In stazione topi grandi come gatti
La lettera: «Ma dove sono le Asl»

Zecche sui treni? Nelle stazioni ci sono anche topi grandi come gatti, ci scrive un nostro lettore. La gravità della situazione per i pendolari è tale, sia in carrozza che fuori, che nella lettera si domanda: «Dove sono le Asl di Bergamo e di Milano»

Zecche sui treni? Nelle stazioni ci sono anche topi grandi come gatti, ci scrive un nostro lettore. La gravità della situazione per i pendolari è tale, sia in carrozza che fuori, che nella lettera si domanda: «Dove sono le Asl di Bergamo e di Milano»

Ecco il testo della lettera
«La gravità delle condizioni in cui versano i mezzi utilizzati quotidianamente dai pendolari di questa tratta è ormai cosa risaputa e sotto gli occhi di tutti.
I giornali ricevono quotidianamente segnalazioni riguardanti le condizioni igieniche e ambientali TRAGICHE sui treni gestiti da Trenitalia/Trenord; la segnalazione del pendolare e del parassita (una zecca, ndr) che l'ha attaccato è soltanto l'ultima.

Ma potremmo citare le tante carrozze con finestrini sigillati e aria condizionata non funzionante (mediamente funziona su una o due carrozze per convoglio, le altre raggiungono temperature tali da provocare colpi di calore), servizi igienici talmente sporchi e inagibili da essere paragonabili a quelli di un campo profughi, finestrini e tende parasole ricettacolo di insetti, posti a sedere puzzolenti e talmente sporchi da indurre pendolari a non sedersi per non intaccare i propri indumenti.

A questo si aggiungono le condizioni pietose in cui versano le stazioni, alcune (come la stazione di Verdello-Dalmine) sono relativamente pulite e ben gestite (almeno dal punto di vista igienico), altre si trovano in uno stato di abbandono totale.

La stazione di Milano Lambrate è un esempio lampante, durante il periodo estivo basta attendere il calare del sole per assistere all'invasione selvaggia di insetti, una persona in attesa del proprio treno sulla banchina deve continuamente muoversi per non essere letteralmente sbranata dagli insetti, talmente aggressivi da mordere e pungere anche attraverso indumenti con tessuti resistenti (es jeans); la situazione non cambia nella sala d'aspetto, trasformata in una sorta di mattatoio per i viaggiatori in attesa del proprio treno.

I binari sono invasi da immondizia spostata unicamente dal transito dei convogli, come se non bastasse la stazione è invasa da topi, e non parlo certo di piccoli roditori di campagna...

Basta attendere la pioggia per vederli spuntare sui binari a decine (alcuni grandi come gatti) e infilarsi in ogni pertugio, dietro i distributori automatici del sottopassaggio, dentro i buchi (ovviamente ricolmi di spazzatura) in corrispondenza delle fontanelle (ovviamente non funzionanti) poste lungo le banchine.

Basta qualche giorno vissuto da pendolare per rendersi conto che questa stazione non subisce alcun intervento di disinfestazione da anni, così mentre gli amministratori comunali inaugurano sottopassaggi, facciate e piazzali nuovi di zecca, la stazione letteralmente marcisce dall'interno presentando condizioni da discarica a cielo aperto.

Di fronte a tutto questo (che è solo un piccola parte della tragedia igienico/sanitaria che noi pendolari sopportiamo ogni giorno) mi
chiedo: dove sono le ASL?

Come è possibile che di fronte a tante e tali inadempienze, a palesi condizioni di indecenza, se non addirittura di pericolo sanitario, le Asl di Bergamo e Milano non abbiano fatto nulla o aperto d'ufficio delle indagini per verificare le condizioni in cui versa il trasporto pubblico regionale lungo questa tratta e in queste stazioni?

Eppure si tratta di tanti e tali episodi, per giunta documentati a mezzo stampa grazie alle testate che ho citato, che credo sia difficile non rendersi conto della gravità della situazione.

Mi auguro che questa segnalazione possa fare da spunto per una qualche iniziativa in tal senso.

Cordiali saluti»

Paolo Regonesi

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