Trovato morto, orrore in casa
Autopsia per la data del decesso

Un vicino di casa racconta di averlo visto l'ultima volta tre mesi fa, ma un sms ricevuto sul cellulare di un conoscente avvertiva che il suo telefonino era stato riacceso il 24 dicembre. Probabilmente sarà soltanto l'autopsia a chiarire con precisione la morte di A. M.

Un vicino di casa racconta di averlo visto l'ultima volta tre mesi fa, ma un sms ricevuto sul cellulare di un conoscente avvertiva che il suo telefonino era stato riacceso il 24 dicembre. Probabilmente sarà soltanto l'autopsia, chiesa dai familiari al pubblico ministero, a chiarire con precisione la morte di A. M., un ex imprenditore di 48 anni che viveva, da solo, in un appartamento di un cortile di via Sant'Alessandro.

Quello che è certo, per il momento, è la scena macabra che si sono trovati di fronte, giovedì mattina 10 gennaio, i vigili del fuoco e i carabinieri quando sono entrati nell'abitazione passando da una finestra che era soltanto accostata: il corpo senza vita del quarantottenne era riverso a terra e i resti erano straziati.

A infierire sul cadavere è stato il cane dell'ex imprenditore, un beagle femmina di 7 anni: dopo la morte del padrone nessuno gli aveva più dato da mangiare e, non potendo uscire dall'appartamento, alla fine - probabilmente disperato e per l'istinto di sopravvivenza - l'animale si è accanito sul corpo del quarantottenne.

A chiamare i carabinieri è stata l'ex moglie dell'uomo, ora disoccupato: da ormai alcuni mesi la donna cercava di contattare l'ex marito, persona però parecchio riservata e che, negli ultimi anni, aveva passato un periodo piuttosto difficile per tutta una serie di problemi personali che l'avevano anche allontanato dai parenti. Chi lo conosceva ricorda che spesso il quarantottenne scompariva per lunghi periodi e nessuno riusciva più a contattarlo.

I carabinieri hanno escluso, per tutta una serie di motivi, l'eventualità di una morte violenta: probabilmente il quarantottenne è morto per un malore improvviso mentre era nel soggiorno di casa. Ma quando? Difficile stabilirlo con precisione: di certo almeno diverse settimane, se non mesi.

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