Bandiere a mezz'asta a Lizzola
In centinaia alla camera ardente

Bandiere a mezz'asta a Lizzola e tantissima partecipazione al lutto che ha colpito la famiglia Merelli per la morte di Mario, il popolare alpinista precipitato mercoledì 18 gennaio dal Pizzo Scais mentre stava arrivando in vetta. Sabato per i funerali lutto cittadino.

Bandiere a mezz'asta a Lizzola e tantissima partecipazione al lutto che ha colpito la famiglia Merelli per la morte di Mario, il popolare alpinista 49enne precipitato mercoledì 18 gennaio dal Pizzo Scais mentre stava arrivando in vetta. Il sindaco di Valbondione, Benvenuto Morandi, ha proclamato il lutto cittadino per sabato 21 gennaio, il giorno dei funerali in programma alle 14,30 nella chiesa di San Bernardino.

Il sindaco ha invitato tutti i cittadini, le organizzazioni sociali, culturali, scolastiche e produttive di Valbondione a esprimere, in forme decise autonomamente, il dolore della Comunità e l'abbraccio dell'intero paese ai familiari. Un invito per testimoniare quanto fosse saldo il legame dell'alpinista con la sua gente, ma che era già diventato una toccante realtà da mercoledì.

Da quando è stata allestita, verso le 15,30 di mercoledì, la camera ardente nell'albergo di famiglia, il «meublè Camoscio», c'è una fila praticamente ininterrotta di amici, alpinisti e compaesani che, in un clima di indescrivibile commozione, hanno voluto dare un ultimo abbraccio a Mario e qualche parola di conforto a mamma Luigina.

Mamma Luigina che giovedì ha raccontato: «Negli ultimi giorni Mario era molto contento e felice, mi abbracciava sempre. E ora non c'è più». Da ricordare la visita di Agostino Da Polenza, l'alpinista manager presidente del Comitato EV-K2 Cnr, e quella di Marco Zaffaroni, l'amico di tante avventure dal 2006 e con il quale si era tanto adoperato per la costruzione di un piccolo ospedale a Kalika, in Nepal. Arrivati dalla Spagna i genitori di Mireia Giralt, la moglie di Merelli che mercoledì si era precipitata subito in Italia dopo aver appreso la tragica notizia, mentre dall'Inghilterra rientreranno i nipoti che studiano all'estero.

Centinaia le persone che hanno raggiunto Lizzola per l'ultimo saluto. Per lo più alpinisti, appassionati di montagna, soci Cai, volontari del Soccorso alpino. Ma anche amministratori e persone di tanti paesi della Bergamasca. Per tutti una sosta silenziosa attorno al feretro, una preghiera sussurrata, una stretta di mano e un forte abbraccio a mamma Luigina, alla moglie Mireia, ai fratelli Raffaella e Dino.


La salma di Mario sarà tumulata nel cimitero di Lizzola accanto a quella di Patrizio Merelli, suo padre e suo primo maestro d'alpinismo. Anche la stazione sciistica di Lizzola vuole dare un segno di vicinanza alla famiglia Merelli: sabato gli impianti resteranno chiusi dalle 13 alle 19.

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