Disabilità o fragilità, laboratorio di stampa che unisce persone

VOLONTARIATO. Un progetto con le famiglie nel vecchio asilo della parrocchia di San Giacomo Apostolo a Selino Alto, insieme a «DORAINPOI». Il lavoro per l’inclusione.

Spazio che rinascono, macchinari che si accendono, mani che imparano a creare: così è nato «Valley Job», un laboratorio di stampa che unisce persone con disabilità o fragilità sociali, volontari e famiglie in un progetto che va oltre le difficoltà, oltre la mera l’occupazione, trasformandosi in esperienza entusiasmante, vibrante per l’intera comunità. L’idea è fiorita dall’incontro fra gli spazi messi a disposizione dal parroco dell’Unità pastorale di San Piro don Michele Lievore, che ha creduto nella possibilità di restituire vita a locali inutilizzati nel vecchio asilo della parrocchia di San Giacomo Apostolo a Selino Alto, e un’esigenza dell’associazione DORAINPOI. «Ci siamo formati nel 2009 come gruppo di genitori di ragazzi disabili provenienti da diversi comuni della Valle Imagna per incontrarci periodicamente e condividere le più diverse tematiche riguardanti il mondo della disabilità e promuovere una cultura inclusiva. I nostri figli sono diventati adulti - racconta la presidente dell’associazione Francesca Cicolari - e con loro sono cambiati i bisogni. Non si tratta più “solo” di sostegno educativo, ma di immaginare percorsi legati al lavoro, alla vita autonoma, al dopo di noi. Valley Job è partito da questa esigenza».


«Non sempre il lavoro è costante, ma l’idea è che ogni attività sia un’occasione per crescere insieme»

«Grazie al bando “Idee ne abbiamo?” del 2024 di Valle Imagna-Villa d’Almé Azienda territoriale per i servizi alla persona, siamo riusciti - prosegue la presidente - a noleggiare i primi macchinari e avviare l’attività che, sempre grazie a don Michele, è stata affiancata da un gruppo di volontari per lo più di Berbenno». Partito a fine gennaio, il laboratorio accoglie oggi una quindicina di «lavoratori» (ragazzi ma anche adulti) e una decina di volontari tre volte a settimana, con un appuntamento fisso il giovedì che diventa anche momento conviviale. Durante l’estate, grazie a «Estate VIVA 2025», sono arrivati a supporto due giovani volontari della zona, mentre da alcune settimane è stata introdotta la figura di un’educatrice.

I nuovi partner

«Il progetto si sta aprendo e si aprirà con la seconda annualità a nuovi partner, fra i quali la cooperativa Lavorare Insieme, che garantisce questa figura professionale, l’associazione San Giovanni XXIII e vorremmo anche allargarci a una collaborazione con l’associazione Giovani Orme», dice Cicolari. «Il tentativo, dopo il rodaggio riuscito di questi mesi, sarà quello di avviare una seconda fase - aggiunge don Lievore - , nella quale provare a immaginare per ogni partecipante un progetto educativo con determinati obiettivi».

Intanto si stampano tazze, adesivi, magliette, cappellini per le feste o per lo staff delle sagre di paese, ma anche per richieste personalizzate di privati e associazioni. «C’è chi - continua sempre il parroco - si occupa della stampa, chi crea al computer, chi piega e confeziona i capi». Non sempre il lavoro è costante, ma l’idea è che ogni attività sia un’occasione per crescere insieme. L’associazione sogna di lanciare anche produzioni creative e originali, come ad esempio un fumetto, una passione che accomuna alcuni partecipanti.

Una chat per momenti di svago

Ma non è tutto perché con la stessa logica, nei locali dell’ex scuola elementare sempre di Selino Alto, è stato pensato «Valley Fun». Lì i ragazzi hanno dipinto dei murales, sistemato gli ambienti e avviato una chat per organizzare momenti di svago. Non mancano altre iniziative, come «Baskin», la squadra di basket integrato e inclusivo che da anni si ritrova nella palestra di Sant’Omobono Terme e riunisce ragazzi (dai 14 anni in su) con e senza disabilità che giocano, fianco a fianco, in un campionato regionale. «È uno sport dinamico, dove ciascuno dà il massimo, secondo le proprie possibilità - conclude la presidente -. Non c’è pietismo, ma la gioia di competere e stare insieme».

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