Indagine Moro, la Finanza
controlla il Consorzio di bonifica

La Guardia di finanza sta esaminando la documentazione contabile nella sede del Consorzio di bonifica della media pianura bergamasca. Il motivo è segreto, ma più di un indizio induce a pensare che le Fiamme gialle siano lì per l'inchiesta che vede indagato Moro.

La Guardia di finanza da martedì sta esaminando la documentazione contabile nella sede del Consorzio di bonifica della media pianura bergamasca. Il motivo è tenuto segreto, ma più di un indizio porterebbe a pensare che le Fiamme gialle siano lì per l'inchiesta che vede indagato - in qualità di assessore del Comune - Marcello Moro per concorso in corruzione.

Moro è anche il presidente del Consorzio, i militari sono quelli del nucleo di polizia tributaria, gli stessi che stanno indagando sulla presunta tangente di cui ha parlato l'imprenditore Pierluca Locatelli. È dunque automatico collegare le due cose, anche se non è escluso che il motivo che li ha portati negli uffici di via Gritti sia un altro.

Sono diverse le coincidenze. Perché la «visita» della Finanza proprio nel periodo caldo dell'inchiesta sui rapporti tra Moro e Locatelli? E poi, perché trattenersi per così tanto tempo? Significa che i finanzieri si stanno occupando di un argomento molto delicato.

Come, appunto, il caso dei 50 mila euro che l'imprenditore di Grumello del Monte ha confessato di aver versato all'assessore al Personale (che continua a negare ogni addebito e a dirsi sereno) per sbloccare il pagamento dei lavori compiuti dalla «Locatelli» a Sant'Agostino.

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