Demolita mezza cascina
Tre famiglie nei guai a Pedrengo

C'era una volta, ma almeno fino a un certo punto si può dire che c'è ancora, un cascinale in stato di degrado a Pedrengo. Una parte è stata ristrutturata circa 15 anni fa e vi abitano tre famiglie, l'altra, fatiscente, è stata demolita a maggio dello scorso anno.

C'era una volta, ma almeno fino a un certo punto si può dire che c'è ancora, un cascinale in stato di degrado a Pedrengo. Una parte è stata ristrutturata circa 15 anni fa e vi abitano tre famiglie, l'altra, fatiscente, è stata demolita a maggio dello scorso anno su ordinanza del sindaco Gabriele Gabbiadini, per motivi di decoro e sicurezza. Della demolizione si è occupata l'impresa edile Covedil poco dopo la morte di Giuseppe Suardi, proprietario della cascina. Ma è sufficiente transitare in viale Fratelli Kennedy per rendersi conto che la situazione è tutt'altro che risolta sia dal punto di vista estetico, sia da quello pratico.

Fra le famiglie che oggi abitano nelle tre porzioni residue (e ristrutturate) del complesso, ce n'è una che ha risentito in maniera particolarmente pesante della demolizione: è quella composta dai coniugi Michele Messere e Donatella Oberti. Nello stesso fabbricato, ciascuna con un'entrata indipendente, si trovano anche le abitazioni di Gilberto Imberti e di Damiana Greco. Nelle tre abitazioni si sono formate delle crepe, i muri sono esposti a infiltrazioni d'acqua e all'umidità e quanto al decoro, «chi viene qui ha l'impressione di trovarsi davanti un cantiere sempre aperto» dicono gli abitanti.

Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo del 18 gennaio

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