«InConTra», la giustizia della mediazione

L’ASSOCIAZIONE. Il premio nella categoria Associazioni socie Csv.

Vent’anni di giustizia riparativa, tra riconoscimenti e prospettive: il 2025 è stato un anno speciale per InConTra ets - Centro di giustizia riparativa e mediazione umanistica studi ricerche e pratiche, conclusosi con il «Premio Bergamo Terra del Volontariato» nella categoria Associazioni socie Csv e assegnato in occasione dell’evento finale degli Stati generali del volontariato bergamasco 2025 di Csv Bergamo. La storia di InConTra inizia «quando l’intuizione del cappellano del carcere di allora don Virgilio Balducchi porta alla creazione, in seno alla Caritas bergamasca e con un gruppo di 12 volontari, di un Centro di giustizia riparativa di Bergamo per gli adulti», ricorda il vicepresidente Filippo Vanoncini. Nasce così uno spazio capace di affrontare i conflitti mettendo al centro le persone, non solo le procedure. L’obiettivo era dare il via a un modo nuovo di guardare alla giustizia attraverso un orizzonte capace di intravedere non solo la spada e la bilancia ma l’incontro e il dialogo fra chi ha fatto del male e chi l’ha subìto, come possibilità per attivare responsabilità e aprire al futuro. Nel tempo il progetto è cresciuto: «Dopo una decina di anni abbiamo organizzato una Summer School per creare uno spazio multidiscipliare di riflessione in cui docenti italiani e stranieri potessero aprire degli squarci», afferma. Anche formando altri Centri nel Nord Italia, da Reggio Emilia a Padova, contribuendo a creare una rete stabile di competenze e pratiche condivise. Parallelamente InConTra ha aperto uno e mille spiragli culturali: nelle scuole di tutta la provincia, nelle parrocchie, nelle comunità locali e persino in collaborazione con istituzioni artistiche come Gamec e Fondazione Bernareggi.

Nel 2021 ha preso forma il Manifesto per «una città riparativa», rinnovato e rilanciato nel ventennale con un convegno a fine novembre. «È uno strumento di ingaggio - sottolinea - che invita istituzioni e cittadini a diventare “sentinelle del territorio”, capaci di riconoscere i conflitti, costruire legami e promuovere cultura del dialogo». Non un testo simbolico dunque ma un impegno concreto. Nel 2023 il Centro si è costituito in ets e nel 2025 è arrivato il riconoscimento ministeriale di InConTra come Centro di giustizia riparativa. L’associazione ha poi avviato una collaborazione con Chernivtsi, città sul confine tra Ucraina e Romania ricca di commistioni e identità culturali, impegnata anch’essa nello sviluppo di percorsi riparativi in un contesto segnato dalla guerra. «A volte ci sentiamo un po’ controcorrente rispetto al sentire comune - conclude Vanoncini -. Ma, vedere come il tema della giustizia riparativa sia entrato nel linguaggio e nella sensibilità della città e della popolazione, è sorprendente». E ben racconta come il lavoro di questi vent’anni ha messo radici.

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