICORDO. Sei anni fa Stefano Mecca e una dei suoi quattro figli morivano in seguito a un incidente aereo. Ad Albino l’opera «La via degli angeli» in loro ricordo.

Una tragedia che poteva annichilire le vite di chi rimane, ma che invece ha generato forza di volontà, coraggio ed energie positive che si diffondono e propagano in continuazione. Risale a sei anni fa, il 21 settembre 2019, l’incidente aereo a Orio al Serio in seguito al quale morirono Stefano Mecca, 51 anni di Gazzaniga, e la figlia Marzia, 15 anni .
Con loro, all’interno del Mooney M20K D-Eise che si era schiantato sul terrapieno dell’asse interurbano proprio di fronte all’aeroclub Taramelli, c’erano anche Silvia, la gemella di Marzia, e Chiara, la sorella più grande: le due ragazze riuscirono a salvarsi grazie al pronto intervento di Angelo Pessina e Francesco Defendi, due amici che stavano percorrendo la strada e che non esitarono a lanciarsi tra le fiamme per aiutarle tanto che per questo gesto erano stati premiati al Quirinale dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
«Sono diventati i miei angeli – racconta Francesca – e proprio gli angeli, queste figure così misteriose e così potenti, hanno ispirato in me una serie di riflessioni, di emozioni e di scelte che ogni giorno aiutano e accompagnano la mia vita»
In questi sei anni, pur essendo rimasta vedova e dovendo superare la ferita più grande che una mamma debba affrontare, Francesca Ongaro non si è lasciata annientare dal dolore né fermare dalla paura: con Silvia, Chiara e l’altro figlio, Matteo, ha scoperto che quel dolore enorme ha lasciato spazio a incontri e parole, sentendo che Stefano e Marzia le sono sempre rimasti accanto. «Sono diventati i miei angeli – racconta Francesca – e proprio gli angeli, queste figure così misteriose e così potenti, hanno ispirato in me una serie di riflessioni, di emozioni e di scelte che ogni giorno aiutano e accompagnano la mia vita».
Un pila di libri
Una di queste scelte riguarda la decisione di installare, nel giardino delle vecchie scuole elementari di Desenzano di Albino, il comune dove Stefano Mecca aveva il suo ufficio di commercialista, un’opera d’arte che sarà inaugurata sabato pomeriggio. Realizzata in ceramica da Gioela Suardi, rappresenta una pila di libri in cima alla quale due angeli ne leggono uno ciascuno. «Abbiamo voluto chiamare quest’opera “La via degli angeli” – aggiunge Francesca – per tanti motivi. Il primo è chiaro, ed è legato ai miei cari che se ne sono andati sei anni fa, ma ci sono tutta un’altra serie di rimandi da cui ci siamo fatti ispirare: le vecchie elementari di Desenzano sono state trasformate nella casa delle associazioni, e io so che i volontari, mettendo a disposizione il proprio tempo, la propria vita, gratuitamente per il bene degli altri, sono a loro modo degli angeli: i libri che si vedranno raccontano e custodiscono le loro storie, il loro coraggio. E poi da lì, dal cortile delle scuole, si vede bene l’angelo che c’è al vicino santuario della Madonna della Gamba».
«Per me – racconta ancora Ongaro – questi sei anni non sono certo stati facili, eppure ho visto attorno a me la vita che ha continuato a inviarmi segni e messaggi di speranza»
In questa chiesa sabato 20 settembre alle 15,30 verrà celebrata una Messa, poi i partecipanti si incammineranno per raggiungere la casa delle associazioni di Desenzano per la presentazione e l’inaugurazione dell’opera. «Per me – racconta ancora Ongaro – questi sei anni non sono certo stati facili, eppure ho visto attorno a me la vita che ha continuato a inviarmi segni e messaggi di speranza. Ne dico soltanto uno: mia figlia Silvia, un anno dopo l’incidente è partita per studiare negli Stati Uniti, poi è rientrata in Italia e oggi lavora come ostetrica: lei, che aveva una gemella, ha deciso di dedicarsi proprio alla nascita dei bambini». La stessa Francesca Ongaro ha voluto seguire una scuola di coaching a Reggio Emilia da dove sabato un gruppo di persone conosciute in questo contesto verrà per la prima volta in provincia di Bergamo in modo da starle vicino: «Sono queste attenzioni, questi sentimenti che lavorano nel profondo di ognuno di noi a dirmi che Stefano e Marzia, in qualche modo, continuano a essere tra noi».
Il ricordo di Federica
L’inaugurazione di sabato è organizzata in collaborazione con l’associazione Federica Albergoni Onlus, che ricorda la ragazza di Albino morta di leucemia fulminante la notte di Natale del 2009: alla nascita dell’associazione che si dedica alla lotta contro questa malattia, aveva dato il proprio contributo professionale Stefano Mecca: «Vede? – conclude Ongaro – tutto si tiene, e tutto torna. Per cui invito chiunque ha un angelo a cui pensare a partecipare sabato pomeriggio alla nostra inaugurazione: sarà ancora un momento buono e importante per tutti».
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