Memorie e valori sul Sentiero della battaglia di Fonteno

Partigiani Inaugurato il percorso che ricorda lo scontro del 31 agosto 1944. Magistrati (Anpi): riaffermiamo il ruolo di guardiani della Costituzione.

Passato e il presente si sono incrociati sabato 23 luglio a Fonteno. In piazza Ongaro Parroci i rappresentanti dell’Anpi hanno inaugurato e aperto il Sentiero partigiano «Strada della battaglia di Fonteno»: un percorso inedito nei luoghi dello scontro che il 31 agosto del 1944 consegnò ai partigiani della 53° brigata Garibaldi e della Francesco Nullo il più grande successo della guerra di Liberazione in Bergamasca. A scoprire la prima delle otto stazioni di sosta lungo il tragitto (ciascuna corredata da pannelli informativi in italiano e in inglese, totem, foto storiche, targhe o sagome) è stato Domenico Caldara, classe ’25, un veterano delle forze resistenti che partecipò ai fatti d’armi di quel giorno.

«Un deposito della memoria»

«L’apertura del nuovo Sentiero partigiano significa mettere a valore un deposito della memoria», ha scritto nel suo messaggio il presidente dell’Anpi nazionale Gianfranco Pagliarulo, che non è potuto essere a Fonteno per cause di forza maggiore. Come tale, la Strada della battaglia è «un frammento di democrazia, una tessera di un grande mosaico, oggi sottoposto alle difficilissime prove del tempo che stiamo vivendo». Non a caso il velo che copriva la stazione di Fonteno era una bandiera della pace: «Stiamo attraversando tre emergenze: la pandemia, la guerra in Ucraina, la drammatica crisi sociale – ha detto il presidente di Anpi Bergamo Mauro Magistrati –. Ci aspetta un autunno di pesanti tensioni in uno scenario di pericoli per la tenuta della democrazia costituzionale nel nostro Paese. E oggi noi riaffermiamo il nostro ruolo di “guardiani della Costituzione” proprio dai luoghi in cui la Costituzione ha preso forma».

Un progetto condiviso

Alla cerimonia hanno partecipato, tra i tanti, il sindaco di Fonteno Fabio Donda e gli amministratori dei comuni toccati dall’itinerario, Endine Gaiano e Adrara San Rocco. Non mancavano poi la presidentessa della Comunità Montana dei laghi bergamaschi, Adriana Bellini, i delegati di Trescore Balneario e della Fondazione degli istituti educativi di Bergamo: tutte realtà che, insieme ad Arci Lombardia, hanno sostenuto il progetto, a cui hanno lavorato l’Anpi provinciale e le sezioni Val Cavallina e Val Calepio (quest’ultime guidate da Tiziano Belotti, il curatore della Strada). Nel pomeriggio, dopo che un piccolo gruppo selezionato ha scoperto le restanti stazioni del sentiero, l’Anpi ha inaugurato anche il punto di sosta finale a Valmaggiore di Endine Gaiano, con il sindaco del paese Marco Zoppetti. Il luogo, dedicato alle donne, ha un valore storico e simbolico. Nei giorni della battaglia le sorelle Ida e Carolina Colombi crearono vicino alla chiesa un’infermeria clandestina, nella quale riuscirono a medicare e a nascondere diversi combattenti partigiani.

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