La sede operativa era Treviglio, dove l'organizzazione aveva due stanzette dove c'era un gran via vai. I quattro factotum ricevevano i clienti imprenditori e frodavano il fisco a vario titolo. Sono finiti in carcere con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata all'emissione di fatture false ed emissione di fatture false per operazioni inesistenti. L'organizzazione criminale indagata è accusata di aver costituito una fitta rete di società cosiddette 'cartiere', tutte intestate a prestanome, 7 con sede dichiarata in Italia e 6 in Slovenia, create allo scopo di emettere fatture false. Documenti riferiti ad operazioni inesistenti annotati in contabilità da 15 società, operanti nel settore edile, che in tal modo si sono create costi fittizi, evadendo imposte dirette e IVA per oltre 11 milioni di euro. I Finanzieri hanno anche scoperto che le società riconducibili al sodalizio sono servite anche per assumere, solo sulla carta, numerosi dipendenti, avviati a lavorare per altre società, le quali hanno potuto usufruire di manodopera a basso costo, non avendo oneri fiscali e previdenziali, rimasti in capo alle 'cartiere' che hanno fatto un'evasione di oltre 5 milioni di euro.
La sede operativa era Treviglio, dove l'organizzazione aveva due stanzette dove c'era un gran via vai. I quattro factotum ricevevano i clienti imprenditori e frodavano il fisco a vario titolo. Sono finiti in carcere con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata all'emissione di fatture false ed emissione di fatture false per operazioni inesistenti. L'organizzazione criminale indagata è accusata di aver costituito una fitta rete di società cosiddette 'cartiere', tutte intestate a prestanome, 7 con sede dichiarata in Italia e 6 in Slovenia, create allo scopo di emettere fatture false. Documenti riferiti ad operazioni inesistenti annotati in contabilità da 15 società, operanti nel settore edile, che in tal modo si sono create costi fittizi, evadendo imposte dirette e IVA per oltre 11 milioni di euro. I Finanzieri hanno anche scoperto che le società riconducibili al sodalizio sono servite anche per assumere, solo sulla carta, numerosi dipendenti, avviati a lavorare per altre società, le quali hanno potuto usufruire di manodopera a basso costo, non avendo oneri fiscali e previdenziali, rimasti in capo alle 'cartiere' che hanno fatto un'evasione di oltre 5 milioni di euro.