Smog, i valori sono in calo
ma il problema è il traffico

Come stiamo? Mah, così così... I dati sull'inquinamento dell'aria sono sì in miglioramento, ma il traffico resta un problema. Anzi, «il» problema. E poi ci sarebbe anche qualcosina da rivedere sul consumo di suolo, visto che in pochi anni l'incremento ha toccato il 10 per cento.

Per non parlare dello stato del torrente Morla, definito «scadente» e pure in peggioramento rispetto alla rilevazione precedente del 2005. Meno male che ci salva la gestione dei rifiuti, dove Bergamo è sempre stata all'avanguardia, e pure la riduzione dei consumi registrata negli ultimi tempi. Con un dubbio: che sia stata però colpa della crisi.

Si riparte da qui, dalla bozza della relazione sullo stato dell'ambiente, illustrata ieri al Forum per lo sviluppo sostenibile di Bergamo, a Palafrizzoni. Il caposaldo del progetto «Bergamo sostenibile», un'iniziativa aperta a tutte le realtà cittadine che mette a sistema Agenda 21 (storico processo partecipativo in tema ambientale), il Patto dei sindaci e il Piano energetico comunale.

Sala consiliare discretamente piena, contributi al dibattito decisamente scarsi, considerato che al termine delle varie relazioni è sceso un imbarazzato silenzio in risposta alle sollecitazioni di Alessandra Salvi (già assessore provinciale all'Ambiente, ora coordinatrice del progetto a Palafrizzoni) ad aprire un dibattito. Eccesso di timidezza, diciamo così.

Nell'attesa tutti (hai visto mai...) d'accordo: l'ambiente è una priorità. Anche perché «alcuni dati statistici indicano la necessità di migliorare alcune situazioni, e questo confronto è utile per decidere cosa è necessario fare», spiega il sindaco Franco Tentorio nel suo saluto. La Regione è rappresentata dal presidente della Commissione ambiente, Giosuè Frosio che traccia un bilancio delle politiche ambientali del Pirellone.

L'assessore competente, Marcello Raimondi, è in missione istituzionale in quel di Singapore, da dove assicura comunque il pieno appoggio della Regione a «politiche di sviluppo sostenibile». Dalla Provincia, invece, l'assessore Pietro Romano evidenzia come gli «enti locali essendo quelli più vicini alla gente possano incidere in modo significativo sulla promozione di comportamenti virtuosi»

Pianificazione e partecipazione sono invece le parole d'ordine di Massimo Bandera, assessore all'Ambiente a Palafrizzoni: «Iniziamo un percorso difficile e tortuoso, ma siamo convinti che sia il solo possibile per arrivare ad azioni condivise ed efficaci». E all'obiettivo del Patto dei sindaci: meno 20 per cento di emissioni inquinanti entro il 2020.

«Vi chiediamo di sostenere e condividere con noi questo progetto», aggiunge e butta lì le linee d'azione del Comune in materia: «Tram per la Valle Brembana, teleriscaldamento, raccolta differenziata ed edifici energetici».

Poi i dati, decisamente interessanti (e consultabili sul sito www.comune.bergamo.it) su criticità e punti di forza. Cominciamo dall'aria: quasi la metà delle emissioni totali di biossido di carbonio sono imputabili ad attività di combustione non industriale (riscaldamento), il 30 per cento al traffico. Per quanto riguarda l'ozono, il 40 per cento è traffico il 30 causato da solventi, mentre nelle cosiddette sostanze acidificanti (ossidi di zolfo, di azoto, ammoniaca...) il peso della prima voce tocca il 56 per cento.

Per farla breve, siamo malati di traffico. Anche se (dati Inemar) il biossido di zolfo è sceso del 60 per cento, il monossido di carbonio del 37, il Pm 10 del 16, l'ozono del 19,5, le sostanze acidificanti del 19,4 e i gas serra in generale del 6,8.

Dati alla mano, il problema restano semmai le polvere sottili: «Il numero dei superamenti delle soglie individuate per la protezione della salute è sempre significativo, con un lieve miglioramento a partire dal 2008» spiegano Sara Lodrini e Stefania Anghinelli dello Studio associato «Percorsi sostenibili», che avvisano: «Il fenomeno andrà monitorato con attenzione». Fermo restando che le condizioni geofisiche della pianura padana non aiutano.

Buona la qualità dell'acqua, con consumi in decremento dal 2007 al 2009, mentre per quanto riguarda il suolo, la parte urbanizzata ammonta al 55 per cento del totale, con un incremento di 10 punti negli ultimi anni. Capitolo rifiuti: nel 2009 si regista un decremento del 2,9 per cento a fronte però di un trend demografico in aumento, il che porta a diminuire la quota procapite di produzione di 4 punti.

La percentuale di raccolta differenziata è in costante aumento superando già la quota fissata per il 2009. Per quanto riguarda l'energia, quasi la metà dei consumi in città è coperta da gas naturale, seguono l'energia elettrica (28,9 per cento), gasolio (13,7) e benzina (5,2), con sostanziali differenze tra i settori, dove terziario e residenziale usano prevalentemente la prima fonte e l'industria la seconda.

Il che porta la questione sul dove recuperare energia e quindi ridurre emissioni: Sergio Baragetti e Maria Rosa Ronzoni dell'Università di Bergamo, rilevano come sia importante intervenire sul settore della casa, ma anche nei trasporti, pur in presenza di tassi di consumo inferiori a quelli medi lombardi. Del resto più del 50 per cento degli spostamenti in città è inferiore ai 5 chilometri, e in una città malata di traffico invertire la tendenza a favore di una mobilità dolce è una sfida da non perdere. Per non ammalarci d'altro.
 Dino Nikpalj

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